Biglietti e autobus: quando scatta la multa?

Se viaggiate in autobus siete in dovere di possedere un biglietto valido ed obliterato regolarmente da utilizzare per il tempo indicato di solito sessanta oppure cento minuti. Se, in caso di controllo, il biglietto è scaduto oppure non è stato obliterato si è multati e non è possibile evitarlo con scuse legate al veicolo troppo pieno oppure al traffico cittadino. Il compito del viaggiatore è anche quello di controllare l’orario: quindi, se per cause non imputabili al passeggero, ad esempio l’imprevedibile allungamento della durata del viaggio a causa del traffico, il biglietto risulterà scaduto. Tuttavia alcuni casi eccezionali  esonerano dal ricevere la multa: ci viene incontro il buon senso del controllore. Si pensi al caso in cui a tutti i passeggeri del mezzo scada il biglietto a causa di un esagerato allungamento della tratta e siano impossibilitati, perché già in viaggio, a riacquistare un nuovo ticket. In tale situazione la rigidità sanzionatoria viene accantonata.

In generale non esistono regole che disciplinano le condizioni di viaggio: quando si acquista un titolo di viaggio si conclude però un contratto di trasporto vero e proprio e si accettano le condizioni generali dell’azienda. Il passeggero da un lato e azienda dall’altro, hanno reciproci obblighi e diritti, il cui inadempimento comporta sanzioni. Entrando nel merito della questione consideriamo un esempio di “condizioni generali di trasporto”: per essere ammessi al viaggio  gli utenti devono munirsi di un titolo, un documento che dimostra il pagamento del prezzo, obliterarlo nei casi previsti e conservato per tutta la durata del viaggio. Il viaggiatore è tenuto a controllare l’esattezza della data e dell’orario di convalida. L’ acquisto del titolo comporta la piena accettazione delle condizioni relative al trasporto.

Il viaggiatore sprovvisto di valido titolo di viaggio è soggetto al pagamento della tariffa prevista per l’intera corsa oltre alla sanzione che va da euro 100,00 ad euro 500,00, sanzione ridotta ad euro 50,00 in caso di pagamento immediato. E’ da considerarsi come sprovvisto di titolo di viaggio il viaggiatore munito di biglietto irregolare, o di una tratta inferiore a quella prevista, di un titolo non convalidato o convalidato più volte, o in possesso di un titolo personalizzato senza il necessario documento di identità.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Collaboratore occasionale e ritenuta d’acconto.

Cosa significa e come funziona il lavoro con ritenuta d’acconto? Il lavoro saltuario è retribuito con la ritenuta d’acconto ovvero una trattenuta che rappresenta un anticipo sulle imposte Irpef del collaboratore versato allo Stato dal datore di lavoro. Il meccanismo è semplice: il datore compilerà una ricevuta in cui verranno indicati il compenso lordo, l’importo in percentuale della ritenuta, ed il netto. Facendo un esempio pratico se il compenso pattuito è pari a 1.000 euro, 800 euro sarà lo stipendio del lavoratore e le restanti 200 euro andranno allo Stato in qualità di ritenuta d’acconto sull’Irpef.

Una volta consegnata la ricevuta, il datore pagherà il netto al collaboratore e verserà il resto allo Stato entro il giorno 16 del mese successivo compilando un modello F24. Quali sono le aliquote per determinare l’importo della ritenuta? L’aliquota del 20% va applicata in caso di compensi per prestazioni di lavoro autonomo anche occasionale, compensi ad associati in partecipazione che prestano solo lavoro oppure partecipazione agli utili di soci fondatori o promotori. L’ aliquota del 30% va applicata invece su compensi di qualsiasi tipo per prestazioni di lavoro autonomo anche occasionali corrisposti a persone non residenti, compensi per cessione di opere d’ingegno e brevetti corrisposti a persone non residenti. Coloro che lavorano in ritenuta d’acconto dovranno presentare, in sede di dichiarazione dei redditi, la certificazione dei compensi ricevuti e delle ritenute applicate durante l’anno.

Questa certificazione deve essere consegnata al collaboratore dal datore di lavoro entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui ha prestato l’opera. Quindi, per esempio, per i compensi ricevuti in ritenuta d’acconto durante il 2018, la certificazione deve essere consegnata entro il 31 marzo 2019. Al momento della dichiarazione dei redditi lo Stato restituirà una parte o tutto l’acconto versato se l’Irpef non fosse dovuta e chiederà un conguaglio se le imposte dovute eccedono il 20% già versato. Chi viene chiamato a lavorare in ritenuta d’acconto deve avere il versamento dei contributi previdenziali quando raggiunge la soglia di reddito di 5.000 euro lordi annui, contributi che finiscono nella gestione separata dell’Inps alla quale il collaboratore deve essere iscritto.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Danni e multe da mozzicone!

