L’anidride carbonica diventerà presto un carburante

L’anidrida carbonica diventerà un carburante grazie alla scoperta dei ricercatori dell’Università della California del Sud che sono riusiti a trasformare il 79% di anidride carbonica in metanolo mediante un processo che avviene a temperature relativamente basse e che è alimentato da energie rinnovabili.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of The American Chemical Society. Per riuscire nell’impresa, i ricercatori hanno immesso aria in una soluzione acquosa di un composto chiamato pentatilenesammina, aggiungendo un catalizzatore in rutenio per aiutare l’idrogeno a legarsi alla CO2 sotto pressione. Quindi hanno riscaldato la soluzione tra i 125 e i 165 gradi centigradi. In questo modo è avvenuta la conversione del 79% dell’anidride carbonica in metanolo, un eco-carburante per motori a combustione interna. A differenza di altri sistemi, spiegano gli scienziati, il nuovo metodo funziona anche con basse concentrazioni di CO2 come quella presente nell’aria (400 parti per milione, ovvero lo 0,04% del volume). Il vantaggio è duplice: da un lato la capacità di attivare il processo a temperature notevolmente più basse consente l’utilizzo di energie verdi, dall’altro si fa concreta la possibilità di ridurre le quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera.

E’ ancora lunga la strada per rendere il sistema operativo su larga scala. “Dobbiamo imparare a gestire il carbonio, questo è il futuro”, ha osservato il chimico Surya Prakash, autore dello studio. Il metanolo così ottenuto “oggi di certo non farà concorrenza al petrolio, che è a circa 30 dollari al barile. Questo è il futuro”, spiega Prakash. I tempi però non saranno brevi ma gli esperti contano di portare questo sistema a un uso industriale nel giro di 5-10 anni.

di Umberto Buzzoni

Virus Zika: cosa sapere e le raccomandazioni del Comitato d’Emergenza Oms

Il virus Zika (ZIKV) è un RNA virus della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, gruppo Spondweni, isolato per la prima volta nel 1947 da un primate in Uganda, nella Foresta Zika, riserva naturale vicino Entebbe. Trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, negli ambienti equatoriali soprattutto la Aedes aegypti e in quelli temperati la Aedes albopictus (zanzara tigre), è presente nelle regioni tropicali, in grandi popolazioni di zanzare, circola in Africa, nelle Americhe, in Asia meridionale e nel Pacifico occidentale. Per molti anni erano stati rilevati solo casi sporadici nell’uomo, in Africa e in Asia meridionale. Nel 2007, il primo focolaio documentato di malattia da virus Zika è occorso nel Pacifico. Dal 2013, casi e focolai di malattia sono stati segnalati dal Pacifico occidentale, dalle Americhe e dall’Africa.

Negli esseri umani provoca una malattia nota come “zika” o febbre Zika. Il virus è strettamente correlato a quelli che provocano la dengue, la febbre gialla, l’encefalite del Nilo occidentale e l’encefalite giapponese, tutti trasmessi principalmente da punture di insetto e pertanto definiti arbovirus. Data la diffusione ambientale delle zanzare, facilitata da urbanizzazione e globalizzazione, esiste la possibilità che si verifichino, a livello globale, grandi epidemie urbane di malattia da virus Zika. La zanzara Aedes non può volare a più di 400 metri. Ma può inavvertitamente essere trasportata dall’uomo da un luogo ad un altro (ad esempio nei bagagliai delle macchine, con le piante). Se sopravvive al clima della destinazione, potrebbe in teoria essere in grado di riprodursi lì e di introdurre il virus Zika in nuove aree.

Il virus Zika di solito provoca una forma lieve di malattia; i sintomi compaiono un paio di giorni dopo che la puntura di una zanzara infetta. La maggior parte delle persone con malattia da virus Zika presenta febbricola e rash cutaneo, si possono presentare anche congiuntiviti, dolori muscolari e articolari, e astenia. I sintomi di solito scompaiono in 2-7 giorni. Il trattamento è sintomatico e consiste in farmaci per alleviare il dolore e la febbre, il riposo e bere tanta acqua. Se i sintomi peggiorano, consultare un medico. Non esiste un vaccino specifico contro il virus. Per la maggior parte delle persone con diagnosi di malattia da virus Zika, la diagnosi si basa sui sintomi e sull’anamnesi recente (quali punture di zanzara o viaggi in una zona affetta). Un laboratorio può confermare la diagnosi con esami del sangue.

