Novità in tema rifiuti: dal 2020 faremo i conti con Tari 2.

A partire dal 2020 ci sarà un nuovo metodo per calcolare l’imposta sui rifiuti. La novità principale della Tari 2 sarà la base che avrà carattere nazionale e non sarà più determinata dai singoli comuni come avviene adesso. I cambiamenti in tal senso saranno gestiti dall’Arera, Autorità di Regolazione per Energia, Reti ed Ambiente, che sta predisponendo i nuovi criteri in base ai quali i Comuni dovranno adeguarsi.  La Tari 2 mira a garantire più trasparenza e qualità nei servizi. Il nuovo tariffario sarà basato su criteri uniformi che considerano le diverse condizioni di ciascuna area.

Le tariffe future non potranno essere aumentate se non nei casi di aggiunta di servizi o di interventi gestionali migliorativi dei processi di raccolta e smaltimento. Infine  i comuni più virtuosi capaci di gestire  il ciclo dei rifiuti in ambito locale seguendo le nuove direttive europee in materia di economia circolare saranno premiati. I servizi che rientrano nella Tari 2 comprenderanno quelli di spazzamento e lavaggio strade, raccolta e trasporto, trattamento recupero e smaltimento, riscossione e rapporto con gli utenti mentre resteranno fuori la derattizzazione, la raccolta e lo smaltimento dell’amianto, la gestione del verde pubblico, la manutenzione delle fontane, la disinfestazione delle zanzare e lo spazzamento della neve.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

Nuove direttive europee in tema di rifiuti.

E’ tempo di migliorare le abitudini relative alla gestione dei rifiuti. La conferenza di Bruxelles che ha avuto luogo nei giorni scorsi ha definito tre obbiettivi principali da raggiungere in tempi brevi: la dismissione delle discariche,  più attenzione all’attività di riciclo e nuove regole per l’agricoltura biologica. Quali sono le conseguenze in termini pratici relative alla nostra quotidianità? Si stima che nel 2035 non più del 10% dei rifiuti urbani dovranno essere conferiti in discarica nei Paesi dell’Unione Europea. Di questi, entro il 2025 il 55% dovrà essere riciclato: nel 2035 la percentuale dovrà salire al 65%. In sostanza, entro il 2022, dovremo imparare a riciclare i rifiuti domestici pericolosi, come le vernici, mentre entro il 2023 dovremo riciclare i rifiuti organici, ed entro il 2025 toccherà ai tessuti. Anche il 2024 sarà un anno importabile poiché ogni famiglia dovrà raccogliere il biodegradabile separandolo dal resto dei rifiuti oppure utilizzare strumenti di compostaggio. A tal scopo sono stati introdotti incentivi economici a livello regionale per premiare i cittadini più virtuosi. I Comuni che non potranno rispettare le percentuali stabilite dalla normativa, dovranno corrispondere un’ecotassa, che varia su base di determinate percentuali.

Per quanto riguarda l’agricoltura biologica le novità partiranno dal 2021: sono previsti ogni anno controlli antifrode distribuiti lungo tutta la filiera con specifiche ispezioni. Cambiamenti in vista anche per gli imballaggi: entro il 2030 quelli di plastica dovranno essere riciclati per almeno il 55%, quelli in vetro per il 75%, quelli in carta e cartone per l’85%, quelli in alluminio per il 60%, quelli in metallo ferroso e in legno rispettivamente per l’80% e il 30%. Il produttore dovrà assicurare il rispetto del riciclo, la copertura dei costi di gestione della raccolta differenziata, le operazioni di trattamento, le informazioni e la comunicazione dei dati. Ricordiamo che a breve entrerà  in vigore il divieto di vendita di stoviglie, cannucce, agitatori per bevande, bastoncini di cotone per le orecchie e bastoncini per palloncini in plastica. Inoltre, al pari delle confezioni di sigarette, anche quelle di assorbenti igienici e salviette umidificate saranno dotate di un’etichetta che spiegherà al consumatore l’impatto negativo sull’ambiente di tali prodotti se non smaltiti correttamente.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

Curiosità sulla differenziata: dove getto la busta del caffè?

Spesso differenziare i rifiuti può essere complicato specie se ci troviamo in presenza dei poliaccoppiati, prodotti composti da più materiali che non possono essere separati. In questi casi il consumatore predilige il bidone nero che raccoglie i rifiuti indifferenziati.  Per toglierci ogni dubbio a volte basta leggere le istruzioni in etichetta relative allo smaltimento, in altri casi invece bisogna fare qualche ricerca in più.

