Danno da buca su strada: come chiedere il risarcimento.

Le strade di tutta Italia sono piene di buche che spesso causano danni ad automobilisti, motociclisti e non solo. Le parti più colpite sono cerchioni, copertoni e semiassi: in particolare è rischioso, quando si forma un bozzetto sulla parte laterale del copertone poiché indica il cedimento dell’anima metallica. Spesso inoltre, il cambio di una ruota comporta anche il cambio dell’altra per non squilibrare le prestazioni della vettura. Ci sono però dei casi in cui si può chiedere il risarcimento economico: si tratta del “danno da insidia” relativo alla presenza di materiale pericoloso, a griglie e tombini rotti, marciapiedi sconnessi, guardrail non sicuri, crollo di alberi e mancanza di segnaletica stradale adeguata. La responsabilità di tali insidie ricade sulla Pubblica Amministrazione proprietaria, o gestore, del bene demaniale: il comune, la provincia o altro ente sono quindi tenuti a risarcire il danno per mancata, o scarsa, manutenzione della strada. Per richiedere il risarcimento occorre inviare una raccomandata all’ente proprietario della strada, individuabile con l’aiuto di un legale.

La sentenza n.15384/06 della Cassazione prevede che la Pubblica Amministrazione è responsabile, in modo oggettivo dei beni demaniali che ha in custodia. Quindi il richiedente dovrà dare prova del danno subito a causa della presenza di un pericolo oggettivo fotografando la buca o la crepa, raccogliendo testimonianze ed inviando il verbale delle autorità, se intervenute. Se vi sono stati danni a cose o persone, è importante allegare referti medici e preventivi di riparazione. A documenti inviati, l’Assicurazione, se riterrà risarcibile il sinistro, incaricherà un perito per i danni materiali ed un medico per la visita. La Pubblica Amministrazione non può sottrarsi alla propria responsabilità, a meno che non riesca a provare che il danno sia stato provocato dal comportamento del richiedente. Altro caso in cui la Pubblica Amministrazione può sottrarsi alla responsabilità è quando i danni sono causati da elementi esterni imprevedibili quali violenti temporali, nubifragi, calamità naturali. Si può escludere la responsabilità della Pubblica Amministrazione anche in presenza di cantiere stradale in cui l’area recintata è affidata alla custodia di terzi.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Buste bio a pagamento: anche il registratore di cassa va adeguato!

Dopo l’entrata in vigore della normativa sui sacchetti bio forse non tutti sanno che bisogna modificare anche il registratore di cassa inserendo un reparto specifico per le buste consegnate ai clienti. La legge di riferimento (123/2017) prevede infatti che il pagamento dei sacchetti abbia una distinta indicazione sia su scontrino fiscale che in fattura. L’aliquota iva applicabile sul bene è pari al 22% e, in conseguenza di ciò, sarà necessario adeguare il registratore di cassa e prevedere un “reparto” riservato a tali operazioni. 

Sarà quindi obbligo dell’imprenditore sollecitare il tecnico addetto alla manutenzione della cassa per effettuare l’adeguamento. Sono escluse dall’obbligo di inserire un apposito tasto sulla cassa le borse in tessuti e fibre naturali, in carta, in fibre di poliammide e in materiali diversi dai polimeri. La normativa vale non solo per i supermercati e le grandi catene ma anche per i piccoli negozi di quartiere: farmacie, macellerie, fruttivendoli, pescherie, tra i banchi dei mercati e persino nei negozi di occhiali!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Attenzione: l’ente Ispesl non esiste più.

Segnaliamo un episodio che sta accadendo in questi giorni con grande frequenza: molte attività commerciali stanno ricevendo telefonate “sospette” per la verifica degli impianti di messa a terra dei macchinari presenti sui luoghi di lavoro. Le verifiche di tali impianti vengono effettuate esclusivamente dalle ASL, dall’INAIL e dall’ISPETTORATO DEL LAVORO poiché l’ente ISPESL, che se ne occupava in precedenza, non esiste più dal 2010. L’ISPESL conosciuto un tempo come “Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro”, era un ente di ricerca dipendente dal Ministero della Salute che, per conto del Servizio Sanitario Nazionale, svolgeva un’attività di consulenza, formazione e informazione in materia di sicurezza sul lavoro per il miglioramento delle condizioni di vita in ambienti lavorativi.

Nel 2010 l’ISPESL viene soppresso, con il Decreto Legge 78/2010, convertito, successivamente, nella legge n.122 del 2010 e, le sue funzioni spostate all’INAIL. Attenzione dunque: ricordiamo che le verifiche agli impianti di messa a terra vengono effettuati esclusivamente dall’INAIL, dalle ASL e dall’ISPETTORATO DEL LAVORO. L’ente ISPESL non esiste più. Se ricevete telefonate da enti con sigle simili a “ISPESL” sappiate che non si tratta di una visita ufficiale di controllo ma di ben altro!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Bonus cultura 2018.

