Condominio: cosa succede se il vicino ci uccide il gatto?

Sì al danno morale per la perdita dell’animale da affezione. Se il vicino decide di farsi giustizia da sé e, infastidito dal comportamento del vostro gatto, decide di ucciderlo può essere condannato. E’ recente la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione che non perdona l’ignobile gesto accaduto nel Nord Italia ai danni del piccolo animale. Un condomino si è reso protagonista dell’assurda vicenda e con un fucile ad aria compressa ha sparato al gatto del vicino causandone il decesso. Da un punto di vista giuridico il comportamento dell’uomo rientra nell’ipotesi delittuosa di maltrattamento di animali seguito da morte, un reato che è punito fino ad oltre due anni di carcere.

A tale pena si aggiunge poi il risarcimento dei danni che ne derivano. Il Tribungatto condominioale di Milano delinea in maniera precisa, nella sentenza del 01/07/2014, la natura dei danni ed il limite quantitativo entro cui essi siano risarcibili. Nello specifico “ove un animale perisca per un fatto costituente reato spetterà ai suoi proprietari il risarcimento dei danni morali da perdita dell’animale da affezione patiti a seguito della condotta delittuosa”. Tale danno morale, dunque, è risarcibile esclusivamente quando il fatto costituisce reato.

Nel caso in esame, il decesso del gatto è inquadrato come tale pertanto viene riconosciuto il danno morale rappresentato innanzitutto dalla sofferenza psichica patita dalla proprietaria per la morte del proprio animale da affezione, col quale aveva creato un lungo rapporto di affetto.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Dieci consigli per dormire bene

“Aprile dolce dormire”. Chi è che non conosce questo famoso proverbio? Eppure, a volte, per cause diverse il sonno tarda ad arrivare sottoponendo così il nostro fisico ad ulteriori stress. Sapevate, ad esempio, che le ore di riposo variano in base all’età? I neonati  necessitano di moltissime ore (anche fino a venti), ai bambini di uno o due anni ne bastano quattordici; durante l’adolescenza le ore si riducono a dodici mentre, in età adulta, sono sufficienti sette/otto ore per riposare correttamente.
Il bisogno di dormire resta comunque soggettivo: ci sono persone alle quali bastano solo cinque ore ed altre che necessitano di un numero maggiore. Per tutti vale, però, la regola della continuità. Infatti è più ristoratore un sonno di quattro o cinque ore senza interruzioni piuttosto che un sonno di sette ore interrotto da continui risvegli. A volte lo stress e la tensione accumulate durante il giorno, oppure un pasto abbondante e la conseguente pesantezza di stomaco, ostacolano il nostro riposo causando quel fastidioso senso di insonnia. Se soffrite di insonnia dunque ecco alcuni consigliche aiutano a conciliare il sonno.  
1- Seguire una corretta alimentazione: i cibi leggeri cucinati in modo semplice favoriscono il relax. E’ scientificamente dimostrata l’esistenza di alimenti che hanno la capacità di favorire il sonno, perché contengono il triptofano, una sostanza che rilassa in modo naturale. Il triptofano si trova nelle uova, nel pesce, nel latte, nei legumi e nella frutta secca. Altri alimenti quali ilinsonnia riso, l’orzo, le carni bianche e le banane contengono la vitamina B6 che favorisce l’assorbimento del triptofano. Un altro minerale importante, la cui carenza può essere causa di insonnia, è il potassio che regola la contrattilità muscolare e cardiaca. Via libera quindi a frutta, verdura e yogurt alimenti ricchi di questo prezioso minerale.
2 – Una tisana rilassante è l’ideale per trovare il relax. Di tisane ce ne sono molte ma, le più efficaci sono la classica camomilla e la valeriana. Il loro beneficio è legato all’immediato senso di distensione che aiuta l’organismo a rilassarsi in modo naturale. Sono consigliate anche le tisane a base di  tiglio, verbena, fiori d’arancio e passiflora.
3 – Anche una corretta attività fisica può influire sul riposo. E’ bene quindi praticare un’attività leggera. L’ideale è evitare di lavorare dopo cena e leggere libri non troppo impegnativi prima di andare a letto.
4 – Un’ ulteriore considerazione riguarda la temperatura della stanza che non dovrebbe superare i diciotto gradi. Dormire in un ambiente fresco è infatti un’altra delle condizioni ideali. Nei periodi più caldi è consigliato l’uso del condizionatore. Fate però attenzione a non abusarne!
5 – Cercare di andare a dormire sempre alla stessa ora. L’ orario ideale è intorno alle 23:30. E’ dimostrato che intorno a quest’ora la temperatura del corpo si abbassa, la pressione arteriosa cala e si avverte una piacevole sensazione di torpore in quanto viene assecondato il normale ritmo di alternanza luce-buio.
6 – Ridurre il consumo di alcolici e bevande nervine quali tè, caffè ed energy drink. Sono sostanze eccitanti il cui uso è controproducente se si vuole riposare. Queste bibite contengono caffeina, una sostanza che ha parecchi effetti sul nostro sistema nervoso. Alcuni dei quali, noti a tutti, sono un leggero aumento della pressione arteriosa, l’ eccitabilità, l’ insonnia e la tachicardia.
7 – Evitare il fumo che risulta essere un eccitante.
8 – Non stare troppo tempo davanti alla televisione. Le immagini che scorrono in fretta stimolano la retina, un organo che è direttamente collegato all’ipotalamo la zona del cervello che regola il ritmo sonno veglia.
9 – Se non si riesce a prendere sonno è inutile stare a letto provandoci in tutti i modi. In questo caso è preferibile alzarsi e dedicarsi ad un’altra attività, o ad un hobby, che possa far rilassare la mente.
10 – L’ultimo consiglio è usare delle tecniche di rilassamento: un massaggio, un bagno caldo prima di andare a dormire. Oppure provate a chiudere gli occhi, respirare profondamente e visualizzare mentalmente un immagine tranquillizzante: il mare al tramonto, un bosco, un cielo stellato.
Infine se anche questo suggerimento non dovesse bastare potete anche seguire il tradizionale consiglio di contare le pecore!!!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

PISHING: quando la truffa viaggia on line.

Quando leggete la vostra posta elettronica prestate attenzione poiché internet è un potente mezzo di comunicazione ad alto rischio per la diffusione delle truffe on line. Una di queste è ormai nota come “pishing” ossia un tentativo subdolo di ingannare i destinatari inducendoli a rivelare informazioni personali tra cui dati sensibili quali password, numeri di carte di credito, codice fiscale.

Vediamo nel dettaglio come funziona il meccanismo: i criminali informatici inviano a degli indirizzi una mail ingannevole che sembra provenire da un’azienda seria e famosa. Vari possono essere i contenuti del messaggio: è possibile leggpishingere la vincita di una somma di denaro oppure la disattivazione del codice della carta di credito, o la verifica di coordinate bancarie o postali. L’e-mail, per esempio, può annunciare alla vittima che le informazioni sul suo conto e i dati di accesso, ad esempio il nome utente e la password, non sono più sicuri e devono essere modificati avvalendosi del link integrato all’ e-mail.

Il link però non indirizza alla pagina originale dell’offerente (la banca o l’azienda in questione), bensì su un’identica pagina web allestita dallo stesso truffatore. In questo modo se fornirete le vostre informazioni personali il criminale informatico potrà usare i dati ottenuti per effettuare transazioni bancarie a nome dell’ignara vittima oppure utilizzare i soldi per le aste on line. Se ricevete una mail del genere prestate quindi molta attenzione: dovete infatti partire dal presupposto che nessuna banca, o azienda, utilizza la posta elettronica come mezzo per chiedere informazioni ai propri clienti.

Umberto Buzzoni

 

Concentrarsi è sinonimo di attenzione.

La concentrazione è uno stato mentale che si lega al concetto di attenzione. La nostra mente infatti può impegnarsi in determinate attività canalizzando e organizzando stimoli ed input provenienti sia dall’ambiente esterno che da quello interno o interiore (ricordi, emozioni pensieri).

L’organizzazione di tali input determina una scaconcentrazioneletta di priorità in base a cui la nostra mente, quando si concentra su qualcosa, ignora altri stimoli in proporzione all’intensità della concentrazione stessa. Concentrasi è un’abilità fondamentale che permette agli esseri umani di vivere la propria vita utilizzando al meglio le proprie possibilità e competenze. Infatti, coloro che sono capaci di concentrarsi sono anche in grado di valutare gli elementi di un problema per trovare soluzioni in modo rapido.

Al contrario, coloro che tendono a disperdere l’attenzione avranno meno capacità di concentrarsi e affronteranno i problemi con minori sicurezze impiegando, di conseguenza, un tempo maggiore per trovare le soluzioni. La concentrazione, come abbiamo detto all’inizio, è legata al concetto di attenzione e può essere di tre tipologie. L’attenzione è “focalizzata” quando l’individuo concentra le proprie risorse su una singola attività in modo da renderla il più possibile efficiente. Pensiamo ad esempio agli autisti di professione, come i camionisti o i conducenti di autobus, ed i piloti di aerei. Il loro lavoro spesso li pone dinanzi a situazioni impegnative che devono prontamente essere risolte. In questi casi è richiesta una grande abilità nell’ indirizzare l’attenzione su ciò che conta, distinguendo gli input su cui conviene rivolgere la concentrazione e tralasciando gli input di minore importanza.

L’attenzione è “divisa” quando la nostra mente è impegnata su più fronti e deve essere in grado di svolgere più attività contemporaneamente. L’attenzione è infine “sostenuta” quando la nostra mente è in grado di concentrarsi per un prolungato arco di tempo in modo da rendere l’individuo a lungo vigile ed efficiente in un determinato tipo di attività (siano esse ludiche o lavorative). La concentrazione è inoltre legata all'interesse. Se siamo attirati dall’argomento, oppure dal lavoro o dall’attività che stiamo svolgendo la nostra mente farà meno fatica a concentrarsi riuscendo brillantemente a mantenere vivo l’interesse per molto tempo senza avere ripercussioni di carattere negativo.

Umberto Buzzoni