Prendiamo ad esempio la confezione del caffè ovvero quella bustina semi-rigida che contiene il prodotto in polvere. Si tratta di plastica o di alluminio? A primo impatto, guardando il colore, il materiale sembra  alluminio ma, in realtà, si tratta di un imballaggio poliaccoppiato costituito da più elementi, in questo caso plastica ed alluminio. L’involucro non va gettato nell’indifferenziata ma bisogna fare una distinzione ben precisa basata sulla prevalenza del materiale. Se la bustina è composta in prevalenza da plastica va gettata nella plastica, se prevale l’altro elemento la bustina va gettata nell’alluminio.

Ma come capire quale tra i due  materiali prevale sull’altro? Il consiglio è provare ad accartocciare la busta: se si piega e resta deformata prevale l’ alluminio mentre, se torna alla forma originale, si tratta di plastica. Questa semplice prova vi darà la certezza di aver fatto bene il vostro dovere e l’ambiente vi ringrazierà!

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

Multe salate a chi getta rifiuti dal finestrino dell’ auto.

In Italia uno dei comportamenti più incivili degli automobilisti è quello di lanciare oggetti dal finestrino: fazzoletti, mozziconi, avanzi di cibo, bottiglie e lattine sono solo alcune opzioni della lunga lista. Il fenomeno si accentua durante la bella stagione  e , secondo uno studio, più del 30% degli italiani lancia di frequente quello che capita fuori dal finestrino. Si tratta di gesti incivili e pericolosi visto che tutto ciò che viene lanciato potrebbe colpire auto, pedoni, ciclisti e motociclisti provocando intralci o incidenti. Proprio per questo motivo è bene ricordare che chi commette tali gesti, potrebbe incorrere in multe salate.

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Infatti, le sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada per la violazione delle buone norme comportamentali al volante, possono sfiorare cifre di 400 euro, sia che si tratti di persone che gettano i propri rifiuti con l’auto in movimento, sia che siano in sosta. Gli atti vietati dal Codice della Strada, citati nell’art. 15, riguardano il deposito di rifiuti o materiale di qualsiasi genere che insudicino ed imbrattino la strada ed ogni sua pertinenza. Il Codice prevede che chiunque violi questo divieto sia soggetto al pagamento di una somma che può variare dai 25 ai 99 euro oppure dai 105 ai 422 euro. L’entrata in vigore della legge n. 221/2015 “Collegato Ambientale” ha aggravato la posizione di chi commette tali infrazioni e, chi viene beccato a sferrare dal finestrino dell’ auto oggetti quali cartacce, gomme da masticare, fazzoletti o altro, pagherà una somma fino ai 150 euro mentre, chi abbandonerà mozziconi di sigaretta sul suolo potrà pagare multe ancora più salate!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Novità dall’UE: arriva il pacchetto “economia circolare” per la gestione dei rifiuti.

Al tavolo dell’Unione Europea si è discusso nei giorni scorsi  il tema della raccolta differenziata: a breve sarà approvato un pacchetto specifico di riforme per la gestione dei rifiuti. Il nuovo testo, che rivoluzionerà completamente l’approccio dell’Unione Europea verso la questione dello smaltimento, è già stato accolto in Parlamento e modificherà tutte le direttive esistenti in materia di imballaggi, discariche, apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), pile ed accumulatori. La nuova normativa mira a creare un sistema virtuoso di prevenzione per sensibilizzare cittadini ed aziende locali ad un riciclaggio più attento. Entro il 2035 gli stati membri potranno smaltire in discarica solo il 10% dei rifiuti, mentre per i rifiuti urbani, le città hanno tempo fino al 2025 per riciclare il 55% i materiali di scarto. La percentuale sale al 60% entro il 2030 ed al 65% entro il 2035. I materiali di imballaggio inoltre dovranno essere riciclati fino al 65% nei prossimi sette anni e fino al 70% entro il 2030. Questa nuova direttiva arriva a pochi giorni di distanza dallo stop imposto al consumo di piatti e bicchieri di plastica, nonché ad altri prodotti altamente inquinanti. Il nuovo sistema prevede l’introduzione di incentivi economici da parte delle regioni, per premiare i cittadini più attenti e ridurre così la quantità di rifiuti da smaltire fuori dal territorio comunale.

I comuni, o gli ambiti territoriali ottimali (ATO) che non rispetteranno le percentuali stabilite dal pacchetto “economia circolare” dovranno corrispondere la cosiddetta “ecotassa” un’addizionale del 20%, i cui costi variano a seconda del raggiungimento di determinate percentuali. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare avrà anche il compito di disciplinare l’efficienza della raccolta differenziata attraverso un monitoraggio periodico, facendo contestualmente rispettare il divieto di smaltimento in discarica di rifiuti che abbiamo potere calorifico inferiore (PCI) superiore a 13.000 kJ al chilogrammo. Sarà invece compito dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’individuazione dei criteri da seguire quando non si rende necessario il trattamento dei rifiuti da collocare in discarica.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Al via dal 10 ottobre il nuovo progetto per il riciclo di plastica e vetro.

A giorni verrà avviata una nuova sperimentazione che mira a sensibilizzare i cittadini al riciclo ed al rispetto per l’ambiente. Si tratta del progetto “vuoto a rendere” pensato soprattutto per le bottiglie di vetro e plastica, rifiuti che in natura difficilmente vengono smaltiti.Il progetto sarà in fase sperimentale per un anno ed avrà vantaggi per i consumatori stessi. Ecco come funziona: le bottiglie utilizzate verranno riportate nel luogo in cui è avvenuta la vendita e sarà corrisposta una piccola somma, che varia tra gli 0,03 e 0,05 euro, a seconda del volume della bottiglia, una specie di “cauzione” che al momento dell’acquisto era già stata versata.

Come riconoscere i punti vendita che aderiscono all’iniziativa? Sulla porta d’ingresso sarà esposta una targhetta identificativa in base alla quale il consumatore capirà che può rendere le bottiglie.Importante, e da non sottovalutare, il ruolo stesso del cittadino che diventerà parte di un meccanismo utile a ridurre gli sprechi: non tutti infatti sanno che i materiali quali vetro e plastica sono molto resistenti e possono essere riutilizzati fino a dieci volte prima di essere smaltiti.

Inoltre il metodo del “vuoto a rendere” comporterebbe un risparmio del 60% di energia rispetto a quella necessaria per la fabbricazione di un imballaggio nuovo. In Germania questo sistema è ormai una solida realtà: vedremo l’anno prossimo i risultati in Italia e, se l’iniziativa ottiene successo, potrebbe diventare un “must”, una svolta ecologica per strizzare l’occhio al riciclo ed all’ambiente che ci circonda.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

A Saccolongo in provincia di Padova: il Riciclo si trasforma in Sconto

A Saccolongo, in provincia di Padova, il riciclo si trasforma in sconto grazie al progetto con slogan “Dove il riciclo è ricchezza”, promosso dal sindaco Elisa Maggiolo e dell’assessore al Commercio Andrew Feltre.

Come previsto nel progetto è stato installato un’ecocompattatore, in piazza Mercato, accanto al distributore dell’acqua e al bidone di raccolta dell’olio da cucina, e i cittadini infilandovi bottiglie di plastica vuote e lattine di alluminio riceveranno dei buoni sconto utilizzabili negli esercizi commerciali locali. I rifiuti in questo modo non sono più una spesa, ma una risorsa, trasformandosi in denaro che si può spendere per risparmiare. L’ecocompattatore entrarà in funzione non appena sarà terminata l’installazione e il processo di adesione degli sponsor.

L’assessore al Commercio Andrew Feltre ha spiegato «Questo tipo di distributore è presente all’estero e inizia a prendere piede in diverse città italiane e anche l’amministrazione di Saccolongo ha ritenuto potesse essere un buon incentivo al commercio e al riciclo. I negozi che aderiranno all’iniziativa stabiliranno a quanto può corrispondere un determinato punteggio, tipo sconti in euro o percentuali di scontistica sugli acquisti. Un caso che ci ha illustrato l’installatore, ad esempio, era quello di una pizzeria che in un giorno settimanale in cui l’affluenza della clientela è più bassa offriva la pizza gratis a chi aveva determinati punteggi, facendo pagare solo le bibite: la pizzeria attira clienti, i quali però risparmiano sulla cena».

di Umberto Buzzoni