Il caso: furti in albergo.

Quante volte ci siamo avvolti in un morbidissimo accappatoio in una stanza di hotel pensando poi di prenderlo come souvenir? Spesso tale comportamento deplorevole si estende anche ad altri oggetti presenti nella stanza d’albergo: pensiamo ad esempio al posacenere, al contenitore di prodotti per l’igiene presente in bagno, ai cuscini, ai quadri … Non solo: la lista degli oggetti più rubati dai clienti comprende anche asciugamani, telecomandi, phon per capelli, lampade, lampadine, sveglie, bevande poste nel frigo bar e piccola oggettistica d’arredamento. Chi porta via prodotti delle camere d’albergo compie un vero e proprio illecito: si può venire accusati di furto.

Secondo il Codice Penale infatti chiunque prende possesso di un bene mobile altrui, sottraendolo a chi lo detiene, al fine di trarne un vantaggio, è punito con la reclusione fino a tre anni. Pertanto, se vi capita di andare in vacanza, prima di decidere quale “ricordino” dell’albergo portare con voi pensateci bene poiché i gestori potrebbero non essere tolleranti ed accusarvi di furto.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Progetto Turismo Sicuro 2016: pattugliamento congiunto in varie città spagnole e italiane.

A partire da oggi gli agenti del Cuerpo Nacional de Policía spagnolo e della Polizia di Stato italiana ed agenti della Guardia Civil e dell’Arma dei Carabinieri svolgeranno pattugliamenti congiunti a Madrid, nelle isole di Tenerife, Fuerteventura, Ibiza e Formentera, nonché a Roma, Napoli, Firenze e Venezia.
La finalità è quella di essere presenti in quei luoghi caratterizzati da una maggior affluenza di turisti per offrire loro un’assistenza integrale nella sfera della sicurezza cittadina con agenti di polizia che parlano la loro lingua madre e conoscono i procedimenti legali propri di entrambi i paesi.
Roma.  Quattro operpol2atori della Polizia di Stato italiana e quattro militari dell’Arma dei Carabinieri svolgeranno il servizio di pattugliamento nel periodo estivo insieme ad agenti spagnoli in zone di grande affluenza turistica di Madrid e nelle isole di Tenerife, Fuerteventura, Ibiza e Formentera, mentre quattro agenti del
Cuerpo Nacional de Policía spagnolo e tre della Guardia Civil si recheranno in Italia, dove con lo stesso obiettivo pattuglieranno le città di Roma, Napoli, Firenze e Venezia.
Gli agenti presteranno servizio con la propria divisa d’ordinanza con la principale finalità di velocizzare lo scambio di informazioni tra i corpi di polizia e di  facilitare i contatti tra i turisti e le forze dell’ordine locali, nonché con le autorità diplomatiche e conpol1solari dei due paesi.
Gli agenti della Polizia di Stato italiana saranno presenti in punti di speciale rilevanza turistica nelle città di Madrid (d
al 1 al 30 luglio) e Tenerife (dal 1 al 30 agosto). Da parte loro, i quattro membri dell’Arma dei Carabinieri resteranno due mesi, tra il 1 luglio e il 31 agosto, nelle isole di Fuerteventura, Ibiza e di Formentera (2 unità). Le loro funzioni spazieranno dai pattugliamenti a piedi o con veicolo all’assistenza alle vittime di re
ato, alla prevenzione della criminalità e all’assistenza nella formalizzazione di denunce.
Negli stessi periodi in cui la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri faranno servizio in Spagna, agenti del Cuerpo Nacional de Policía, due per quindicina nelle città di R oma (dal 1 al  30 agosto) e Napoli (dal 1 al 30 luglio) e della Guardia Civil, per due mesi (dal 1 luglio al 31 agosto) nelle città di Firenze, Venezia e Roma, svolgeranno le stesse funzioni.

A Capodanno 4,2 milioni di italiani in vacanza. Il 5% in più rispetto al 2013

di Umberto Buzzoni

Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè sono 4,2 milioni gli italiani che passeranno il Capodanno in vacanza il che rappresenta un aumento del 5% rispetto al 2013 e più della metà alloggerà in case di proprietà, di amici o parenti. Altri dati interessanti sono la spesa media a persona con un 59% che spenderà meno di 500 euro e il 23% tra i 500 e 750 euro e la tendenza ad una durata breve della vacanza con il 37% dei vacanzieri che starà fuori casa meno di 3 giorni.

Il 48% degli italiani ha scelto come destinazioni città o centri d’arte e al secondo posto c’è la montagna con il 22% in forte calo per la mancanza di neve, segue il mare con il 15% e cresce la campagna con il 12%.

Nel report della Coldiretti viene anche spiegata la scelta della campagna e dell’agriturismo perché viene favorita dal bisogno di ottimizzare il tempo a disposizione e dalle disponibilità economiche che spingono verso vacanze flessibili e più vicine a casa. Con il Capodanno aumentano infatti a 650.000 i vacanzieri che hanno prenotato l’agriturismo per le feste di fine anno per soggiorni medi di 2/3 giorni.

