L’anticorpo che blocca il virus Hiv: una speranza contro l’Aids

Una nuova speranza per le persone che hanno contratto il virus Hiv e che sono malati di Aids potrebbe arrivare dalla scoperta di un nuovo anticorpo capace di arginare o quantomeno far regredire progressivamente il virus dell’HIV. L’anticorpo si chiama 3BNC117 ed è stato individuato da un gruppo di ricercatori dell’Howard Hughes Medical Institute, tramite uno studio condotto presso la Rockefeller University di New York City, coordinato da Michel Nussenzweig.

Nei test, ad un gruppo ristretto di pazienti affetti da Aids, è stato somministrato l’anticorpo per 28 giorni ed il risultato è stato sorprendente dato che è stato registrato che è capace di ridurre fino a 300 volte la virulenza del virus concentrato nel sangue, con gli effetti di una singola dose che si prolungano per diverse settimane.

L’anticorpo 3BNC117 fa parte degli anticorpi di nuova generazione, chiamati bNAbs che sono capaci di bloccare diversi ceppi di Hiv ma va anche considerato che il virus dell’Hiv nel tempo ha dimostrato una grande capacità di modificarsi in continuazione. Questo anticorpo viene definito efficace in quanto “si attacca” in modo specifico al principale recettore con cui il virus Hiv si lega alle cellule umane CD4 per infettarle ed oltre ad essere una speranza come cura per coloro che hanno già contratto il virus potrebbe rappresentare la base per la creazione di un vaccino efficiente nella prevenzione dell’Aids.

Cosa cambieresti? Change.org il portale di petizioni online

di Umberto Buzzoni

“Change.org è la più grande piattaforma di petizioni al mondo che incoraggia le persone, dovunque si trovino, a realizzare il cambiamento che loro vogliono vedere.” come spiegano nella versione italiana del portale https://www.change.org/it.

Questo portale on-line gratuito di campagne sociali è stato fondato nel 2007 negli Stati Uniti e dal luglio del 2012 è stato lanciato anche in Italia. La piattaforma trova la sua fonte di finanziamento nella pubblicità sotto forma di petizioni sponsorizzate della stessa logica dei video sponsorizzati di YouTube.

Nel sito dichiarano “Ci sono oltre 70 milioni di utenti in 196 Paesi (2.3 milioni solo in Italia) che ogni giorno usano Change.org per trasformare le proprie comunità a livello locale, nazionale e globale. Che si tratti di una madre che combatte contro il bullismo nella scuola di sua figlia, di clienti che fanno pressione sulle banche per eliminare una tassa ingiusta o di cittadini che denunciano funzionari corrotti, migliaia di campagne lanciate da persone come te sono state vinte grazie ai nostri strumenti. E molte altre vengono vinte ogni settimana. Stiamo vivendo un momento eccezionale, in cui la possibilità di fare la differenza è più grande che mai. Se prima unire le persone dietro una causa richiedeva fatica, soldi, tempo e infrastrutture complesse, oggi la tecnologia ci ha reso più connessi.”

Una petizione non è altro che un documento che viene sottoscritto da tante persone e che è indirizzato ad uno specifico ente pubblico o privato. Non avendo valore legale, per raccogliere le firme non è necessario presentare un documento d’identità quindi si può sottoscrivere anche on-line. Il vero valore delle petizioni è in realtà rappresentato dal numero di persone che le sottoscrivono dato che una singola voce spesso viene ignorata ma il volere di migliaia di persone viene preso in considerazione anche dalle grandi imprese.

Una petizione italiana presentata da Stefano Corradino, che chiedeva l’espulsione dell’europarlamentare Mario Borghezio dal Parlamento europeo, a seguito delle offese razziali nei confronti del Ministro Kyenge, dopo aver raggiunto le 130 mila firme, è stata consegnata al Presidente del Parlamento Europeo Martin Shulz e quello stesso giorno Borghezio è stato espulso dal gruppo parlamentare Egf di cui faceva parte.

Grazie al lavoro fatto dai fondatori Ben Rattray, Darren Haas e Adam Cheyer, tutti noi possiamo creare una petizione o sottoscrivere una già esistente e mobilitare in poco tempo centinaia di persone localmente o centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, rendendo governi e associazioni più reattivi e responsabili.