Le autorità sanitarie stanno attualmente indagando sul potenziale legame tra virus Zika nelle donne in gravidanza e microcefalia nei loro bambini. Fino a quando non si saprà di più, le donne in gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza dovrebbero fare molta attenzione e proteggersi dalle punture di zanzara.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della sanità) sta collaborando con i paesi per:

– definire e dare priorità alla ricerca della malattia da virus Zika coinvolgendo esperti e partner
– rafforzare la sorveglianza del virus Zika e possibili complicanze
– rafforzare la capacità di comunicazione del rischio per aiutare i paesi a raggiungere gli impegni assunti nell’ambito del regolamento sanitario internazionale
– fornire formazione sulla gestione clinica, la diagnosi e il controllo del vettore anche attraverso una serie di WHO Collaborating Centres
– rafforzare la capacità dei laboratori per rilevare il virus
– supportare le autorità sanitarie per implementare le strategie di controllo dei vettori volte a ridurre le popolazioni di zanzare Aedes come la fornitura di larvicidi per il trattamento di siti di acqua stagnante che non possono essere trattati in altro modo, come la pulizia, lo svuotamento, e le coperture
– preparare raccomandazioni per la cura clinica e il follow-up di persone con il virus Zika, in collaborazione con esperti e altri enti sanitari.

Non ci sono restrizione sui viaggi e sugli scambi commerciali anche se si raccomanda di prendere precauzioni contro le zanzare. Queste alcune raccomandazioni contenute nel parere del Comitato di esperti Oms e approvate dal direttore Margaret Chan che ieri ha elevato il virus Zika ad Emergenza internazionale.

“Il Comitato – ha dichiarato Chan – ha consigliato che i recenti casi di microcefalia e altri disturbi neurologici riportati in Brasile, a seguito di un gruppo simile in Polinesia Francese nel 2014, costituisce un “evento straordinario” e una minaccia per la salute pubblica in altre parti del mondo. A loro avviso, è necessaria una risposta internazionale coordinata per ridurre al minimo la minaccia in paesi colpiti e ridurre il rischio di ulteriore diffusione internazionale. I membri del Comitato hanno convenuto che la situazione soddisfa le condizioni per una emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”. Il direttore Oms afferma poi di aver “accettato questo consiglio” dichiarando l’Emergenza Sanitaria pubblica di rilevanza internazionale.

“È necessaria una risposta internazionale coordinata – sottolinea – per migliorare la sorveglianza, l’individuazione di infezioni, malformazioni congenite e complicanze neurologiche. Occorre intensificare il controllo delle popolazioni di zanzare e accelerare lo sviluppo di test diagnostici e vaccini per proteggere le persone a rischio, soprattutto durante la gravidanza. Il Comitato ha trovato alcuna giustificazione di sanità pubblica per le restrizioni sui viaggi e gli scambi per prevenire la diffusione del virus Zika. E allo stato attuale, le più importanti misure di salvaguardia, riguardano il controllo delle popolazioni di zanzare e la prevenzione dalle punture di zanzare in soggetti a rischio, soprattutto le donne in stato di gravidanza”.

di Umberto Buzzoni

Google e la start up Movidius per uno smartphone che riconosce volti e oggetti

Un essere umano oggi puo’ immediatamente riconoscere gli oggetti in una stanza e quantificarli: anche il telefono, un giorno, potrà farlo. Google e Movidius stanno lavorando insieme per rendere i nostri smartphone più intelligenti grazie all’apprendimento automatico.

Google con Movidius renderanno i nostri smartphone più intelligenti. Un essere umano oggi puo’ immediatamente riconoscere gli oggetti in una stanza e quantificarli: anche il telefono, un giorno, potrà farlo. Più in particolare, le telecamere nei nostri smartphone potrebbero presto essere dotate della tecnologia di machine learning (apprendimento automatico) che potrebbe aiutare gli utenti in molteplici situazioni.

In futuro ancora non ben definito, ma comunque vicino, potrà essere il nostro smartphone direttamente, e non una applicazione, a riconoscere il nostro volto o l’oggetto che si inquadra con la fotocamera. Infatti, Google sta collaborando con la start up Movidius, specializzata in chip, per integrare la tecnologia di riconoscimento di immagini e volti direttamente nei telefoni, a livello hardware e non software. E’ quanto riportato dal Wall Street Journal.

Movidius ha lavorato con Google prima su uno dei famosi progetti di Google, Tango Project. Utilizzando un insieme di telecamere e sensori, la tecnologia Movidius in Project Tango permette ai dispositivi di creare mappe tridimensionali di spazi interni, come della cucina o del salotto di una casa. Pertanto, gli smartphone futuri potrebbero avere la capacità non solo di sapere dove si trovano, ma anche dove si spostano nello spazio di un ambiente interno (tecnologia utile per la navigazione indoor).

Questa nuova collaborazione tra Movidius e Google non fa parte di un progetto a cui è stato dato un nome, ma potenzialmente serve a sviluppare un chip hardware da integrare nei telefoni del futuro in modo che riescano a capire cosa stanno guardando attraverso la fotocamera affinchè la fotocamera di uno smartphone sia l’occhio del dispositivo, in grado di capire chi o cosa si trova di fronte.

In qualche modo, questa capacità di riconoscimento di immagini e volti nei dispositivi Android è gia’ disponibile, solo che è a livello di software, contenuta in una applicazione. L’applicazione Google Foto già riconosce le persone e gli oggetti che si trovano nelle foto, a cui associa dei tag in base a cio’ che viene trovato e così le archivia – si possono poi facilmente trovare tutte le foto scattate a New York cercando ‘cnew york’ come parola chiave. L’applicazione di Amazon, invece, permette di cercare prodotti nel catalogo semplicemente inquadrando con la fotocamera il prodotto che si vuole cercare.

L’analisi artificiale delle emozioni tramite i volti umani è un tema caldo tra le aziende della Silicon Valley, in particolare negli ultimi due anni. Aziende importanti come Facebook e Google hanno investito pesantemente nel campo dell’intelligenza artificiale, apprendimento automatico, e riconoscimento delle immagini. Facebook, per esempio, ha sperimentato una tecnologia di riconoscimento facciale: una caratteristica che analizza le foto di un utente e suggerisce gli amici che trova in esse e quindi dovrebbe taggare, mentre un’altra caratteristica analizza il rullino fotografico dello smartphone per trovare le foto con gli amici sul social network. Facebook ha anche rilasciato Moments, un’applicazione che consente agli utenti di organizzare le loro foto raggruppandole per evento e amici.

di Umberto Buzzoni

Facebook e le dirette video aperte a tutti

Dopo aver cominciato a testare la funzione per alcune cerchie di utenti (dai vip alle pagine verificate di gruppi musicali e aziende), il social network in blu ha annunciato che i video Live saranno disponibili a tutti gli utenti. Sulle dirette video in streaming dallo smartphone, quindi, anche Facebook fa sul serio con quasi un miliardo e 600mila utenti. Una mossa che comincia a far tremare rivali ben più piccoli in termini di audience come Periscope di Twitter e Meerkat.

La novità riguarda per ora gli utenti dei dispositivi Apple e gli Stati Uniti. Nelle prossime settimane sarà estesa a livello globale: in Italia alcuni iscritti la stanno già sperimentando. E Facebook è al lavoro per portare i Live anche sulla piattaforma Android, ben più corposa in fatto di utenti. Per condividere i video live sarà sufficiente aggiornare il proprio status e selezionare l’icona Live Video. Sarà possibile aggiungere una descrizione e selezionare i gruppi di amici con cui si vuole condividere il video prima di andare in diretta.

Durante il live si potranno conoscere il numero degli spettatori, il nome degli amici che si sono connessi e si potrà visualizzare il flusso di commenti. Una volta terminata la trasmissione, questa verrà salvata sul proprio Diario. Il video potrà essere eliminato o conservato per permettere agli amici di vederlo in un secondo momento. I video in diretta dei propri amici appariranno direttamente nel proprio NewsFeed e, durante la visualizzazione, si potrà cliccare il pulsante “Iscriviti” per ricevere notifiche ogni volta che uno specifico profilo o una pagina sarà in diretta. Quello dei video è un segmento corposo per Facebook: sul social network si guardano 100 milioni di ore di video al giorno.

di Umberto Buzzoni

A Saccolongo in provincia di Padova: il Riciclo si trasforma in Sconto

A Saccolongo, in provincia di Padova, il riciclo si trasforma in sconto grazie al progetto con slogan “Dove il riciclo è ricchezza”, promosso dal sindaco Elisa Maggiolo e dell’assessore al Commercio Andrew Feltre.

Come previsto nel progetto è stato installato un’ecocompattatore, in piazza Mercato, accanto al distributore dell’acqua e al bidone di raccolta dell’olio da cucina, e i cittadini infilandovi bottiglie di plastica vuote e lattine di alluminio riceveranno dei buoni sconto utilizzabili negli esercizi commerciali locali. I rifiuti in questo modo non sono più una spesa, ma una risorsa, trasformandosi in denaro che si può spendere per risparmiare. L’ecocompattatore entrarà in funzione non appena sarà terminata l’installazione e il processo di adesione degli sponsor.

L’assessore al Commercio Andrew Feltre ha spiegato «Questo tipo di distributore è presente all’estero e inizia a prendere piede in diverse città italiane e anche l’amministrazione di Saccolongo ha ritenuto potesse essere un buon incentivo al commercio e al riciclo. I negozi che aderiranno all’iniziativa stabiliranno a quanto può corrispondere un determinato punteggio, tipo sconti in euro o percentuali di scontistica sugli acquisti. Un caso che ci ha illustrato l’installatore, ad esempio, era quello di una pizzeria che in un giorno settimanale in cui l’affluenza della clientela è più bassa offriva la pizza gratis a chi aveva determinati punteggi, facendo pagare solo le bibite: la pizzeria attira clienti, i quali però risparmiano sulla cena».

di Umberto Buzzoni

E-Kaia: il biocircuito che produce energia elettrica sfruttando la fotosintesi clorofilliana

Si chiama E-Kaia l’invenzione di tre studentesse cilene di ingegneria che sfrutta la fotosintesi clorofilliana per produrre energia elettrica ed alimentare la batteria di piccoli device. Questo biocircuito, una volta installato nel terreno adiacente a una ‪‎pianta‬ in buone condizioni, è in grado di trasformare l’energia solare in energia chimica dell’intensità di 5 volt e 600 milliampere, sufficiente per ricaricare il tablet o lo smartphone.

Il principio è semplice: durante la fotosintesi clorofilliana la pianta produce materia organica che le serve per crescere. I microrganismi presenti vicino le radici scompongono tali agglomerati organici per sprigionare energia, ma durante tale operazione alcuni elettroni vengono rilasciati come sottoprodotti. I raggi del sole, intanto, colpiscono i cloroplasti presenti nelle piante e l’acqua si scinde in ossigeno, protoni e neutroni. E’ in questa fase che interviene E-Kaia: attraverso un elettrodo il biocircuito cattura gli elettroni “in surplus” tramutandoli in energia elettrica. A questo punto, collegando il telefono al dispositivo tramite un’uscita USB si possono ricaricare gli elettroni della batteria in un’ora e mezza circa, senza mettere in pericolo la salute della pianta stessa. Carolina Guerrero, Camila Rupcich ed Evelyn Aravena che hanno inventato questa tecnologia eco-friendly puntano a lanciarla sul mercato a partire da dicembre 2016.

di Umberto Buzzoni

Whatsapp gratis a vita e niente spam e pubblicità

L’app di messaggistica istantanea più popolare al mondo è diventata gratis a vita, ma le novità non finiscono qui. Martedì milioni di utenti WhatsApp avevano ricevuto la comunicazione che erano stati omaggiati dell’abbonamento gratis a vita ma dopo meno di un’ora una seconda comunicazione rettificava “Siamo spiacenti, abbiamo modificato il tuo account. Il servizio scadrà il xx/xx/xxxx”.

Nel blog dell’azienda pero’ hanno poi ufficializzato la gratuità dell’App con un articolo in cui ricalcano quanto detto dal ceo Jan Koum nel corso della Digital Life Design conference di Monaco:  «Nel corso della nostra crescita ci siamo resi conto che questo modello non ha funzionato bene. Molti utenti non hanno la carta di credito e sono preoccupati di perdere il contatto con i loro familiari dopo il primo anno gratuito» – continua il post – Non significa che arriveranno spam e pubblicità, ma «da quest’anno sperimenteremo nuovi tool per permettere alle persone di comunicare con organizzazioni e aziende. Questo significa, ad esempio, ricevere dalla tua banca la comunicazione di una recente operazione fraudolenta o da una compagnia aerea l’informazione di un volo cancellato».

Quindi addio agli 89 centesimi (99 centesimi di dollaro) richiesti all’anno per usufruire del servizio dopo i primi 12 mesi gratuiti ma non solo in quanto sono in programma ulteriori migliorie in termini di standard di sicurezza (crittografia end-to-end) per proteggere i messaggi da occhi indiscreti.

L’azienda che può contare già su un miliardo di utenti nel mondo, fondata nel 2009 da Jan Koum e Brian Acton ed acquistata nel 2014 da Facebook per 19 miliardi di dollari ha inoltre come obiettivo migliorare l’interazione con Facebook per permettere di condividere maggiori informazioni con i nostri contatti ed assicurando una migliore esperienza di utilizzo dell’applicazione.

di Umberto Buzzoni