Rispetto al 2013 il 21% degli italiani ha scelto una meta delle vacanze più vicina, il 49% di uguale distanza e il 23% più lontana anche per il contenimento del costo dei carburanti per il costo del biglietto aereo, del treno e dei carburanti per il 58% degli italiani mentre per il 26% è condizionato dalla minor disponibilità di tempo.

 

Essere o avere? Alla ricerca della felicità

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In quale misura la crisi economica e la flessione degli acquisti di beni di consumo incidono sulla felicità individuale percepita? Un budget ridotto ci indurrà a scegliere tra il possesso di un oggetto od un’esperienza?

Questi i quesiti che hanno ispirato la ricerca di Thomas Gilovich e Matt Killigsworth, i cui esiti sono stati recentemente pubblicati negli Stati Uniti dalla rivista “Psychological Science”.

Dalle rilevazioni condotte da Gilovich, professore di psicologia dell’Università di Harvard e dal 2003 studioso degli stati umani in rapporto agli “acquisti esperienziali”, è emerso che vivere un’esperienza, – una vacanza, un viaggio, una mostra, uno spettacolo – , induca ad una felicità più intensa dell’emozione suscitata dal possedere un oggetto benché a lungo desiderato.

La ragione essenziale della gratificazione, infatti, non investirebbe direttamente né il desiderio del bene, preliminare e preparatorio al suo raggiungimento, né la sua detenzione, superata dalla persistenza della precedente o di una nuova richiesta di soddisfazione.

Diversamente, la felicità individuale si esplicherebbe non solo nella consumazione dell’esperienza in sé, ma soprattutto nella sua rinnovazione ed estensione per tutto il tempo della nostra esistenza, ovvero nella sua suscettibilità ad essere rivissuta nella memoria personale.

In breve, lo studio ha evidenziato la traslazione della scelta dal modello “essere/avere” alla individuazione della migliore destinazione di spesa, in termini di appagamento individuale ed anche di riflesso collettivo, dal momento che è stato dimostrato che i soggetti privilegianti gli acquisti esperienziali sono anche i più propensi a svolgere attività sociali.

Infine, a differenza del bene di consumo, l’esperienza gode dell’attribuzione della nostra più privata predilezione: se infatti la comparazione con altri oggetti quand’anche superiori potrà farci dubitare della soddisfazione procurata da quello ormai posseduto, la consapevolezza di quanto vissuto ne porrà al riparo il ricordo da ogni vano confronto.

(Fonte: La Stampa)

Petula Brafa

Italiani viaggiatori anonimi: fa più paura il fisco che gli scontri in Egitto

Hamilton-Islandda IlSole24ore

Anche in viaggio gli italiani temono lo sguardo lungo del Fisco. Lo dimostrano i commenti raccolti sul sito del Sole 24 Ore subito dopo la notizia dell’appello del ministro degli Esteri Emma Bonino a segnalare alla Farnesina le loro destinazioni. Nel pieno dell’estate e della partenza per le vacanze il ministro degli Esteri aveva lanciato a tutti gli italiani un appello: «Per favore registratevi sul sito Dovesiamonelmondo.it perché questo ci rende più facile il lavoro potendo tracciare tutte le informazioni di dove si trovano i connazionali nel mondo». Aggiungendo anche l’invito a non uscire dai villaggi vacanza per chi si trova in Egitto e a consultare il sito www.viaggiaresicuri.it del ministero che fornisce le informazioni e gli aggiornamenti sulla situazione all’estero.
Quella che sembrava una informazione di servizio, una richiesta di indicazioni che andava a favore della sicurezza, è stata immediatamente letta come un altro, l’ennesimo, modo in cui il fisco cerca di raggranellare dati su quello che facciamo, e quindi su quanto stiamo spendendo, per capire se ce lo possiamo permettere oppure no. E se Stefano scrive «così al ritorno ti trovi un bell’accertamento delle Entrate», Luca replica che «interessa solo al fisco per battere cassa» mentre Marcella è tranchant: «le cose, caro ministro, le sai senza che io mi debba registrare» visto, rincara Davide, «che il tuo amicone Obama ci spia 24 ore su 24».

Complice il fatto che l’appello è arrivato quasi in concomitanza con le istruzioni applicative per il redditometro, per gli italiani la richiesta del ministro Bonino è diventato l’ennesimo modo anche dopo l’anagrafe dei conti, per pesare i nostri comportamenti e valutarli anche ai fini fiscali per poi vedere se c’è un rapporto sostenibile tra quello che spendiamo e il nostro reddito. Premesso che la richiesta del ministero degli Esteri non è in alcuna connessione con l’attività dell’agenzia delle Entrate, è bene dire subito che gli strumenti sintetici di accertamento del reddito, quelli cioè che mettono in connessione le nostre spese col il reddito o le disponibilità economiche che abbiamo (eredità, vincite, rendite azionarie o quant’altro) possono essere “smentiti” dal contribuente: che può ben dimostrare – anche se la cosa sempre agevole non è – di aver lecitamente avuto (o guadagnato) quel che spende. E poi resta la franchigia del 20% al di sotto della quale il Fisco comunque non indaga. Per capirci: se ho speso 40mila euro ma ne ho dichiarati 35mila, nessun problema, dal punto di vista del redditometro. Poi in tutto il fisco effettua circa 35mila controlli l’anno e si concentra sui casi di maggior rilievo, quelli, per intenderci, che hanno maggiore probabilità di fare incassare denaro e hanno un buon rapporto tempo usato-risultato per l’erario. Di conseguenza, per chi ha un lavoro dipendente o entrate “certificate” e un tenore di vita coerente con le stesse non ci sono problemi. E si può lasciare che il fisco controlli tutte le nostre spese: dal Telepass alle agenzie di viaggio, dagli elettrodomestici all’eventuale acquisto di una casa, vista anche la possibilità di dimostrare che l’accumulo della provvista è avvenuto nel corso degli anni.

Il problema vero ce l’ha chi spende senza aver avuto entrate dichiarate, cioè che vive usando, in tutto o in parte, risorse “in nero” o comunque non dimostrabili come lecitamente avute. E allora sì che tutte le spese in qualche modo “tracciate” (con ricevuta o fattura) o comunque disponibili agevolmente (ad esempio le bollette energetiche o telefoniche ma anche, ovviamente, rogiti notarili o acquisti di veicoli) diventano “pericolose” dal punto di vista fiscale (tenendo anche conto che le medie Istat di spesa forniscono una base di partenza per i costi personali o della famiglia di cui il fisco tiene conto). Così come acquisti voluttuari, come ad esempio gioielli o opere d’arte (se tracciati e di importi significativi) possono far sballare i conti e rendere necessarie “giustificazioni” al fisco. Un pericolo che in questo periodo, per chi può permetterselo, sta avendo l’effetto di spostare all’estero gli acquisti ma può anche “consigliare” di non chiedere prestazioni agevolate ai comuni (o alloggi pubblici a canone scontato) a chi sa di avere una situazione fiscale non corretta: in caso di controllo, proprio partendo dalle spese, si può agevolmente risalire sia al maggior reddito evidentemente disponibile sia alle prestazioni indebitamente ottenute a scapito della collettività.

Viaggi tutto compreso. Vademecum dell’Aduc

da Aduc – di Primo Mastrantoni

Viaggi e vacanze in vista della Pasqua. I viaggi organizzati sono comodi, basta una firma e tutto e’ a posto o quasi. Abbiamo predisposto un elenco di consigli per i turisti. * Leggere attentamente il depliant: oltre alla pubblicita’ ci devono essere scritte le condizioni generali del contratto. Se non ci sono, eliminate quel tour operator o agenzia di viaggi. * Farsi rilasciare copia del contratto con timbro e firma. Se l’agenzia vuole rilasciare solo la ricevuta della caparra, non firmate il contratto. L’anticipo o caparra non puo’ superare il 25% del prezzo totale. Se vi chiedono di piu’ lasciate stare. Il saldo va effettuato 30 giorni prima della partenza, non prima. Nei casi invece in cui sia inadempiente il tour operator, il consumatore puo’ recedere e pretendere il doppio della cifra. * Controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant (variazioni del costo di trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio). Se non sono scritte, diffidate. In ogni caso gli aumenti non possono superare il 10% del valore del viaggio.

* Se improvvisamente non si puo’ partire e’ possibile essere sostituiti, almeno quattro giorni prima del viaggio, o si puo’ pagare la penalita’. La penalita’ per i voli di linea e’ diversa dai voli speciali. * L’agenzia o il tour operator devono avere un’assicurazione per la responsabilita’ civile verso l’utente, che deve essere indicata nel contratto. * Se, prima del viaggio, ci sono delle variazioni significative della vacanza (es: cambio della categoria dell’albergo, slittamento di piu’ giorni della partenza, ecc.), il contratto puo’ essere annullato dal turista o si puo’ scegliere un’altra vacanza, anche piu’ costosa, senza che questo comporti un aumento di prezzo. Se le variazioni avvengono durante il viaggio il tour operator deve rifondere la differenza di costo. * In caso di contestazione documentare tutto e, al ritorno, inviare all’agenzia e al tour operator, entro 10 giorni, una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di ritorno), chiedendo il rimborso o il risarcimento dei danni. In caso di risposta insoddisfacente si puo’ ricorrere al giudice di pace.
Qui c’e’ un modulo predisposto per la richiesta di rimborso e risarcimento.
Per ulteriori informazioni si veda la scheda di approfondimento