L’Authority per l’energia per eliminare le tariffe progressive

di Umberto Buzzoni

L’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, impegnata per eliminare i contratti di “maggior tutela” ereditati dal periodo pre-liberalizzazione, procede con una modifica intermedia delle tariffe elettriche volta ad eliminare la progressività della crescita del prezzo per kilowattora consumato con l’aumento dei consumi mensili.

La progressività che negli anni 70 era stata prevista per limitare i consumi ormai è diventata controproducente perchè penalizza un efficiente utilizzo della corrente elettrica come nel caso di impiego di pompe di calore che pero’ fanno scattare la fascia di consumi a prezzo più alto. Inoltre questo sistema comporta una grande iniquità tra i single benestanti che rientrano nella “fascia sociale” sussidiata dal sovrapprezzo pagato dalle famiglie numerose che sono più inclini ad avere problemi economici.

Sul sito dell’Authority si può visionare il documento di consultazione (www.autorita.energia.it) per una riforma che probabile parziale applicazione nel 2016 ed piena entrata in vigore nel 2018. L’obiettivo è definire uno schema con tariffe di rete uniformi per tutti e non più progressive e il corrispettivo per la copertura degli oneri generali applicato per metà in base alla potenza disponibile al contatore (limitata ora a 3 kW per la maggior parte dei clienti domestici) e per metà sui consumi, mantenendo una differenziazione tra residenti e non residenti nel corrispettivo per potenza impegnata.

Questo sistema comporterebbe un leggerissimo aumento degli importi della bolletta del consumatore medio (famiglia residente di 3-4 persone, consumi per 2.700 kWh l’anno e potenza impegnata di 3 kW), che passerebbe da 438 a 443 euro l’anno al netto delle tasse. A guadagnarci di più, rispetto allo schema attuale, sarebbero i residenti con potenza impegnata fino a 6kW e consumi fino a 6mila kWh l’anno, categoria nella quale dovrebbero rientrare le famiglie numerose o chi si vorrà climatizzare con pompe di calore: rispetto all’attuale bolletta di oltre 1.500 euro il risparmio sarebbe di oltre 600 euro.

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