Nuova truffa in agguato ai danni degli anziani

State attenti alla nuova truffa rivolta agli anziani titolari di bancomat. Il raggiro scatta subito dopo un prelievo di denaro in banca quando un finto funzionario si avvicina a voi. L’uomo non desta sospetti poiché è vestito in modo elegante ed ha al petto un tesserino identificativo. Egli si presenta dichiarando nome e cognome chiedendo di poter controllare il denaro appena ritirato. La scusa utilizzata è quella di aver ricevuto un ordine dai suoi superiori: potrebbe essersi verificato un errore e le banconote appena prelevate potrebbero essere false.

A quel punto l’anziano si fida dell’uomo e gli consegna le banconote credendo che l’inconveniente possa risolversi in breve tempo. In realtà il finto banchiere simulerà un controllo per sostituire, con abili mosse, le banconote vere prelevate dal cliente con quelle false. La vittima, ignara di quanto sta accadendo, lascia svolgere al truffatore il suo lavoro. Alla fine egli riconsegnerà al cliente denaro falso per poi dileguarsi in tutta fretta. L’amara scoperta avverrà solo in seguito quando la vittima si renderà conto di essere stata ingannata. Il consiglio è quello di non fidarsi se dopo un prelievo in banca si viene avvicinati da qualcuno che chiede di controllare le banconote prelevate. Allontanatevi e segnalate l’episodio alle forze dell’ordine.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

Poste Italiane: attenzione al phishing ed al riciclaggio.

Attenzione alle truffe in particolare al phishing una frode informatica realizzata attraverso l’invio di mail contraffatte con la grafica ed i loghi ufficiali di aziende ed istituzioni che invitano il destinatario a fornire dati riservati, motivando tale richiesta con ragioni di natura tecnica. L’azienda Poste Italiane non chiede mai ai propri clienti tramite messaggi di posta elettronica  il “nome utente”, la password, il codice per le operazioni dispositive di banco posta on line, i dati delle carte di credito o delle postepay.

Se sono stati forniti i tuoi codici personali si invita a cambiare subito la password di accesso ai servizi ed informare immediatamente l’azienda telefonando al numero verde 803.160 o inviando un mail ad info@poste.it.  In merito al riciclaggio di denaro: si invitano i clienti a diffidare di sedicenti società che contattano a mezzo posta elettronica oppure offrono una percentuale per trasferire all’estero somme di denaro che giungono sul conto bancoposta o sulle carte postepay.

Sul sito www.poste.it è pubblicata una lista sempre aggiornata sulle società fantasma.  In caso di accrediti sul conto personale provenienti da fonti sconosciute il consiglio è quello di non prelevare le somme di denaro:  informate immediatamente Poste italiane telefonando al numero verde 803160 o inviando una mail ad info@poste.it . Le operazioni sono necessarie per richiedere lo storno della cifra al legittimo proprietario.

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Buzzoni Umberto

Attenzione alla truffa delle chiamate mute con prefisso (+216) (+373) (+383).

Giungono in questi giorni molte segnalazioni riguardanti telefonate mute provenienti da un prefisso tunisino (+216),  moldavo (+373) e kosovaro (+383). State in guardia poiché l’obiettivo è far richiamare l’utente: a quel punto bastano pochi secondi per svuotare il conto o attivare abbonamenti a pagamento. Il numero cambia di continuo proprio per non destare sospetti e finire nella black list degli utenti. Come difendersi ? Un consiglio saggio è quello di non richiamare.

La truffa in gergo viene chiamata “Wangiri” e sfrutta la tecnica del ping call per rubare i soldi agli utenti. Il primo step è contattare un numero di telefono, fisso o mobile, con un unico squillo. In questo modo la vittima troverà sul proprio telefono una chiamata persa e non conoscendo il numero proverà a richiamare. Il secondo step  consiste nella risposta da parte di una segreteria telefonica: bastano pochi secondi  per azzerare il conto della scheda. Alcuni utenti hanno segnalato anche l’attivazione di abbonamenti a pagamento dal valore di 5 o 7 euro a settimana. Se vi capita una situazione del genere denunciate l’accaduto alle forze dell’ordine affinché si possa avviare un’indagine per  bloccare i numeri sospetti.

Si può altrimenti utilizzare il “blocco dei numeri” una funzione presente sia nel sistema operativo Android che iOS. In alternativa si può utilizzare l’app “TrueCaller” che blocca all’istante qualsiasi chiamata in entrata proveniente da call center o numeri di telefoni “pericolosi”. Per quanto riguarda invece gli abbonamenti a pagamento consigliamo di chiamare il centro assistenza del vostro operatore e chiedere l’attivazione del “barring” un sistema utile per difendersi da tali tipologie di truffe.

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Buzzoni Umberto

La truffa della pensione.

Pensione ed anziani sono termini molto amati dai truffatori. Spesso e volentieri infatti i facili bersagli dei truffatori sono proprio le persone anziane che, avvicinate con una scusa, vengono raggirate. Pensiamo ad esempio alla truffa della “pensione” che, come emerge da una ricerca, è tra le più diffuse e temute. Vediamola in dettaglio: l’anziano ogni mese si reca alle poste per ritirare la pensione e, mentre torna a casa viene fermato in strada a pochi passi dall’ufficio postale, da un signore in giacca e cravatta che si presenta come il direttore della filiale.

