Energia elettrica e gas: contratti non richiesti

da Casa del Consumatore

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha finalmente emanato nuovi provvedimenti al fine di contrastare e arginare il fenomeno ormai sempre più massiccio delle pratiche commerciali scorrette de parte di alcune società di vendita di energia elettrica e gas (che si affidano a promotori esterni privi di scrupoli per l’affidamento delle campagne acquisti).

La Casa del Consumatore, insieme con le altre associazioni dei consumatori, da tempo, infatti, monitora e denuncia tali pratiche aggressive di vendita nei confronti dei consumatori che si ritrovano attivati contratti non richiesti, in modo spesso ignaro e inconsapevole con firme apocrife, contraffatte o false o ancora ottenuti promettendo vantaggi iperbolici ed ingannevoli.

Dopo un’ampia consultazione, l’AEEG ha finalmente adottato il provvedimento da tempo annunciato. Provvedimento che per certi versi recepisce le richieste fatte anche dalle associazioni di consumatori.

In particolare la delibera, adottata allo scopo quindi di contrastare il fenomeno dei contratti truffa, con misure di prevenzione, di ripristino e di stretto monitoraggio a tutela di tutti i clienti domestici e delle PMI del settore sia elettrico che gas, prevede, tra le altre cose:

– Una “black list” dei venditori con maggior numero di contratti non richiesti, pubblicato sul sito dell’Autorità.

– Obbligo da parte del venditore di verificare l’effettiva volontà di adesione all’offerta da parte del consumatore mediante l’invio di una “lettera di benvenuto” (immediatamente dopo la conclusione del contratto e comunque prima di inoltrare la richiesta di switching al distributore), oppure mediante il tentativo di almeno 5 telefonate al recapito del consumatore (con il consenso del consumatore di procedere alla registrazione della stessa).

– La possibilità per il consumatore che si è visto attivare un contratto non richiesto di inviare reclamo al venditore non richiesto, immediatamente dopo essere venuto a conoscenza dell’attivazione del nuovo contratto (mediante lettera di benvenuto o chiamata a casa) e comunque entro 30 giorni solari dalla data in cui ne è venuto a conoscenza, o ancora, nel caso di non ricezione né della chiamata e né della lettera, entro la data di scadenza della prima bolletta emessa dal nuovo venditore.

Elenco delle società che aderiranno volontariamente alla “procedura di ripristino” semplificata stabilita dall’Autorità per la riattivazione del precedente contratto di fornitura; una procedura automatica e senza alcun costo per il consumatore che verrà attivata nei casi di nuovi contratti non richiesti. La procedura di ripristino, che ribadiamo essere volontaria, quindi saranno le singole società a decidere se aderirvi o meno, prevede inoltre che nel periodo di fornitura relativo al contratto non voluto, venga applicato al consumatore il prezzo di tutela (definito dall’AEEG in regime di mercato tutelato), scontato della quota di remunerazione dell’attività del venditore.

Azione di monitoraggio da parte dell’Autorità basate sulle informazioni fornite da distributori e venditori, da incrociare con i dati provenienti dallo Sportello per il consumatore.

Rafforzamento del Codice di condotta commerciale, con precisi obblighi di identificazione da parte dell’agente commerciale.

La Casa del Consumatore, insieme con le altre associazioni dei consumatori, ben accoglie tali nuove disposizioni, obbligatorie per tutti, come appunto la lettera di benvenuto che riassume le principali caratteristiche del contratto che si suppone sottoscritto da parte del consumatore, ma segnala purtroppo la mancanza di forme automatiche di “indennizzo” per i consumatori vittime di queste pratiche scorrette.

L’adozione della delibera 153/2012 apre inoltre degli spazi per le aziende che vogliono davvero dimostrare la loro lealtà e correttezza nei confronti dei consumatori attraverso l’adozione di codici di comportamento volontari ancora più virtuosi delle regole stabilite dall’AEEG, mentre pone alla gogna mediatica quelle che si rendono responsabili di tali comportamenti o sono restie alle nuove regole.

