Truffe lavoro – L’inchiesta UNC

da Unione Nazionale Consumatori

Nel mondo degli inganni e dei raggiri, le truffe in danno di chi cerca lavoro sono tra le più spregevoli perché fanno leva sulle speranze di chi sta cercando un’occupazione con il solo intento di “spillare” dei soldi al malcapitato di turno.

Proprio per analizzare i raggiri più frequenti e le tecniche più utilizzate dai truffatori, la nostra Unione ha di recente realizzato un’inchiesta da cui emerge che i truffatori scelgono principalmente i giovani come vittime predilette: desiderosi di accedere al mondo del lavoro, sono infatti inclini a trascurare quelli che invece rappresentano dei veri e propri campanelli di allarme. Complice la crisi, dobbiamo aggiungere che stanno aumentando i casi di raggiri anche in danno di persone appartenenti ad altre fasce di età, magari padri di famiglia che hanno da poco perso il lavoro e sono in cerca di nuova occupazione.

Ecco i casi di truffa più frequenti:

 

  • Al provino segue la richiesta di un corso di formazione a pagamentocon la promessa di una finta assunzione
  • Realizzazione di un costoso book fotografico
  • Iscrizione a un clubche nasconde meccanismi di vendita piramidali
  • Lavoro a domicilio con lauti guadagni
  • Installazione distributori di gadget, caramelle
  • Offerta di lavoro via mail come intermediario finanziario

Ed ecco come difendersi:

  • Diffidiamo di chi ha fretta di farci concludere l’ “affare” e di chi ci chiede somme di denaro per iniziare l’attività
  • Leggiamo sempre il contratto dall’inizio alla fine 
  • Pretendiamo copia scritta del contratto, timbrata e firmata dal datore di lavoro
  • Verifichiamo se l’azienda è iscritta alla Camera di Commercio
  • Non firmiamo mai documenti in bianco
  • Facciamo una ricerca su Internet in cerca di notizie circa l’esperienza di altri
  • In caso di problemi reclamiamo sempre per iscritto

Ricordiamo inoltre che, in caso di problemi, è possibile rivolgersi alle Forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza) e alle Associazioni dei consumatori.

Forse per il pudore nel confidare che si è avuta la necessità di trovare un lavoro, forse per la vergogna di dire che si ha abboccato all’amo, abbiamo modo di credere che il numero (relativamente modesto) di segnalazioni possa nascondere la reale portata del fenomeno. Anche perché raccontare la propria esperienza negativa può servire a tutelare altri dal cadere in un simile inganno.

Potranno essere segnalati casi all’indirizzo info@consumatori.it, indicando nell’oggetto “TRUFFE LAVORO”.