Alcune Vittorie

>>Licenziata per il cancro; chiedo di tornare a lavorare
Questa petizione ha creato un cambiamento con 80.320 sostenitori!
https://www.change.org/p/licenziata-per-il-cancro-chiedo-di-tornare-a-lavorare

>>No alla depenalizzazione dei reati contro gli animali
Questa petizione ha creato un cambiamento con 73.332 sostenitori!
https://www.change.org/p/no-alla-depenalizzazione-dei-reati-contro-gli-animali

Alcuni esempi di Petizioni sottoscrivibili

>>Controlli psichiatrici regolari per i piloti
Mancano ancora 603 firme per raggiungere 15.000
https://www.change.org/p/controlli-psichiatrici-regolari-per-i-piloti

>>Introduzione del reato di omicidio stradale
Mancano ancora 40.042 firme per raggiungere 200.000
https://www.change.org/p/all-assassino-di-mia-figlia-stella-non-deve-esser-concesso-il-patteggiamento

In Italia prescrizione medica obbligatoria per la pillola dei 5 giorni dopo

di Umberto Buzzoni

Il 12 gennaio la Commissione Europea ha autorizzato l’acquisto in farmacia senza prescrizione medica per il contraccettivo d’emergenza ellaOne (principio attivo Ulipristal acetato), conosciuta come la pillola dei 5 giorni dopo, dopo il parere positivo rilasciato a novembre dal Comitato per i prodotti medicinali umani (Chmp) dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema). Secondo il Comitato, ellaOne funziona meglio se assunto nelle prime 24 ore e può essere usata in sicurezza senza prescrizione medica permettendo così di “velocizzare l’accesso delle donne a questo medicinale, e aumentarne di conseguenza l’efficacia”. ellaOne non è un farmaco abortivo ma un contraccettivo di emergenza che agisce ritardando l’ovulazione.

Questa autorizzazione europea sarebbe applicabile a tutti gli stati membri ovviamente in accordo alle procedure nazionali, ma in Italia il Consiglio superiore di Sanità, a seguito del parere richiesto dal Ministro Lorenzin, ha mantenuto l’obbligo della prescrizione e per quanto riguarda il test di gravidanza sarà richiesto solo se l’anamnesi della paziente induce un sospetto di gravidanza in corso. Nel comunicato diffuso dal ministero della Salute si legge che “In attesa dei dettagli del dispositivo, la decisione è che il farmaco EllaOne debba essere venduto in regime di prescrizione medica indipendentemente dall’età della richiedente. Ciò soprattutto per evitare gravi effetti collaterali nel caso di assunzioni ripetute in assenza di controllo medico”.

Approvato in Italia un Nuovo Farmaco per la Sclerosi multipla che sarà rimborsabile

di Umberto Buzzoni

In Italia arriverà una nuova cura, per contrastare la sclerosi multipla recidivante remittente, che è in grado di agire sull’organismo con l’attivazione della via dell’Nfr-2 cioè il processo di difesa che può spegnere l’infiammazione e lo stress ossidativo causato dalla patologia. Si tratta di un farmaco di dimetilfumarato sviluppato dalla azienda biotecnologica Biogen Idec e che rientra nella fascia A quindi rimborsabile.

Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di Biogen Idec ha spiegato che “Dal 2013 il nuovo farmaco è approvato negli Stati Uniti, Canada e Australia, mentre a gennaio 2014 è stato autorizzato nell’Unione Europea. Sono già oltre 135.000 nel mondo le persone esposte al trattamento con dimetilfumarato e siamo orgogliosi di poter annunciare finalmente anche l’approvazione italiana. Attendiamo ora l’inserimento del prodotto nei prontuari terapeutici regionali, che consentirà l’effettiva disponibilità del farmaco nei Centri Italiani di Sclerosi Multipla”

In Italia sono più di 70.000 i malati di sclerosi multipla e si registrano circa 2.000 nuovi casi ogni anno. Giancarlo Comi, Direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha dichiarato che “Numerosi dati clinici hanno dimostrato l’efficacia del trattamento orale con dimetilfumarato nel ridurre la frequenza delle recidive e la progressione della disabilità, due risultati importanti che hanno un impatto notevole sulla storia di malattia e sulla qualità di vita dei pazienti. Un aspetto innovativo è, oltre all’efficacia, il buon profilo di sicurezza e tollerabilità del nuovo farmaco”.