Le associazioni di consumatori si attendono quindi ora dalle aziende la revisione degli attuali protocolli di conciliazione, integrando, omogenizzando ed ampliando le misure messe in campo a favore dei consumatori. Vanno estese le tutele affinché non vi sia più spazio per le truffe o i tentativi di raggiro, adottando misure rafforzative. Le associazioni, in questo senso, garantiranno un ruolo di monitoraggio e controllo, anche mediante lo strumento delle segnalazioni all’AEEG e, per sua parte di competenza, all’AGCM.

Sequestrato il sito web Italia-programmi.net. La perseveranza continua ha dato un risultato

da Aduc

Il sito www.italia-programmi.net è stato sequestrato per essere oscurato su richiesta della Procura di Milano che indaga per truffa. Il Gip Cristina Di Censo ha disposto il sequestro preventivo del sito ordinando a tutti i provider italiani di oscurarlo. Il sito web che catturava indirizzi di navigatori facendo loro credere che si stessero iscrivendo ad un servizio gratuito, recapitando poi ad ognuno pressanti richieste di pagamenti con posta elettronica e lettere ordinarie provenienti dalla Germania, ha quindi per il momento smesso di impaurire centinaia di migliaia di navigatori. Dopo la nostra denuncia di giugno del 2010, l’intervento dell’Antitrust ad agosto dello stesso anno e la multa di 1,5 milioni della medesima Autorita’, l’iniziativa che solitari abbiamo lanciato invitando tutti i malcapitati a depositare un esposto presso la propria Procura della Repubblica, ha dato il suo primo risultato, l’oscuramento preventivo.

Nonostante decine di Procure avessero archiviato le richieste dei navigatori che avevano usato i nostri facsmili per l’esposto, ecco che quella di Milano ha dato un primo risultato. Sembra che cio’ sia dovuto al fatto che tra le vittime illustri di questi truffatori ci sia stato anche il nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che lo scorso 6 febbraio sarebbe incappato nella loro rete. Se fosse cosi’ restiamo un po’ basiti dal fatto che l’autorita’ penale ha dovuto attendere illustri vittime prima di muoversi, ma il risultato del sequestro preventivo e’ cosi’ importante che travalica anche le nostre perplessita’: in questo modo si e’ posto un freno alle centinaia di migliaia di sollecitazioni che avrebbero potuto continuare a giungere ai navigatori in cerca di free-software, mentre la “gestione” di coloro che sono gia’ stati raggiunti da questa truffa diventa piu’ semplice per far loro capire che siamo in presenza di una truffa di fronte alla quale cui l’unica cosa da fare e’ non pagare e non interloquire in nessun modo.
Qui la nostra pagina con tutte le informazioni del caso

FRODI: IMPIANTI BENZINA MANOMESSI, TRUFFATI AUTOMOBILISTI

da Codacons

IL CODACONS CHIEDE CONTROLLI A TAPPETO IN TUTTA ITALIA
IL GOVERNO MODIFICHI IL DECRETO 18 GENNAIO 2011, N. 32

Ogni volta che la Guardia di Finanza effettua controlli a tappeto nelle stazioni di servizio si trovano distributori di carburanti taroccati che erogano molto meno rispetto a quanto indicato sulla colonnina. Questa volta è stata la Gdf di Padova a scoprire la frode. Ma la pratica illegale di barare sul quantitativo di litri immessi nel serbatoio è più diffusa di quanto si possa credere e riguarda tutta Italia. Per questo il Codacons chiede che la Guardia di Finanza prosegua nei controlli, intensificandoli.

Inoltre l’associazione di consumatori chiede al Governo Monti la modifica del Decreto n. 32 del 18 gennaio 2011, un autentico colpo di spugna voluto dal Governo Berlusconi che ha innalzato la tolleranza per i controlli metrologici casuali di addirittura il 50%, abbassando così la tutela degli automobilisti da queste frodi. Come se non bastassero i 5 aumenti delle accise voluti nel 2011, l’aumento dell’iva ed il prezzo industriale alle stelle. Così, mentre prima dell’entrata in vigore del decreto la tolleranza era lo 0,5%, ora è salita allo 0,75%. In pratica su un pieno di 50 litri, considerando il prezzo di 2 euro al litro, il decreto consente di fregare al consumatore 0,375 litri, equivalenti a 75 centesimi, contro i precedenti 0,25 litri, corrispondenti a 50 centesimi. Considerato che un piccolo distributore eroga almeno 1 milione di litri di carburanti, si tratta di una frode che consente di guadagnare minimo 15.000 euro in un anno. Per un grande distributore che può erogare 6 milioni di litri di carburante si tratta di 90.000 euro sottratti alle tasche degli automobilisti italiani, che, truffa a parte, sono già i più tartassati d’Europa.