“Scusi il dipendente ha commesso un errore nel darle la pensione pertanto bisogna ricontare i soldi”. L’anziano consegna la pensione ed il truffatore inizia il controllo. “E’ tutto a posto”, esclama il finto direttore, “non c’è nessun errore” e riconsegna il denaro. L’anziano si tranquillizza e, come sempre, va a fare la spesa ma, al momento di pagare, ha una brutta sorpresa: i soldi sono falsi. Il truffatore li ha scambiati con un abile colpo di mano ingannando così l’anziano. Prestate attenzione e, se potete, ritirate la pensione con qualcuno di fiducia che vi accompagni.

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Buzzoni Umberto

Nuova truffa su premi e pacchi ai danni di “Unieuro”

Nel mirino dei truffatori “Unieuro” una nota catena di store specializzata nella vendita di elettronica ed elettrodomestici grandi e piccoli per la casa. La modalità scelta dai criminali è l’invio di un sms con il seguente testo: “Ciao per favore conferma le tue credenziali per la consegna, altrimenti il pacco verrà rispedito al mittente”. Subito dopo  segue il link da cliccare: state in guardia si tratta di una truffa. La conferma arriva da “Unieuro” che ha diramato un avviso per allertare i consumatori.

Il comunicato è stato lanciato sul sito ufficiale e diffuso sui principali social media.  Il noto marchio è oggetto di “comportamenti fraudolenti posti in essere da autori ignoti che utilizzano illecitamente il marchio “Unieuro” sul web e via sms”. Questa truffa è solo l’ultima di una lunga serie di phishing che utilizza il nome di una nota catena in modo illegale per truffare i consumatori. Il fine? Sempre lo stesso: ottenere i dati personali degli utenti per utilizzarli in modo improprio. Ricordiamo ai consumatori di diffidare da messaggi simili poiché In alcuni casi possono essere attivati anche servizi a pagamento non richiesti.

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Buzzoni Umbert

La truffa del lecca lecca.

Può un lecca lecca diventare un valido strumento per raggirare le persone? Ebbene si. L’oggetto in questione, simbolo per eccellenza dell’innocenza infantile, si carica di una nuova accezione dai toni cupi e criminali. Una vera e propria truffa da strada che lascia increduli e suscita scalpore. Centinaia sono infatti le segnalazioni degli automobilisti incappati in questo diabolico tranello. Quali sono gli ingredienti di tale vicenda? Bastano una banda composta da tre persone, una posizione strategica e un semplice chupa chups. Da un cavalcavia, posto al termine di una curva a gomito, un criminale lancia verso il basso la golosa caramella che colpisce la vettura in corsa dell’ignara vittima. La caduta dell’oggetto è sufficiente a provocare un forte rumore che desta la preoccupazione dell’automobilista: è dimostrato infatti che il bastoncino di plastica del lecca lecca ha una “gettata balistica molto elevata e precisa atta a creare frastuono”. L’automobilista, sentito il botto, accosta e scende per controllare che il suo veicolo sia integro.

A quel punto i complici entrano in scena sostenendo di essere stati tamponati. La questione va per le lunghe e dopo vari tira e molla i truffatori convincono il conducente a evitare di ricorrere all’assicurazione. La vittima sborsa così i contanti, di solito un centinaio di euro, che sono sufficienti a calmare le acque. Date le innumerevoli segnalazioni la polizia consiglia di denunciare immediatamente eventuali stranezze qualora le cause dell’incidente, o le dinamiche dello stesso, siano sospette. Solo così i chupa chups potranno tornare alla loro originaria funzione, quella di deliziare i palati dei bambini.
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Buzzoni Umberto

Attenzione alla truffa WhatsApp: l’allarme è lanciato da Vodafone.

Attenti alla nuova truffa segnalata da alcuni clienti della Vodafone che raccontano di essere stati contattati da un centralino anomalo per cambiare il proprio piano tariffario. Occhio quindi ai messaggi ricevuti tramite WhatsApp: basta inserire tra i propri contatti il numero di una persona per parlarci e magari convincerla ad acquistare nuovi prodotti o cambiare operatore. Sono molti gli utenti che denunciano di essere stati contattati con questa modalità da un finto operatore Vodafone che promette vantaggiosi sconti cambiando la tariffa telefonica. Si tratta dell’ennesima truffa che la compagnia smentisce utilizzando i social: sull’account ufficiale Twitter Vodafone è stata avviata una campagna per allertare i clienti. Si legge che “nel caso in cui si venisse contattati da sedicenti operatori si invita a rivolgersi al servizio clienti”.  

Riconoscere una truffa WhatsApp è semplice: nella maggior parte dei casi sono promessi dei regali o dei buoni sconto, a patto che l’utente clicchi su un link e fornisca le proprie informazioni. Evitate di fornire documenti personali su WhatsApp, soprattutto se non conoscete il vostro interlocutore. In molti casi le truffe riescono poiché le vittime sono persone che vivono sole o che hanno poca esperienza con il mondo degli smartphone e dell’informatica. Infine ricordiamo che la compagnia Vodafone non contatta i propri clienti tramite WhatsApp, ma si rivolge a loro tramite canali ufficiali.7

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Buzzoni Umberto