«Il prezzo non è pervenuto» La beffa dei cartelli sulla benzina

prezzoda Corriere.it

Pochi, spenti oppure incompleti. Basta fare un viaggio in autostrada per capire che, sei anni dopo, la «rivoluzione» dei cartelloni elettronici con i prezzi dei carburanti (i cosiddetti «benza-cartelloni») s’è trasformata in decine di totem ingombranti. Che non danno l’informazione più importante: qual è la pompa più conveniente? Certo, bisognerebbe anche chiedersi che fine abbiano fatto quei pannelli. Perché qui, nel tratto che da Milano porta a Brescia – mentre sullo fondo incombono nuvoloni neri che poi diventeranno pioggia, vento e grandine – se ne incontra soltanto uno. In cento chilometri. Non è una cosa da poco. Secondo Altroconsumo se i cartelloni elettronici funzionassero davvero si potrebbe risparmiare il 5% sul prezzo della benzina e il 4% su quello del gasolio. In cifre: quasi 6,4 milioni di euro in meno. Ma dopo una legge sulle liberalizzazioni (nel 2007) e due decreti che impongono una maggiore trasparenza (nel 2013) il risultato non è confortante. Anche in questi giorni. Il pannello lungo la tangenziale Est di Milano, vicino all’uscita Linate, non dà segni di vita. Poco meno di un anno fa all’interno dello stesso dispositivo funzionavano due caselle su sei. Il totem all’altezza di Brescia Ovest, invece, è acceso. Ma sui quattro distributori più vicini soltanto un esercente indica i prezzi. Gli altri risultano tutti «n.p.», «non pervenuto». Stesso destino anche per il cartellone di Brescia Est: tre pompe senza prezzo, soltanto una aggiornata. Va un po’ meglio lungo l’A1 nel tratto Firenze-Bologna: il dispositivo poco dopo lo svincolo di Barberino riporta le cifre di tre distributori su quattro. L’altro, nemmeno a dirlo, «non pervenuto». Più giù la situazione peggiora di nuovo. Ecco la Firenze-Roma: il pannello elettronico indica i prezzi di due distributori (i più vicini) su quattro. Un altro, nei pressi dell’uscita Ponzano/Soratte, segue il destino del fratello di Milano-Linate: spento.

Benzina, è guerra di sconti: Esso e Q8 rispondono a Eni

da Adico

Dopo la mossa di Eni con i forti ribassi su Iperself nel weekend (l’iniziativa “Riparti con Eni” prevede riduzione del prezzo di benzina a e gasolio pari a circa 20 centesimi al litro rispetto al prezzo praticato in modalità servito) sugli impianti self-service è scattata la guerra di sconti con la risposta di altre compagnie. Come emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it, se Eni ha portato fra sabato e domenica benzina e diesel rispettivamente a 1,600 e 1,500 euro/litro su circa 3.000 punti vendita, Q8 ha risposto con ribassi su Q8Easy a 1,495 e 1,595 euro/litro per benzina e diesel.

Anche Esso abbassa il prezzo

Oltre ad Eni e Q8, anche Esso ha praticato uno sconto nel weekend: almeno 21 cent euro/litro in meno rispetto al prezzo provinciale consigliato servito.

In alcune centinaia di impianti Esso il prezzo minimo della benzina è stato portato a 1,595 euro/litro e quello del disel a 1,495.

Anche le pompe no-logo, già tradizionalmente competitive, hanno risposto con prezzi al ribasso: 1,499 e 1,599 euro/litro per disel e benzina.

La guerra dei prezzi

Il risultato a tutto vantaggio dei consumatori, che hanno fatto il pieno a prezzi ridotti e non solo da Eni, Esso e Q8. Ma è solo l’inizio: la prossima settimana anche gli altri saranno costretti a promuovere iniziative a difesa delle rispettive quote di mercato.

I prezzi medi nazionali sul servito intanto restano a 1,821 euro/litro per la benzina, 1,708 per il diesel e 0,811 per il Gpl. Punte massime per la benzina sotto a 1,900 euro/litro (1,898), diesel a 1,746 e Gpl 0,840.

Da sabato e per tutta l’estate, Eni fa uno sconto speciale per i clienti che nel fine settimana (quindi solo sabato e domenica) si riforniranno nelle stazioni iperself.

L’operazione si chiama “Riparti con Eni” e si realizzerà con una riduzione del prezzo di benzina e gasolio pari a circa 20 centesimi al litro rispetto al prezzo praticato in modalità servito, equivalente ad un risparmio di 10 euro su un pieno da 50 litri.

Secondo le stime della stessa compagnia petrolifera, lo sconto per litro sarà pari a circa 2 volte quello massimo finora praticato dalle stazioni no logo e dalla grande distribuzione, e sarà il più basso d’Europa.

Q8 rilancia: “Da noi sconti superiori”

Un’operazione accolta da un coro di polemiche.

“Iniziativa incomprensibile”: commenta infatti Q8, perché “sottocosto”. Ma la compagnia ribatte: il nostro taglio dei prezzi “sarà persino superiore per entità e durata nei weekend”.

Assopetroli chiede verifiche all’Antitrust

Più dura, invece, la reazione di Assopetroli Assoenergia, che chiede verifiche all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

“L’Antitrust verifichi se lo sconto di 20 centesimi sui carburanti annunciato da Eni sia compatibile con la concorrenza”: chiede il presidente Franco Ferrari Aggradi. “Questa campagna – sottolinea – benchè ad un primo impatto sembrerebbe avere solo effetti positivi per il consumatore, dovrebbe invece essere passata sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust per le ricadute sul mercato della distribuzione dei carburanti”.

Benzina, lo ‘scontone’ Eni: – 20 cent per il fai-da-te in tutti i weekend estivi

da Adico

Arriva lo ‘scontone’ di Eni per l’estate. Da sabato, 16 giugno, al 2 settembre durante il weekend (dalle 13 del sabato alla mezzanotte della domenica) su circa 3mila stazioni del ‘Cane a sei zampe’ (autostrade escluse) si risparmieranno circa 20 centesimi al litro facendo il pieno in modalità iperself (in maniera autonoma e pagando con carta di credito e bancomat) rispetto al prezzo del servito.

Uno sconto che varrà quindi facendo rifornimento da soli, pagando all’accettatore e poi impugnando il tubo, cosa che “ogni italiano dovrebbe fare- spiega Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni- perchè in tutta Europa ci si fa benzina da soli”, con noi italiani appassionati al (piu’ costoso) servito. Un piccolo scomodo a fronte del quale però si ottiene “uno ‘scontone’”, vanta Scaroni, partendo dall’1,50 euro per la benzina e 1,60 per il gasolio di questo sabato, “prezzi che nessuno fa alle famiglie italiane”, aggiunge il top manager.

 

In sostanza Eni toglierà 20 centesimi al prezzo dei carburanti che si praticano ogni settimana fino al 2 settembre, solo nel weekend e solo su 3mila impianti, “ma credo che i prezzi del petrolio saranno più orientati a scendere che a salire- precisa Scaroni- e questo sconto potrebbe aggiungersi” ai ribassi.

Quello che lancia Eni “è davvero uno ‘scontone’, un’iniziativa unica, un segnale forte di vicinanza alle famiglie italiane- spiega Angelo Fanelli, direttore generale Refining&Marketing Eni- uno sconto che equivale a 10 euro in meno su un pieno di 50 litri”, che arriva “a 110 euro sul pieno di un camion”, con effetti anche sui difficili conti dell’autotrasporto. L’offerta varrà da sabato al 2 settembre su 3mila impianti “fino ad esaurimento scorte- precisa Fanelli- ma per limitare al massimo l’eventualità che gli impianti possano interrompere le vendite nel corso del weekend per esaurimento del prodotto, Eni in via eccezionale li rifornirà anche nel corso della giornata di domenica”.

Benzina e luce, dieci strategie anti rincari

di Gabriele Dossenafonte:corriere.it

La bolletta della luce che in un anno è rincarata cinque volte più dell’inflazione (+16,4%). Il pieno di benzina aumentato sei volte (+18,6%) rispetto al carovita. E quello di gasolio addirittura più di sette volte (+22,5%) nel confronto con il marzo 2011. E le prospettive sono tutt’altro che incoraggianti: l’Authority per l’Energia ha già messo le mani avanti, preannunciando che da maggio sulla bolletta elettrica potrebbe essere scaricato l’«aggiornamento per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili», che in soldoni significa un ulteriore +4%. Ai prezzi attuali, siamo già nell’ordine di un aggravio di spesa di circa 27 euro l’anno per la famiglia tipo. E anche fare il pieno all’auto, con la verde ormai abbondantemente sopra 1,90 euro al litro (mentre il gasolio è intorno a 1,80 euro), costa oggi 18 euro in più rispetto a un anno fa. Con lo spauracchio che, con l’avvicinarsi delle festività pasquali, la benzina possa anche raggiungere la fatidica soglia psicologica dei 2 euro al litro. Secondo l’associazione dei benzinai Figisc-Confcommercio, ci sono ci sono infatti tuttel le premesse per un nuovo rincaro di 1 centesimo al litro per la benzina. Ecco allora qualche suggerimento per adottare consumi più consapevoli: dieci consigli orientati al risparmio.

Le compagnie petrolifere Confrontare i listini esposti Con il prezzo della benzina che proprio questo mese ha superato il record degli ultimi 50 anni (compreso il precedente massimo storico del 1977: 1,84 euro al litro a valori attualizzati, segnato dopo il secondo shock petrolifero), fare il confronto dei listini esposti dalle diverse stazioni di servizio diventa il primo passo obbligato per scegliere il punto di rifornimento più conveniente. È vero che in Italia il mercato petrolifero, per dirla con i tecnici, è concentrato nelle mani di poche compagnie (sette), «presenta scarsa concorrenza ed è caratterizzato da un oligopolio asimmetrico», ma è altrettanto vero che nelle zone limitrofe ai punti vendita aperti all’interno degli ipermercati (dove si possono risparmiare anche 10 centesimi al litro), anche gli altri benzinai che operano sotto l’insegna delle grandi compagnie si sono visti costretti ad adeguarsi, tenendo la mano leggera sui listini.

Le nuove abitudini Utilizzo di impianti self service L’uso del self service è una buona abitudine che gli automobilisti italiani dovrebbero adottare con sempre maggiore frequenza, quantomeno in nome del risparmio. Dieci centesimi in meno al litro, come valore medio rilevato per questo sistema di distribuzione su scala nazionale, potrebbero anche sembrare poca cosa, soprattutto per chi vuole «farsi servire» anziché «servirsi da solo», ma per un veicolo di media cilindrata su 60 litri di pieno significa quasi 6 euro di risparmio. Certo, per avvicinarci alla media europea, dove circa il 90% delle vendite di carburante viene effettuato con le pompe automatiche (in Italia gli ultimi dati indicano una percentuale ribaltata: 90% al «servito» e 10% ai self service), occorre anche un adeguamento della rete distributiva: in Germania il 99% degli impianti è automatizzato, il 96% in Francia, mentre il Italia siamo al 33%.

Gli sconti Alla ricerca delle «no logo» Risparmiare fino a 15 centesimi al litro senza varcare il confine (svizzero o sloveno, per chi abita nelle province vicine) è possibile. Basta andare alla ricerca delle cosiddette stazioni «no logo» o «pompe bianche». In pratica quei distributori che operano senza l’insegna di una grande compagnia, e che stanno numericamente crescendo a vista d’occhio. L’ultima rilevazione indicava 2.217 punti vendita di questo tipo (l’elenco completo, suddiviso regione per regione, si può consultare sul sito internet www.pompebianche.it). In Lombardia e Veneto c’è la maggiore presenza, rispettivamente con 46 e 42 impianti. Ma sono le Marche, con 41 impianti, uno ogni 38mila abitanti, la regione più servita.

La pressione dei pneumatici Automobile in piena efficienza Un risparmio sui consumi di carburante si può anche conseguire tenendo sempre sotto controllo la perfetta efficienza della propria automobile. È questo un aspetto spesso trascurato, ma che conviene tenere sempre presente, soprattutto considerando che, secondo le rilevazioni fatte dall’Aci, l’età media delle auto in circolazione è ancora elevata (con punte tra gli 8 e i 10 anni nell’Italia del Sud). Oltre a fare periodici controlli al motore e al sistema di alimentazione, per verificare il livello di efficienza dei diversi componenti, un suggerimento elementare (ma da molti ancora sottovalutato) che arriva dai tecnici riguarda il controllo della pressione dei pneumatici, che deve essere sempre ai valori indicati dal produttore.

No alle «sgommate» Al volante una guida «soft» Lo stile di guida determina consumi di carburante più o meno elevati, tanto per l’utilitaria da città e tanto più per la sportiva dalle grandi prestazioni. Con l’attuale prezzo della benzina, ecco tornare utili le stesse indicazioni di allora per un comportamento «risparmioso» al volante. Premesso che le indicazioni sui consumi date dalle case automobilistiche per un determinato modello sono raramente riscontrabili nella realtà e nell’uso quotidiano dell’auto, tutti gli esperti sono concordi nel consigliare una guida «morbida», senza brusche accelerazioni e «sgommate» alle partenze ai semafori. Addirittura c’è chi si lancia in consigli suggestivi (ma sempre utili), come la «guida con l’uovo»: immaginando cioè di avere tra la suola della scarpa destra e il pedale dell’acceleratore un uovo, e poi accelerare e decelerare evitando però di romperne il guscio.

Le liberalizzazioni Il «Trova offerte» su Internet Anche sull’energia elettrica, come per i carburanti, il peso delle imposte incide per circa il 40% sul prezzo finale della bolletta. Quindi ogni discorso su possibili risparmi (comprese le offerte che vengono pubblicizzate dai diversi operatori del settore) riguarda il rimanente 60% della spesa complessiva. È partendo da questa considerazione — da tenere sempre presente —che ogni utente può andare alla ricerca di un nuovo fornitore, grazie alla liberalizzazione del mercato elettrico che in Italia si è completata nel luglio del 2007 e che ha spalancato le porte alla concorrenza. Ma come scegliere l’operatore più conveniente per le nostre necessità? Per agevolare i consumatori nel confronto e nella valutazione delle diverse offerte di fornitura, l’Autorità per l’energia (www.autorita.energia.it) ha messo a punto il «Trova offerte» un sistema di ricerca via Internet.

Attenzione agli orari Consumi dopo le 7 di sera Al di là del prezzo che è possibile trovare tra i diversi fornitori di energia elettrica, dal giugno 2010 le famiglie italiane possono anche scegliere l’applicazione della «tariffa bioraria»: cioè con prezzi differenziati a seconda dei diversi momenti della giornata e dei giorni della settimana in cui si utilizza l’elettricità. Con questa tariffa il vantaggio è assicurato a quanti riescono a organizzarsi concentrando più di due terzi (oltre il 66%) dei propri consumi di elettricità negli orari più convenienti: dalle 19 di sera alle 8 del mattino dei giorni feriali, e in tutte le ore dei sabati e dei giorni festivi. Per inciso, quello dei prezzi differenziati per fasce orarie è un meccanismo applicato da tempo nel settore industriale.

L’iniziativa del governo «Bonus elettrico» per le famiglie Pochi lo conoscono (e lo utilizzano), ma il risparmio (per quanti ne hanno diritto) è consistente. Si tratta del «Bonus elettrico», uno strumento introdotto dal governo e reso operativo dall’Authority per l’energia con la collaborazione dei Comuni per garantire alle famiglie numerose e a quelle in condizioni di disagio economico una bolletta elettrica più leggera: circa il 20% in meno della spesa annua presunta (al netto delle imposte) per un famiglia tipo. Il valore è differenziato a seconda del numero dei componenti della famiglia (da 63 euro a un massimo di 155 euro per i soggetti in gravi condizioni di salute). Per altre informazioni basta consultare il sito www.autorita.energia.it.

Caccia agli sprechi Lo «standby» delle apparecchiature La scelta di lampade ad alta efficienza energetica consente di ridurre dell’80% il consumo di energia rispetto alle lampadine tradizionali a incandescenza. Ma questo è solo il primo passo per alleggerire la bolletta elettrica. La maggior parte degli apparecchi elettrici consuma corrente anche quando è in modalità d’attesa (il cosiddetto standby), che può raggiungere anche il 10% del consumo elettrico complessivo di una famiglia-tipo. Un esempio concreto: è stato calcolato che in Svizzera, in questo modo, si sprecano più di 2 miliardi di chilowattora all’anno (cifra pari ai consumi elettrici dell’intero Canton Ticino). Attenzione anche a scaldabagni e frigoriferi, che pesano rispettivamente per il 20% e il 18% sui consumi totali. E poi ci sono i «piccoli» apparecchi elettrici, i cui consumi, in ambito familiare, sono i più elevati in assoluto: 660 chilowattora all’anno per una famiglia di quattro persone.

L’esempio inglese Il contatore in cucina La consapevolezza dei propri consumi elettrici è lo strumento principale per ottenere risparmi importanti sulla bolletta. A questo proposito l’esempio inglese è uno dei più significativi: da quando il governo di Sua Maestà ha installato i contatori elettrici nelle cucine delle case popolari, il solo fatto di poter constatare in tempo reale l’andamento del consumo di elettricità ha portato a un risparmio di circa il 15% di energia. Nel nostro Paese i contatori continuano a essere relegati in cantina o in locali difficilmente accessibili. Un aiuto in questa direzione, per sapere quantomeno il livello di efficienza (o di spreco) degli elettrodomestici che usiamo in casa, arriva sempre dall’Autorità per l’energia, che mette a disposizione il «Pesa consumi» e che si può trovare sul sito Internet dell’ente: www.autorita.energia.it.

FRODI: IMPIANTI BENZINA MANOMESSI, TRUFFATI AUTOMOBILISTI

da Codacons

IL CODACONS CHIEDE CONTROLLI A TAPPETO IN TUTTA ITALIA
IL GOVERNO MODIFICHI IL DECRETO 18 GENNAIO 2011, N. 32

Ogni volta che la Guardia di Finanza effettua controlli a tappeto nelle stazioni di servizio si trovano distributori di carburanti taroccati che erogano molto meno rispetto a quanto indicato sulla colonnina. Questa volta è stata la Gdf di Padova a scoprire la frode. Ma la pratica illegale di barare sul quantitativo di litri immessi nel serbatoio è più diffusa di quanto si possa credere e riguarda tutta Italia. Per questo il Codacons chiede che la Guardia di Finanza prosegua nei controlli, intensificandoli.

Inoltre l’associazione di consumatori chiede al Governo Monti la modifica del Decreto n. 32 del 18 gennaio 2011, un autentico colpo di spugna voluto dal Governo Berlusconi che ha innalzato la tolleranza per i controlli metrologici casuali di addirittura il 50%, abbassando così la tutela degli automobilisti da queste frodi. Come se non bastassero i 5 aumenti delle accise voluti nel 2011, l’aumento dell’iva ed il prezzo industriale alle stelle. Così, mentre prima dell’entrata in vigore del decreto la tolleranza era lo 0,5%, ora è salita allo 0,75%. In pratica su un pieno di 50 litri, considerando il prezzo di 2 euro al litro, il decreto consente di fregare al consumatore 0,375 litri, equivalenti a 75 centesimi, contro i precedenti 0,25 litri, corrispondenti a 50 centesimi. Considerato che un piccolo distributore eroga almeno 1 milione di litri di carburanti, si tratta di una frode che consente di guadagnare minimo 15.000 euro in un anno. Per un grande distributore che può erogare 6 milioni di litri di carburante si tratta di 90.000 euro sottratti alle tasche degli automobilisti italiani, che, truffa a parte, sono già i più tartassati d’Europa.

BENZINA: NUOVI RECORD NEL WEEK-END, VERDE A 1,827

da Codacons

CODACONS:  STANGATA DA 13,65  EURO A PIENO E DA 327 EURO ALL’ANNO

IL GOVERNO CON L’IVA GUADAGNA 69 EURO IN PIU’ AD AUTOMOBILISTA
Ennesimo fine settimana di aumenti sulla rete carburanti con la verde che ha raggiunto il nuovo record di 1,827 euro al litro.
Per il Codacons oggi un pieno di benzina costa 13,65 euro in più rispetto allo scorso anno. Nel 2011, infatti, ai primi di marzo la verde con servizio si pagava 1,554 €/l, ossia  27,3 centesimi in meno al litro. Considerando due pieni di carburante al mese, si tratta di una stangata mensile aggiuntiva  pari a 27,3 euro e di una stangata annua pari a 327 euro e 60 centesimi.
Un guadagno miliardario anche per il Governo che, di sola Iva, senza considerare le accise, guadagna per ogni litro di verde 31,70 centesimi di euro al litro contro i 25,90 centesimi che guadagnava lo scorso anno, ossia 2 euro e 90 centesimi in più a pieno ed oltre 69 euro in più all’anno per ogni automobilista italiano.
Che sia per questo che il Governo non muove un dito per bloccare queste ingiustificate speculazioni sui prezzi dei carburanti?