I giovani che hanno appena compiuto 18 anni possono usufruire del bonus cultura consistente in 500 euro. Per ottenerlo basta una semplice registrazione sul sito web 18app, entro e non oltre il 30 giugno 2018, che da l’accesso a buoni da spendere presso gli esercenti abilitati. Tali buoni potranno essere utilizzati durante tutto il 2018, fino al 31 dicembre per acquisti relativi a: libri, ebook, audiolibri, cd musicali, dischi in vinile, dvd musicali (non cinematografici), musica registrata (mp3 acquistati da store online), cinema (biglietti o abbonamenti), concerti (biglietti o abbonamenti) teatro o danza (biglietti o abbonamenti), eventi culturali come festival o fiere, corsi di musica, teatro, danza, corsi di lingua straniera.

Come accedere al bonus? Per scaricare e stampare i buoni basta collegarsi al sito web 18app oppure utilizzare l’applicazione per smartphone. Bisogna inoltre possedere la SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per accedere ai siti della pubblica amministrazione.

L’identità digitale SPID viene fornita dai cosiddetti identity providers, che attualmente sono Poste, Tim, Infocert, Intesa, Aruba, Namirial. Per maggiori informazioni sulla procedura di richiesta basta visitare il sito www.spid.gov.it/richiedi-spid.

Una volta ottenuta la SPID, ad autenticazione avvenuta sul provider di riferimento, si tornerà automaticamente sul sito 18app, per completare la registrazione dei dati ed entrare nella parte privata della piattaforma con il proprio bonus a disposizione.

Per usare il bonus si clicca su “genera nuovo buono” che rimanda ad una serie di scelte tra cui la tipologia di negozio, fisico o online, la tipologia di acquisto, e l’importo del buono da generare. Verrà così generato un codice buono che potrà essere inserito online negli appositi spazi oppure potrà essere mostrato al commerciante, il quale lo validerà tramite il proprio terminale. Per poter accettare i buoni relativi al bonus cultura, l’esercente deve essere registrato al portale in modo da avere un proprio punto di accesso per validare i buoni in tempo reale e ricevere gli importi dovuti. L’elenco delle attività che accettano i buoni è posto sulla pagina www.18app.italia.it/BeneficiarioWeb/#/ mentre, se nella propria città non dovessero tesserci negozi abilitati basta comprare online dove anche le spese di spedizione verranno incluse nel buono stesso. In caso di dubbi si possono chiedere informazioni ai negozianti, cercare sulle sezioni apposite presenti nei siti internet dei negozi online ma, soprattutto, si può fare riferimento al PDF con tutte le principali domande e risposte presente sul sito ufficiale 18app.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Videosorveglianza e vicinato: quando scatta l’ illecito?

Se utilizziamo le telecamere come prevenzione contro i ladri ma l’obbiettivo riprende uno spazio del nostro vicino cosa accade? Risponde al quesito una sentenza emessa dal tribunale di Catania secondo cui la telecamera privata non può avere un campo visivo che riprenda gli spazi comuni. In caso contrario si compie un reato e si va incontro a procedimenti penali. Quindi, in sostanza, l’installazione di telecamere da parte dei singoli è ammessa a patto che non venga invasa la privacy degli altri condomini. Le riprese inoltre non devono essere diffuse.

Tali linee guida hanno lo stesso valore nel caso in cui la telecamera venga utilizzata per riprendere il proprio garage: la videosorveglianza è consentita, senza apporre cartelli o effettuare comunicazioni preventive al condominio, solo se le immagini riprendono esclusivamente i propri spazi. Quando scatta il reato? Se la telecamera di videosorveglianza è installata in modo tale da riprendere tutto il pianerottolo, o la porta di casa del vicino, o la strada, o tutto il garage si commette un illecito. La sanzione prevista è la reclusione da sei mesi a quattro anni. Inoltre il giudice può condannare il colpevole a risarcire i danni morali di coloro che sono stati spiati di nascosto.

Il Garante della Privacy si è anche pronunciato sui requisiti del videocitofono: può essere essere paragonato ad un sistema di videosorveglianza? In questo caso il sistema, per essere lecito, deve essere installato per fini esclusivamente personali e le immagini non devono essere destinate né alla comunicazione sistematica né alla diffusione. Per le stesse ragioni, se il videocitofono è installato per fini esclusivamente personali, la presenza dell’apparecchio non deve essere segnalata da un apposito cartello.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Ciclisti e pedoni.