La Cuffia Paxman per non perdere i capelli con la Chemioterapia

di Umberto Buzzoni

Il trattamento con chemioterapia comporta la perdita dei capelli a causa dell’atrofia della radice del bulbo pilifero colpito dal farmaco ma la cuffia refrigerata Paxman può rappresentare una speranza.

Questo strumento innovativo porta la temperatura del cuoio capelluto a meno quattro gradi con la conseguente riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi che così risultano preservati dalla distruzione.

La Cuffia Paxman, ideata in Gran Bretagna, grazie al raffreddamento controllato del cuoio capelluto ma soprattutto alla sua capacità di mantenere una temperatura fissa, riesce a trattare due pazienti per volta e in totale 4 pazienti al giorno, evitando nel 50-70% dei casi la perdita dei capelli dovuta ai farmaci chemioterapici.

E’ stata sperimentata su 88 donne sottoposte a chemio (principalmente per tumore alla mammella e età media di 53 anni) all’Ospedale Ramazzini di Carpi (Modena) con esito positivo tra il 55 e il 62%. La cuffia è arrivata a Carpi grazie al contributo (30.000 euro) dell’Associazione Malati Oncologici (Amo) che ha contribuito anche per la fornitura ad Avellino.

Diabete: dagli aghi ad un tatuaggio di carta per il controllo della glicemia

di Umberto Buzzoni

Grazie al lavoro dei ricercatori del Dipartimento di Nano-Ingegneria dell’Università della California di San Diego a breve i diabetici e chi deve tenere costantemente sotto controllo la glicemia potrebbe utilizzare una sorta di tatuaggio temporaneo in grado di rilevare i livelli di glucosio nel sangue invece del ormai consueto impiego dell’ago.

Questa ricerca descritta in dettaglio in un articolo pubblicato su Analytical Chemistry ha portato all’ideazione di un dispositivo di carta sottile e flessibile simile ad un cerotto ma molto più leggero.

Su di una base di carta sono stati inseriti degli elettrodi su cui viene fatta passare una quantità minima di corrente per circa 10 minuti, per permettere il controllo della glicemia, verificando la quantità di ioni di sodio (trasportano il glucosio) presenti nei fluidi della pelle.

Dai test effettuati su sette individui sani si può affermare che questo “tatuaggio temporaneo” è in grado di misurare con precisione il glucosio presente nei fluidi sotto la pelle ma per ora non si può ancora parlare di un dispositivo realizzato e funzionante bensì di una metodologia promettente.

Inoltre potrebbe essere utilizzato anche per il controllo delle malattie connesse al diabete come le patologie renali e in generale per rilevare l’eventuale presenza di altre sostanze nell’organismo come per esempio droghe ed alcool.

Province Italiane: a Trento il più elevato livello di qualità della vita

di Umberto Buzzoni

L’Edizione del 2014 della ricerca “Qualità della vita” di Italia Oggi ha rivelato che oltre la metà degli italiani vive in province caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente. Nei centri di medie dimensioni del Nord si vive meglio mentre il Sud si conferma tristemente indietro nella classifica: delle 55 province in cui la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente, 6 appartengono al nord-ovest, 1 è del nord-est, 8 si trovano nell’Italia centrale e le altre 40 tra Mezzogiorno e Isole.

La crisi economica, con le sue ricadute sull’occupazione e sui fondi a disposizione delle amministrazioni locali per i servizi, si rileva dall’indagine, “si fa sentire pesantemente”, tanto che la quota di popolazione residente nelle province caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente arriva al 52,6% del totale, vale a dire 31,7 milioni di italiani mentre lo scorso anno il dato si era attestato al 48,4%.

Trento è la provincia che ha registrato i più elevati livelli di qualità della vita nel 2014. Un dato che conferma il primato conquistato nel 2010 e mai lasciato in questi 5 anni. Segue la vicina Bolzano (e anche in questo caso si tratta di una conferma), con Mantova a chiudere il podio grazie a un balzo in avanti di 14 posizioni rispetto al 2013. Quindi è la volta di Treviso, Pordenone, Reggio Emilia, Vicenza, Parma e Verona, un filotto di province del nordest che dimostra come questa sia l’area della Penisola in cui si vive meglio.