La lotta contro il fumo ha visto con il passare degli anni incrementi via via maggiori: dal divieto di fumare in luoghi pubblici e privati quali bar, ristoranti, uffici ed attività commerciali, al divieto di lanciare i mozziconi per strada. Quest’ultima normativa entrata in vigore nel 2016 stabilisce nello specifico che non si possono gettare in terra tutti i mozziconi dei prodotti da fumo compresi quelli dei sigari. In particolare è vietato gettarli anche negli scarichi, per le strade di città e di campagna, in montagna, in spiaggia, in acqua e sui litorali. Chiunque abbandona i mozziconi dei prodotti da fumo va incontro ad una multa il cui importo può andare da 60 ad un massimo di 300 euro.

Disfarsi di un mozzicone non è un’azione collegata solo una semplice sanzione ma comporta anche dei rischi. Pensiamo ad esempio a sigarette per terra ancora accese e non del tutto spente: in questo caso il rischio concreto è quello di causare danni a cose o persone, e nei casi più gravi di zone poco abitate o, come accade ogni estate, di zone boschive, provocare incendi. La Cassazione, peraltro, ha avuto modo di chiarire come il lancio di mozziconi di sigaretta può integrare anche il reato di “getto pericoloso di cose”, previsto nel codice penale. Nel caso in questione, il lancio era stato effettuato, in più occasioni, da un condomino sul balcone di un’altra abitazione, con intenzioni poco nobili. Secondo i giudici in questo caso il getto di mozziconi rientra nel campo di “getto pericoloso di cose”, punibile con l’arresto fino ad un mese o con una multa pari a 206 euro.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Bollette a 28 giorni: rimborsare gli utenti con un bonus!

In merito alla questione della tariffazione dei cellulari a cadenza non mensile ma di 28 giorni l’Agicom,
associazione da sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei consumatori, ha proposto agli utenti di
ottenere il rimborso. In che modo? Usufruendo di un bonus di giorni gratuiti che consentirà il recupero dei
soldi spesi nelle precedenti bollette. La soluzione è stata proposta per risolvere definitivamente la lunga
diatriba con gli operatori di telefonia mobile.

Lo sconto sul canone mensile dovrebbe avvenire, secondo le fonti, da aprile per Tim, Vodafone, Wind e
Fastweb. La proposta dell’Agcom è stata resa nota con quattro delibere di diffida, una per ogni società
telefonica, nonostante a febbraio il Tar del Lazio avesse sospeso i rimborsi sino all’udienza del 14
novembre prossimo. I consumatori però non possono attendere così a lungo pertanto, l’Agcom ha trovato
un modo per mettere in pratica la sentenza del Tar e costringere gli operatori al rimborso. Lo sconto
dovrebbe essere calcolato in base al numero di giorni tolti agli utenti, a partire dal 27 giugno 2017,
considerando la differenza fra la bolletta di 28 giorni e quella mensile.

Il rimborso dunque cambierebbe
da un utente all’altro in base al piano tariffario: un meccanismo studiato appositamente per stabilire con
precisione i conti aggirando di fatto le motivazioni del Tar, che li aveva sospesi proprio a causa delle loro
indeterminatezza. L’ultima parola spetta agli operatori del settore! Potrebbero accettare la proposta
dell’Agcom oppure fare ricorso ancora una volta.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Notizie utili: ecco la lista di programmi gratis da installare sul pc.

Esiste una gamma infinita di software per qualsiasi tipo di settore dall’editing video, all’ascolto della musica fino alla protezione dei dati dall’attacco dei virus. Molti programmi sono a pagamento tuttavia è possibile trovarne alcuni gratuiti. Spesso però c’è molta diffidenza al riguardo poiché “gratuito” su Internet può essere sinonimo di “truffa”. Non è così in alcuni casi quando, nello specifico, le aziende sviluppano dei software gratuiti per farsi pubblicità nell’ambiente e per far provare ai clienti i servizi che offrono. Esistono anche dei veri e propri progetti di privati nati open source che, nel tempo, hanno riscosso molto successo. Vediamone alcuni: “Last Pass” è il primo della lista, un programma nato per gestire le credenziali dei social network e degli account di posta elettronica.

Last Pass è un’app che custodisce le vostre password su qualsiasi tipo di piattaforma ed è disponibile anche su smartphone Android e iOS. Se invece siete amanti della musica “Spotify” è l’app perfetta: con una lista molto fornita ed aggiornata di brani si può spaziare nel mondomusicale dalle hit del momento a brani meno recenti con la possibilità di creare playlist personalizzate. Se invece il vostro problema sono i virus con “AVG Free” dormirete sonni tranquilli. Grazie a questo programma gratuito la sicurezza informatica raggiunge altissimi livelli anche per quanto riguarda la protezione della casella di posta elettronica. Se invece utilizzate ed inviate spesso dei file in PDF “Adobe Acrobat Reader DC” è l’app che fa per voi. In maniera gratuita permette di modificare, compilare e firmare un file PDF in arrivo. Gli stessi servizi gratuiti sono offerti anche da “Microsoft Edge”.