NON APRITE LA MAIL “NOTIFICA DI RIMBORSI FISCALI”: È FALSA!

da Adiconsum

L’Agenzia delle Entrate in una nota avverte che la mail con il logo delle Agenzie delle Entrate e con all’oggetto la dicitura “Notifica di rimborsi fiscali” è FALSA! Si tratta di un vera e propria truffa ai danni dei contribuenti, un tentativo di “phishing” per ottenere illecitamente dati personali. Infatti Il testo della mail invita a scaricare e compilare un modulo per richiedere un rimborso, riportando anche tutti i dati della carta di credito.

Il consiglio è di ELIMINARE LA MAIL E DI NON APRIRE L’ALLEGATO, perché potenzialmente pericoloso.

L’Agenzia delle Entrate ricorda che per chiedere un rimborso l’iter da seguire è il seguente:

  • andare sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it – cosa devi fare – richiedere – rimborsi. Il rimborso verrà poi accreditato sul conto corrente.

In nessun caso l’Agenzia delle Entrate richiede informazioni sulle carte di credito!

Truffe lavoro – L’inchiesta UNC

da Unione Nazionale Consumatori

Nel mondo degli inganni e dei raggiri, le truffe in danno di chi cerca lavoro sono tra le più spregevoli perché fanno leva sulle speranze di chi sta cercando un’occupazione con il solo intento di “spillare” dei soldi al malcapitato di turno.

Proprio per analizzare i raggiri più frequenti e le tecniche più utilizzate dai truffatori, la nostra Unione ha di recente realizzato un’inchiesta da cui emerge che i truffatori scelgono principalmente i giovani come vittime predilette: desiderosi di accedere al mondo del lavoro, sono infatti inclini a trascurare quelli che invece rappresentano dei veri e propri campanelli di allarme. Complice la crisi, dobbiamo aggiungere che stanno aumentando i casi di raggiri anche in danno di persone appartenenti ad altre fasce di età, magari padri di famiglia che hanno da poco perso il lavoro e sono in cerca di nuova occupazione.

Ecco i casi di truffa più frequenti:

 

  • Al provino segue la richiesta di un corso di formazione a pagamentocon la promessa di una finta assunzione
  • Realizzazione di un costoso book fotografico
  • Iscrizione a un clubche nasconde meccanismi di vendita piramidali
  • Lavoro a domicilio con lauti guadagni
  • Installazione distributori di gadget, caramelle
  • Offerta di lavoro via mail come intermediario finanziario

Ed ecco come difendersi:

  • Diffidiamo di chi ha fretta di farci concludere l’ “affare” e di chi ci chiede somme di denaro per iniziare l’attività
  • Leggiamo sempre il contratto dall’inizio alla fine 
  • Pretendiamo copia scritta del contratto, timbrata e firmata dal datore di lavoro
  • Verifichiamo se l’azienda è iscritta alla Camera di Commercio
  • Non firmiamo mai documenti in bianco
  • Facciamo una ricerca su Internet in cerca di notizie circa l’esperienza di altri
  • In caso di problemi reclamiamo sempre per iscritto

Ricordiamo inoltre che, in caso di problemi, è possibile rivolgersi alle Forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza) e alle Associazioni dei consumatori.

Forse per il pudore nel confidare che si è avuta la necessità di trovare un lavoro, forse per la vergogna di dire che si ha abboccato all’amo, abbiamo modo di credere che il numero (relativamente modesto) di segnalazioni possa nascondere la reale portata del fenomeno. Anche perché raccontare la propria esperienza negativa può servire a tutelare altri dal cadere in un simile inganno.

Potranno essere segnalati casi all’indirizzo info@consumatori.it, indicando nell’oggetto “TRUFFE LAVORO”.