Bonus seggiolini antiabbandono.

A partire dal 20 febbraio sarà possibile richiedere il bonus di 30 euro per l’acquisto di seggiolini antiabbandono da sistemare in auto. L’iniziativa è riservata all’acquisto di un solo dispositivo per ciascun bambino di età inferiore a 4 anni. Ricordiamo che l’obbligo di utilizzare il mezzo salvavita scatterà a partire dal 6 marzo. Lo sconto di 30 euro coprirà un terzo oppure la metà della spesa totale in base alla scelta ed al canale scelto per l’ acquisto. Lo Stato ha stanziato due milioni di euro quindi la platea dei beneficiari è molto ampia. Può richiedere il bonus un genitore o chi esercita la patria potestà: occorre munirsi di SPID (Identità Digitale) e collegarsi all’apposita piattaforma sul sito di Sogei o del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Una volta registrati occorre inserire nome, cognome e codice fiscale del bambino. Dopo opportune verifiche verrà emesso il voucher la cui validità sarà di 30 giorni. In caso di mancato utilizzo nel lasso di tempo indicato il buono sarà annullato e bisognerà presentare nuovamente l’istanza. Chi invece ha acquistato il dispositivo prima del 20 febbraio potrà chiedere il rimborso utilizzando l’apposita piattaforma a partire dal 20 febbraio 2020. Alla domanda andranno allegati gli scontrini fiscali o le fatture. Se tali documenti non riportano la scritta “dispositivo antiabbandono”, il richiedente può compilare un modello a parte per dichiarare che la spesa è relativa all’acquisto di un seggiolino anti-abbandono. In questo caso il bonus dei 30 euro verrà rimborsato con un accredito sul conto corrente.

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Buzzoni Umberto

Alcolock”: dal 2022 sarà obbligatorio sulle auto.

“Alcolock” è un sistema innovativo il cui scopo è contribuire alla diminuzione degli incidenti stradali causati dello stato di ebbrezza del conducente. L’Unione Europea ha disposto l’obbligo di introdurre in auto tale dispositivo a partire dal 2022 ma, molto probabilmente, in Italia potrà essere introdotto già dal prossimo anno. Gli incidenti su strada causati da un tasso alcolico alto sono numerosi e frequenti proprio perché causati dal comportamento pericoloso di colui che è alla guida.

“Alcolock” è un dispositivo simile ad un vero e proprio etilometro che impedisce l’accensione dell’auto nel caso in cui il conducente abbia un tasso alcolemico che va oltre il minimo tollerato dalla legge. A tal proposito una delle prime bozze italiane al riguardo recita che: “gli autoveicoli ed i motoveicoli di nuova costruzione devono essere dotati di un dispositivo in grado di misurare il tasso alcolemico del conducente per interdire l’accensione del motore nei casi in cui dalla rilevazione emergano risultati positivi. Gli autoveicoli privi di tale dispositivo non potranno essere immatricolati. Le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali del dispositivo sono definite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”.

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Dal 15 novembre scatta l’obbligo delle gomme invernali.

Secondo il Codice della Strada a partire dal 15 novembre2019  fino al 15 aprile 2020 scatta l’obbligo di avere le gomme invernali oppure munirsi di catene a bordo. In questo lasso di tempo bisogna circolare in sicurezza con mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su ghiaccio o neve. La legge è valida anche per tir e mezzi pesanti. Multe in agguato in caso di infrazione: gli importi variano da un minimo di 41 euro nei centri abitati, fino a 168 euro e da un minimo di 84 euro, fino a 335 euro, per autostrade e strade extraurbane principali o non.

Ricordiamo che oltre alla multa  è prevista anche la decurtazione di 3 punti dalla patente. Le pene si inaspriscono in città dove i rischi sono maggiori: si potrebbe essere accusati di guida pericolosa ed avere una multa aggiuntiva di altri 39 euro oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente. Ricordiamo inoltre che le gomme considerate invernali al 100% riportano il simbolo del fiocco di neve tra i tre picchi sul fianco: in tutti gli Stati europei, e quindi anche in Italia, si possono usare anche le gomme con l’etichetta M+S, che significa Mud+Snow, cioè fango e neve. Le gomme invernali di tipo M+S con un codice di velocità inferiore rispetto a quello riportato sulla Carta di Circolazione, vanno montate anche su ciclomotori e motocicli. Per quanto riguarda gli scooter che non raggiungono i 130 km/h ed i ciclomotori che non possono superare i 45 km/h si consiglia di montare gomme M+S con codice di velocità identico a quello riportato sul libretto.

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Regole anche per i pedoni!

Non solo gli automobilisti ma anche i pedoni devono rispettare le regole della strada. Spesso infatti la colpa in caso di investimento non è sempre dell’automobilista. Un esempio? Lo smartphone il cui uso è vietato per il conducente ma è una fonte di distrazione anche per le persone che camminano a piedi. Capita infatti che attraversino la strada senza neanche guardare se arriva un’auto. Una recente sentenza della Cassazione risponde definitivamente sul soggetto a cui attribuire la colpa in caso di investimento di un pedone. È stata definita una vera e propria guida comportamentale non solo per chi è al volante ma anche per i passanti. In questo modo sono stati definiti i doveri che un automobilista deve seguire per evitare di essere incriminato del reato di lesioni oppure di omicidio stradale.

I tre obblighi principali del conducente sono: ispezionare bene e di continuo la strada senza distrarsi, mantenere il controllo del veicolo ed infine riuscire a prevenire situazioni di pericolo. In questo modo si può attribuire la colpa al pedone quando il conducente si è trovato nell’impossibilità di avvistare il pedone e capirne i movimenti, improvvisi ed inattesi, oppure se l’automobilista ha rispettato tutte le norme del Codice della Strada. Se entrambe le condizioni sono dimostrabili il conducente del veicolo coinvolto in un incidente che ha portato all’investimento di un pedone non può essere ritenuto colpevole. In questo caso è fondamentale dimostrare che la condotta del pedone stesso sia stata irragionevole e del tutto imprevedibile.

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Novità sul bollo auto: arriva la norma “strappacartelle”.

Ecco una bella notizia per coloro che non hanno pagato il bollo auto negli anni che vanno dal 2000 al 2010. Si tratta di una recente sentenza della Commissione Tributaria che conferma l’eliminazione della cartella di Equitalia relativa al mancato pagamento della tassa automobilistica. Il provvedimento evidenzia  che i bolli auto non pagati nel lasso di tempo tra il 2000 ed il 2010 rientrano nella norma “strappacartelle”, inserita nella Legge di Bilancio del 2019.

Grazie al mini condono tutti i debiti inferiori ai 1.000 euro nei confronti degli enti della Pubblica Amministrazione sono cancellati.  La normativa trova applicazione anche per le sanzioni relative alle violazioni del Codice della Strada dunque è valida per coloro che hanno “dimenticato” di pagare il bollo o non han voluto pagarlo di proposito!

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Autostop in Italia: è legale farlo?

In materia di autostop il nostro Codice della Strada è utile per capire quali sono i comportamenti permessi anche se in realtà la normativa che regola il campo non è del tutto chiara. I dubbi dei viaggiatori restano anche se ci sono dei limiti certi per non rischiare sanzioni o problemi. La prima cosa da sapere è che l’autostop in Italia è illegale solo sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali. In particolare il comma 7 capo B dell’art. 175 del Codice della Strada recita che: “sulle carreggiate, sulle rampe, sugli svincoli, sulle aree di servizio o di parcheggio ed in ogni altra pertinenza autostradale è vietato sia richiedere che concedere passaggi.”

L’infrazione di questo divieto comporta una sanzione amministrativa che può variare da 41 a 168 euro. Il problema sorge nell’interpretazione di “pertinenza autostradale” che non indica se la rotatoria di uscita, il casello autostradale o altri elementi non citati siano compresi in quelli vietati o siano al contrario approvati.

Il consiglio utile onde evitare problemi è quello di posizionarsi fuori dal casello, dove le vetture rallentano. Visto che l’autostop è vietato solo in autostrada sembra che per esclusione in tutte le altre tipologie di strada sia permesso e che sia legale anche in tangenziale, che secondo la Corte di Cassazione, non può essere paragonata ad un’autostrada. Un altro consiglio è fare attenzione a non intralciare la circolazione e non mettere a rischio la sicurezza stradale. Evitare inoltre le posizioni più pericolose e meno visibili è un’altra dritta: mai posizionarsi in prossimità di una curva, di un dosso o al centro della carreggiata.

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Ritiro di patente per chi guida con il cellulare in mano.

La Commissione dei Trasporti ha dato il via alle modifiche del nuovo Codice della Strada. La novità più importante riguarda colui che viene sorpreso alla guida con il telefono in mano. Il rischio è la sospensione ed il ritiro immediato della patente per un periodo che va da sette giorni fino ad un massimo di due mesi.  Una multa salata pari a € 2500 è prevista per coloro che vengono beccati intenti in una conversazione con lo smartphone all’orecchio senza quindi l’utilizzo della funzione “vivavoce”.

L’idea di regole più rigide in questo settore è stata approvata anche dall’ Associazione Sostenitori della Polizia Stradale (ASAPS) che ha commentato positivamente tale scelta che mira a rendere le strade più sicure. Sanzioni più severe per chi usa il cellulare alla guida, con la sospensione della patente da 7 giorni a 2 mesi fin dalla prima violazione, è un deterrente che si spera modifichi i comportamenti di tutti gli automobilisti. Lo smartphone è ad oggi il mezzo di comunicazione più diffuso pertanto se utilizzato su strada può diventare un grande pericolo specie se l’utente  utilizza i servizi di messaggistica o navigazione. In questi casi il rischio di distrazione aumenta a dismisura pertanto, l’idea di ricevere una multa salata, è vincente sotto ogni aspetto.

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Buzzoni Umberto