“VLC Media Player” è la miglior scelta possibile tra i programmi gratuiti per leggere i contenuti multimediali in qualsiasi formato siano essi salvati. Se invece il vostro pc ha bisogno di una ripulita “CC Cleaner” con una semplice scansione individua i file inutili che rallentano il computer suggerendo quali cancellare. Infine se siete amanti delle foto e dei collage con video non potete non avere l’icona di “Lightworks” sullo schermo del vostro pc: un programma gratuito che supporta tutti i formati di video e foto realizzati con smartphone e fotocamere. Sarà divertente personalizzare i vostri ricordi!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Opportunità di lavoro: aperto il concorso pubblico per agenti di polizia penitenziaria.

Segnaliamo un’opportunità di lavoro, aperta sia a uomini che donne, per il settore penitenziario. Il Ministero della Giustizia ha di recente pubblicato il bando per reclutare ben 1200 figure da inserire nell’organico. Le candidature per i 366 posti disponibili, di cui 276 uomini e 90 donne, sono aperte a tutti i cittadini italiani anche senza alcuna esperienza sul campo. I posti che restano (pari a 858) sono invece riservati al personale interno o ai volontari in ferma prefissata di un anno.

Ecco i requisiti per partecipare: avere la cittadinanza italiana con il relativo godimento dei diritti civili e politici; aver superato la maggiore età; possedere requisiti di idoneità fisica, psichica ed attitudinale al servizio di polizia penitenziaria; avere il diploma d’istruzione secondaria superiore. Il concorso si svilupperà con una prova scritta contenente una serie di domande, a risposta aperta e a scelta multipla, relative ad argomenti di cultura generale ed alle principali materie dei programmi della scuola dell’obbligo. Sarà in seguito la Commissione d’esame a stabilire i criteri di valutazione delle prove per attribuire il relativo punteggio. La domanda potrà essere presentata entro il 29 marzo compilando il modulo presente sul sito del Ministero della Giustizia. La domanda di partecipazione al concorso deve essere redatta ed inviata esclusivamente per via telematica. Per maggiori informazioni riguardanti il concorso e per scaricare il modulo di partecipazione potete cliccare il seguente link: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_6.page?selectedNode=5_0

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Novità sulle scadenze fiscali

I provvedimenti legislativi presi in campo fiscale con la Legge di Bilancio modificano le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi. Nel dettaglio il modello 730 dovrà essere inviato entro il 7 luglio 2018 per i contribuenti che lo presentano tramite il proprio sostituto d’imposta. Il 23 luglio 2018 è prevista invece la scadenza per i contribuenti che, utilizzando la dichiarazione precompilata, provvedono all’invio telematico. La stessa data è di riferimento per coloro che si avvalgono di un CAF o di un professionista abilitato.

Solo per il 2018, ovvero per il periodo d’imposta 2017, i modelli Redditi e IRAP dovranno essere trasmessi entro il 31 ottobre 2018 e più entro il 30 settembre 2018, scadenza prevista per la comunicazione dei dati delle fatture. Tra le novità la scadenza fiscale relativa alla presentazione telematica del modello 770 da parte dei sostituti di imposta, è diventata definitivamente il 31 ottobre di ciascun anno, a partire dal primo gennaio 2018, quindi con riferimento ai modelli 770/2018 per l’anno 2017. La stessa data del 31 ottobre è di riferimento per l’invio delle certificazioni uniche, le CU/2018 se riguardanti i redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione precompilata quali i redditi di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio abituale di arti o professioni, le provvigioni, i corrispettivi erogati dal condominio per prestazioni relative a contratti di appalto ed i redditi esenti. Non cambia invece la scadenza del 7 marzo 2018 relativa all’invio delle le certificazioni uniche contenenti dati necessari alla predisposizione della dichiarazione precompilata da parte del fisco, riguardanti: i redditi di lavoro autonomo occasionale, i redditi derivanti dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno quali diritti d’autore e d’inventore, gli utili percepiti da associati in partecipazione con apporto di solo lavoro, i compensi derivanti dallo svolgimento di attività sportive dilettantistiche. Infine vengono posticipati al 31 gennaio 2019 i seguenti adempimenti: redazione e sottoscrizione dell’inventario, stampa su carta dei registri contabili tenuti con sistemi elettronici e conclusione della procedura di conservazione sostitutiva dei documenti informatici rilevanti ai fini fiscali.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile