Voltura della luce: consigli, costi e tempistiche.

Se hai appena comprato casa ed i vecchi inquilini non hanno ancora disdetto il contratto per l’energia elettrica è tempo di fare una voltura. Si tratta di una semplice pratica che consiste nel sostituire i dati dell’utente precedente con quelli del nuovo cliente a cui verranno indirizzate le successive bollette. Bisogna pertanto contattare il venditore che sta erogando il servizio e, tramite il servizio clienti parlare con un operatore per capire chi, tra il vecchio ed il nuovo titolare della fornitura, deve inoltrare la richiesta di voltura.

Passiamo ai costi: per quanto riguarda l’energia elettrica i clienti che rientrano nel piano del mercato tutelato devono pagare al fornitore due contributi fissi: il primo pari a € 27,03  ed il secondo pari a € 23 per oneri amministrativi. A questi costi si aggiunge il pagamento del bollo, un imposta di € 16,00 sul nuovo contratto.

Se il cliente attiva invece un’offerta proveniente dal mercato  libero dovrà pagare gli oneri amministrativi, il bollo ed altri eventuali oneri specificati nei singoli contratti. E’ bene ricordare che con la voltura si sta in realtà attivando un nuovo contratto pertanto sarà necessario un deposito cauzionale: tale cauzione non potrà essere addebitata a chi richiede la domiciliazione bancaria o su carta di credito della bolletta. Il tempo tecnico per la voltura è pari a quattro giorni lavorativi dalla richiesta del cliente. Se il cliente precedente risulta in debito con le vecchie bollette itali importi non ricadranno sul nuovo contratto.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Energia: a luglio 2020 finirà il mercato tutelato, occhio quindi alle truffe!

La fine del mercato tutelato è stata spostata a luglio del 2020 pertanto state in guardia dalle truffe che in questi giorni stanno coinvolgendo numerosi consumatori. A partire dal 2020 potranno essere sottoscritti contratti con qualsiasi società presente sul mercato al fine di creare una maggiore concorrenza e provocare una diminuzione delle tariffe.

Quello che è certo, è che sarà più difficile per il consumatore valutare le varie offerte, aumentando il rischio di incorrere in vere e proprie truffe, come dimostrato da alcune segnalazioni di telefonate effettuate da società partite all’attacco del mercato delle bollette elettriche con due anni di anticipo sulla loro apertura alla concorrenza. I truffatori utilizzano anche il sistema del “porta a porta” presentandosi come rappresentanti dell’Enel: diffidatene poiché le maggiori aziende fornitrici di energia, non adottano tale modus operandi.

In ogni caso si consiglia di non rilasciare mai i propri dati a nessuno, soprattutto quelli del conto corrente e il codice cliente POD sulla bolletta. Un’altra informazione utile è che la firma del contratto non ha validità se la compagnia energetica non ha chiesto conferma ai potenziali nuovi clienti con una telefonata o una lettera. Inoltre, nel caso in cui si sia firmato il contratto, è possibile esercitare il proprio diritto di recesso entro 10 giorni con comunicazione tramite raccomandata a/r al nuovo operatore.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

“Green Network” attiva uno strumento che difende i consumatori da contratti poco chiari ed attivazioni non richieste.

Spesso quando un consumatore attiva un nuovo contratto rischia di cadere in una vera a propria truffa causata da una pratica commerciale poco chiara. “Green Network” protegge i cittadini da tutto questo aiutando l’utente a capire quali sono i passi da fare. Ad oggi è usuale sottoscrivere il contratto a distanza: la pratica viene gestita da un operatore telefonico che contatta il cliente per proporre delle offerte. Spesso però dietro a queste pratiche si nascondono delle ombre che possono mettere in cattiva luce anche l’azienda stessa. Per scongiurare tale rischio “Green Network Luce e Gas” ha attivato il “Quality Control” un servizio interno grazie a cui l’azienda vigila sulla correttezza dei contratti attivati e, nel caso venissero riscontrate delle anomalie, contatta direttamente il cliente per avvisarlo.

In particolare ogni operatore è tenuto ad informare in maniera corretta l’utente comunicando il nome dell’azienda per conto della quale sta operando e dichiarando le proprie generalità, nome e cognome, e il paese dal quale si sta effettuando la chiamata. L’utente deve quindi sapere chi e perché lo sta contattando così da poter decidere se continuare o meno la telefonata. In secondo luogo i contratti per telefono devono essere registrati, previo consenso esplicito dell’utente. Un altro strumento a disposizione del consumatore è un modulo attraverso cui segnalare all’azienda le telefonate indesiderate oppure l’attivazione di servizi mai richiesti.

Il primo modulo è dedicato all’attivazione di contratti “Green Network Energy” non richiesti: basta inserire i propri dati anagrafici, il numero di telefono dal quale si è stati contattati e un proprio recapito per essere in seguito richiamati. Stessa procedura per il secondo modulo, dedicato invece alle telefonate indesiderate da parte degli operatori telefonici. Come si può recedere da un contratto “Green Network”? Il cliente deve darne comunicazione all’azienda o tramite il sito www.greennetworkenergy.it, o tramite e-mail a supporto@greennetwork.it o, ancora, inviando una lettera di disdetta del contratto via fax all’800.912.758. Il diritto di ripensamento è valido anche nel caso di contratti per telefono non richiesti e, anche in questo caso l’utente ha facoltà di esercitare, senza oneri o penali, il diritto di ripensamento dandone comunicazione scritta tramite mail, raccomandata A/R o fax.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Luce e gas, bollette in calo da aprile Per le famiglie risparmio di 67 euro

Da venerdì le bollette di luce e gas saranno meno care. È quanto ha stabilito l’Autorità per l’Energia: dopo il calo deciso già per i primi tre mesi dell’anno, dal primo aprile ci sarà un ulteriore riduzione per le bollette di luce e gas, rispettivamente a -5% e -9,8%. Il merito è del calo eccezionale del prezzo della «materia prima» anche se, esattamente come è accaduto nei mesi scorsi per il petrolio, il ribasso dell’approvvigionamento (-27% per il gas naturale rispetto al trimestre precedente) si riflette solo in parte sul conto finale a carico dei consumatori (-9% sulla variazione complessiva della spesa per il cliente tipo). Da qui l’apprezzamento di associazioni di consumatori e imprese, ma anche la sollecitazione al taglio della tassazione sulle bollette energetiche.

Le tasse
Il nostro paese infatti, detiene il record europeo per le tasse sull’energia: la pressione fiscale incide sulle bollette per il 37% (luce) e per il 34% (gas). Situazione ben diversa in Europa, dove la tassazione media è del 32% sull’elettricità e del 23% sul gas. Ma per il secondo trimestre del 2016, come evidenziato dai grafici allegati ieri alla nota di aggiornamento dell’Autorità per l’energia, le imposte e le spese per gli oneri di sistema (energia) sfiorano il 40% e superano questo tetto le bollette per la fornitura di gas naturale. «Questi maxi-ribassi comporteranno risparmi per le famiglie – ha commentato il Codacons – ma potrebbero essere addirittura più pesanti se si arrivasse in Italia ad un taglio della tassazione». «Il contenimento della spesa energetica in un momento di crisi ha un doppio effetto positivo perché – ha sottolineato la Coldiretti – aumenta il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie ma riduce anche i costi delle imprese, particolarmente rilevanti per l’agroalimentare».

Gli esempi
Nel dettaglio, per l’elettricità, la spesa per la famiglia-tipo (consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW) sarà di circa 502 euro (periodo di riferimento 1 luglio 2015-30 giugno 2016) con un calo dell’1,6% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 luglio 2014 – 30 giugno 2015), corrispondente ad un risparmio di circa 8 euro. Per il gas invece la spesa della famiglia tipo nello stesso periodo sarà di circa 1.076 euro, con una riduzione del -5,2%, corrispondente a una sforbiciata di circa 59 euro. Risparmi complessivi nei 12 mesi dell’anno: 67 euro.

fonte Il Corriere della sera

E-Kaia: il biocircuito che produce energia elettrica sfruttando la fotosintesi clorofilliana

Si chiama E-Kaia l’invenzione di tre studentesse cilene di ingegneria che sfrutta la fotosintesi clorofilliana per produrre energia elettrica ed alimentare la batteria di piccoli device. Questo biocircuito, una volta installato nel terreno adiacente a una ‪‎pianta‬ in buone condizioni, è in grado di trasformare l’energia solare in energia chimica dell’intensità di 5 volt e 600 milliampere, sufficiente per ricaricare il tablet o lo smartphone.

Il principio è semplice: durante la fotosintesi clorofilliana la pianta produce materia organica che le serve per crescere. I microrganismi presenti vicino le radici scompongono tali agglomerati organici per sprigionare energia, ma durante tale operazione alcuni elettroni vengono rilasciati come sottoprodotti. I raggi del sole, intanto, colpiscono i cloroplasti presenti nelle piante e l’acqua si scinde in ossigeno, protoni e neutroni. E’ in questa fase che interviene E-Kaia: attraverso un elettrodo il biocircuito cattura gli elettroni “in surplus” tramutandoli in energia elettrica. A questo punto, collegando il telefono al dispositivo tramite un’uscita USB si possono ricaricare gli elettroni della batteria in un’ora e mezza circa, senza mettere in pericolo la salute della pianta stessa. Carolina Guerrero, Camila Rupcich ed Evelyn Aravena che hanno inventato questa tecnologia eco-friendly puntano a lanciarla sul mercato a partire da dicembre 2016.

di Umberto Buzzoni

L’Authority per l’energia per eliminare le tariffe progressive

di Umberto Buzzoni

L’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, impegnata per eliminare i contratti di “maggior tutela” ereditati dal periodo pre-liberalizzazione, procede con una modifica intermedia delle tariffe elettriche volta ad eliminare la progressività della crescita del prezzo per kilowattora consumato con l’aumento dei consumi mensili.

La progressività che negli anni 70 era stata prevista per limitare i consumi ormai è diventata controproducente perchè penalizza un efficiente utilizzo della corrente elettrica come nel caso di impiego di pompe di calore che pero’ fanno scattare la fascia di consumi a prezzo più alto. Inoltre questo sistema comporta una grande iniquità tra i single benestanti che rientrano nella “fascia sociale” sussidiata dal sovrapprezzo pagato dalle famiglie numerose che sono più inclini ad avere problemi economici.

Sul sito dell’Authority si può visionare il documento di consultazione (www.autorita.energia.it) per una riforma che probabile parziale applicazione nel 2016 ed piena entrata in vigore nel 2018. L’obiettivo è definire uno schema con tariffe di rete uniformi per tutti e non più progressive e il corrispettivo per la copertura degli oneri generali applicato per metà in base alla potenza disponibile al contatore (limitata ora a 3 kW per la maggior parte dei clienti domestici) e per metà sui consumi, mantenendo una differenziazione tra residenti e non residenti nel corrispettivo per potenza impegnata.

Questo sistema comporterebbe un leggerissimo aumento degli importi della bolletta del consumatore medio (famiglia residente di 3-4 persone, consumi per 2.700 kWh l’anno e potenza impegnata di 3 kW), che passerebbe da 438 a 443 euro l’anno al netto delle tasse. A guadagnarci di più, rispetto allo schema attuale, sarebbero i residenti con potenza impegnata fino a 6kW e consumi fino a 6mila kWh l’anno, categoria nella quale dovrebbero rientrare le famiglie numerose o chi si vorrà climatizzare con pompe di calore: rispetto all’attuale bolletta di oltre 1.500 euro il risparmio sarebbe di oltre 600 euro.

Contatori Elettronici Enel: Class action per Conguagli e Fatturazioni errate

di Umberto Buzzoni

Nella vicenda dei contatori Enel e i possibili errori nelle letture per mancanza di certificazioni e controlli in linea con gli standard Europei emerge un nuovo dettaglio importante relativo alla marcatura CE non regolare.

La telettura è la principale causa di contenzioso con gli utenti perchè genera conguagli e fatturazioni errate ma chi può dire che funzionino bene e leggano l’effettivo consumo se non vi è mai stata la certificazione da parte di un ente terzo?

Il Ministero dello Sviluppo Economico non ha mai definito quanto previsto dalla legge cioè che vengano certificati da un ente terzo che ne stabilisca la corretta misurazione.

Il Deputato M5S Davide Crippa ed altri deputati del movimento hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata in commissione al Ministero dello Sviluppo Economico: “…il governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica; di fatto i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’ “IMQ” (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un “CE” identico nella grafica al marchioChina Export” che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea; […]”.

Il MISE ha risposto che in effetti la legislazione in materia è lacunosa e Luigi Gabriele, Affari Istituzionali Codici, ha dichiarato che in sostanza il MISE ammette che vi è stata completa anarchia sulla questione e che i Distributori hanno fatto quello che volevano, persino autocertificarsi i contatori cinesi che hanno pagato i consumatori italiani.

L’Associazione di Consumatori Codici ha presentato un atto di diffida al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Presidente dell’AEEG per ottenere l’emanazione di atti amministrativi delle leggi metriche sui contatori di energia elettrica e si è attivata per partire con una Class Action per ottenere il risarcimento dei danni causati da una contabilizzazione/fatturazione del consumo di energia avvenuta con contatori privi dei requisiti richiesti dalla legge.

Caratteristiche Contatori:
– Verificare la tipologia del contatore. Se sulla targhetta, a destra del simbolo CE c’è una M seguita da due numeri, il contatore è regolare e, per ora, non è oggetto di contestazione. In caso contrario rientrate nella CA.
– Se il display è leggibile, confrontate il numero del POD, indicato sul display, con quello della bolletta. Se i numeri di POD non corrispondono, rientrate nella CA
– Se non riuscite a leggere il display, rientrate nella CA.
– Se il display è leggibile, sia in presenza di consumi anomali ma anche come buona regola, è necessario che rileviate il contatore, registrando i dati di consumo, settimanale e mensile.
– Per registrare i dati di consumo dovete rilevare la lettura dei “kWh del periodo attuale” e verificarne la progressività. Registrate inoltre le letture delle diverse fasce di consumo, se disponibili.

Per ricevere maggiori informazioni sull’azione legale si può chiamare al numero 06.55301808.