Anche i ciclisti devono rispettare le regole del codice della strada prestando attenzione alle macchine e ad i pedoni. Forse non tutti sanno che il ciclista non può, ad esempio, tagliare la strada ad un’auto o ad un motorino, non può circolare su un marciapiede destinato ai pedoni, non può passare con il semaforo rosso e non può superare la velocità indicata dai cartelli stradali.

Molti però si chiederanno: cosa succede se un ciclista investe un pedone? Pensiamo ad un ciclista che pedala lungo il margine della corsia di marcia e non si accorge di un pedone che sta per attraversare la strada. Benché il ciclista stesso stia rispettando i limiti di velocità, il suo sguardo è distratto da un’ auto che minaccia di tagliargli la strada: distrazione che costa cara poiché il pedone viene investito e cade a terra. Quest’ultimo riporta una serie di ferite e lussazioni: al pronto soccorso dove gli viene concessa una prognosi di due settimane. Appena rimessosi, l’uomo pretende un risarcimento: fa scrivere dal proprio legale una lettera indirizzata al ciclista in cui chiede i danni ed il rimborso di spese mediche, analisi e medicine acquistate. Il ciclista si difende sostenendo che sia stato il pedone a non guardare prima di attraversare e che, comunque, non ci sono prove del fatto che egli andasse veloce o fosse distratto. Chi ha ragione?

Il codice della strada stabilisce che per tutelare chi circola a piedi è sempre necessario comportarsi in modo da non costituire pericolo. L’utente della strada ha infatti l’obbligo di guardarsi intorno di continuo adeguando la propria velocità alle condizioni del traffico in modo da potersi arrestare in sicurezza di fronte ad un ostacolo. Quindi spetta a chi investe dimostrare che l’impatto col passante è stato determinato da colpa di quest’ultimo, per essersi posto improvvisamente e imprevedibilmente nella altrui traiettoria di marcia. Difatti, nel caso di investimento di un pedone, la giurisprudenza esclude la colpa dell’investitore solo nel caso in cui risulti la condizione oggettiva dell’impossibilità di avvistamento del pedone. Se il ciclista non fornisce queste prove, dovrà risarcire i danni. C’è poi la possibilità che il ciclista che ha investito un pedone venga denunciato per il reato di lesioni personali colpose, il che gli costerà un procedimento penale, all’esito del quale il giudice lo condannerà a pagare una sorta di acconto sul risarcimento che solo il giudice civile potrà quantificare in modo appropriato.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

“Occupazione mezzogiorno”: un’ opportunità per il Sud.

L’ Inps ha approvato il bonus “Occupazione Mezzogiorno” un’agevolazione per l’assunzione di giovani nelle regioni del Sud Italia: Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Il bonus consiste in una serie di sgravi contributivi per chi assume, dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, lavoratori di età compresa tra i 16 ed i 35 anni di età inoccupati da almeno sei mesi. L’incentivo giovani e disoccupati Sud è pari ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione di premi e contributi dovuti all’Inail, per un periodo di 12 mesi a partire dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.060 euro su base annua, per lavoratore assunto. Se il contratto è part time, il tetto massimo di beneficio deve essere ridotto in maniera proporzionale. Per ottenere il bonus “Occupazione Mezzogiorno” occorre presentare domanda all’Inps, in via telematica, tramite il portale web, indicando i dati relativi all’assunzione da effettuare.

Il datore di lavoro dovrà inoltre inviare una domanda preliminare di ammissione all’incentivo compilando il modulo di istanza on-line “Omez”, disponibile all’interno dell’applicazione “Diresco – Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente”, presente nel portale Inps. L’ente, a seguito della domanda calcolerà l’importo dell’incentivo spettante in base all’aliquota contributiva, a carico del datore, indicata. In seguito, una volta verificata la copertura finanziaria per l’incentivo richiesto, l’ente informerà l’interessato con una comunicazione di prenotazione. Se, per carenza di fondi, l’istanza non è inizialmente accolta resta comunque valida per 30 giorni e, se entro tale termine si liberano delle risorse utili, la richiesta viene automaticamente accolta. In caso contrario l’interessato dovrà presentare una nuova richiesta. Se la domanda non è accolta perché non è presente la Did, “Dichiarazione d’immediata Disponibilità all’impiego” , l’istanza resta valida per 30 giorni. L’Inps, operate le dovute verifiche, comunicherà l’avvenuta prenotazione dell’importo dell’incentivo in favore del datore di lavoro che, entro 10 giorni, comunicherà, a pena di decadenza, l’avvenuta assunzione. A questo punto, l’Inps potrà autorizzare l’utilizzo dell’incentivo nei limiti delle risorse disponibili.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile