FRODI: IMPIANTI BENZINA MANOMESSI, TRUFFATI AUTOMOBILISTI

da Codacons

IL CODACONS CHIEDE CONTROLLI A TAPPETO IN TUTTA ITALIA
IL GOVERNO MODIFICHI IL DECRETO 18 GENNAIO 2011, N. 32

Ogni volta che la Guardia di Finanza effettua controlli a tappeto nelle stazioni di servizio si trovano distributori di carburanti taroccati che erogano molto meno rispetto a quanto indicato sulla colonnina. Questa volta è stata la Gdf di Padova a scoprire la frode. Ma la pratica illegale di barare sul quantitativo di litri immessi nel serbatoio è più diffusa di quanto si possa credere e riguarda tutta Italia. Per questo il Codacons chiede che la Guardia di Finanza prosegua nei controlli, intensificandoli.

Inoltre l’associazione di consumatori chiede al Governo Monti la modifica del Decreto n. 32 del 18 gennaio 2011, un autentico colpo di spugna voluto dal Governo Berlusconi che ha innalzato la tolleranza per i controlli metrologici casuali di addirittura il 50%, abbassando così la tutela degli automobilisti da queste frodi. Come se non bastassero i 5 aumenti delle accise voluti nel 2011, l’aumento dell’iva ed il prezzo industriale alle stelle. Così, mentre prima dell’entrata in vigore del decreto la tolleranza era lo 0,5%, ora è salita allo 0,75%. In pratica su un pieno di 50 litri, considerando il prezzo di 2 euro al litro, il decreto consente di fregare al consumatore 0,375 litri, equivalenti a 75 centesimi, contro i precedenti 0,25 litri, corrispondenti a 50 centesimi. Considerato che un piccolo distributore eroga almeno 1 milione di litri di carburanti, si tratta di una frode che consente di guadagnare minimo 15.000 euro in un anno. Per un grande distributore che può erogare 6 milioni di litri di carburante si tratta di 90.000 euro sottratti alle tasche degli automobilisti italiani, che, truffa a parte, sono già i più tartassati d’Europa.

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