Pillola a base di DNA e analisi del sangue per diagnosticare i tumori

di Umberto Buzzoni

Da anni la comunità scientifica cerca di utilizzare le informazioni provenienti dalle analisi del sangue per la diagnosi di un tumore ma le tante ricerche non erano riuscite a mettere a punto uno strumento infallibile e allo stesso tempo di semplice utilizzo per poter diagnosticare i tumori sin dagli stadi iniziali.

A causa della difficoltà iniziale di diagnosticare il tumore spesso quando vengono individuati risultano troppo avanzati per essere curati perché si sono già sviluppate le metastasi cioè le cellule cancerogene che si diffondono nell’organismo attraverso il flusso sanguigno.

Il lavoro dei ricercatori dell’Università di Stanford in California, guidati da Sanjiv S. Gambhir, ha portato alla messa a punto di una pillola che libera nanoparticelle di Dna che a contatto con cellule cancerogene producono una particolare proteina-spia rilevabile attraverso gli esami del sangue. La proteina SEAP (fosfatasi alcalina embrionale) naturalmente viene prodotta da minuscoli anelli di DNA degli embrioni umani ma i ricercatori americani hanno modificato il gene che produce questa sostanza affinché questa reazione avvenga solo con le cellule tumorali.

I test condotti su cavie da laboratorio hanno dato risultati incoraggianti ed ora la sperimentazione umana potrebbe portare questa pillola ad essere un nuovo ed affidabile strumento di diagnosi precoce nell’arco di pochi anni.

Facebook: Truffe e Inganni da conoscere

di Umberto Buzzoni

Truffe e inganni si celano in App, video e post creati appositamente dagli hacker proprio per carpire i dati dei malcapitati che possono inoltre diventare ignari propagatori di spam con la il sistema del “likejacking” che fa circolare i like all’insaputa e senza il consenso di chi clicca.

Passiamo in rassegna le tecniche più famose e potenzialmente pericolose.

Chi ha visitato il tuo profilo?

Fantomatica App che permette di sbirciare in modo anonimo e segreto nel profilo altrui e scoprire chi è, invece, a visitare il nostro. Seppure sia chiaramente impossibile secondo una ricerca condotta dagli esperti di Bitdefender rappresenta il 30 per cento degli inganni da Facebook.

Cambia colore a Facebook – Facebook color changer

In apparenza è un’app che permette di cambiare colore al social network ma in realtà chi la installa cede tutti i dati del proprio profilo ai creatori del finto servizio e se si scarica la videoguida si infetta anche il proprio computer o smartphone con del malware.

I video sexy di Rihanna

I video falsi della cantante americana Rihanna, sempre con un partner diverso, vengono utilizzati per catturare i dati di chi clicca e attivare il clickjacking cioè quel meccanismo che ripubblica e propaga automaticamente quel click tra le nostre cerchie.

Altri inganni sono il link per ottenere la t-shirt ufficiale Facebook, l’App Ri-cambia colore a Facebook, i finti video virali e al settimo posto l’App “Scopri chi ti ha cancellato da Facebook” che in realtà è impossibile proprio perché violerebbe la privacy online.

Infine l’App fraudolenta, che ha fatto registrare più danni, che induce a pensare si possa sapere chi ha visitato il nostro profilo con frasi “Il/la tuo/a ex visita sempre il tuo profilo!”.

Dalla Polizia Postale l’allarme per un nuovo virus su Facebook

di Umberto Buzzoni

La Polizia Postale ha comunicato l’allarme per un nuovo virus che si sta propagando su Facebook, il social con un miliardo e 390 milioni iscritti. Non sono stati forniti dettagli sul tipo di virus e sul funzionamento ma è un pericolo per tutti in quanto sembra possa colpire sia Windows, Mac, smartphone e tablet, perché è attivo all’interno del social e non nel sistema operativo del computer.

Nel caso in cui si riceve una notifica per un tag su una foto più o meno esplicita o si riceve un link sospetto la Polizia Postale esorta a non cliccare poiché potrebbe nascondere un programma malevolo che si insinua nel computer per carpire i dati sensibili.

Nel profilo Facebook della Polizia di Stato creato come “l’Agente Lisa” vi sono indicazioni in merito «Se risultate taggati in un video o in una foto, in genere con contenuti pornografici, da un vostro amico e per curiosità, cliccate sul link, potreste infettare il vostro pc. Non per colpa del vostro amico, che è sicuramente ignaro di tutto, ma per un programma malevolo che si insinua nel computer per carpire i dati sensibili». «Questo virus, inoltre, si può trasmettere da contatto a contatto, quindi se chattate con un amico infetto, potreste essere infettati anche voi. Fate attenzione poi anche agli smartphone, perché si può diffondere pure sui telefonini». Il post ha già superato le 45 mila condivisioni e quasi 4 milioni di visualizzazioni.

Inoltre si consiglia di «evitate di cliccare su link che vi sembrano strani, installate un buon antivirus aggiornato e poi usate il passaparola con i vostri contatti di Facebook. Una buona idea è quella di scrivere un post sulla vostra bacheca dicendo a tutti gli amici che non avete taggato nessuno e di non aprire link inviati a vostro nome perché si tratta di un virus».

Una scossa elettrica per recuperare parte della funzionalità della mano dopo un ictus

di Umberto Buzzoni

Una nuova tecnica per la riabilitazione delle persone colpite da ictus che permette una riduzione del 19% del deficit motorio è il risultato di un esperimento di riabilitazione compiuto da un gruppo di ricercatori italiani, Nadia Bolognini e Giuseppe Vallar del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca e del Centro di neuroscienze “NeuroMi”, con la collaborazione di Silvia Convento del Dipartimento di Psicologia della Bicocca, Elisabetta Banco e Luigi Tesio dell’Irccs Istituto auxologico italiano di Milano, e Flavia Mattioli degli Spedali Civili di Brescia.

Ad aiutare le persone colpite da ictus a riprendere parte della funzionalità della mano è in pratica una mini scossa elettrica al cervello che stimola per circa 10 minuti la parte posteriore dell’emisfero cerebrale sinistro ovvero quella parte che controlla i movimenti volontari. I risultati sono stati una riduzione del 19% del deficit motorio su 6 pazienti campione affetti da aprassia ideomotoria cioè un deficit nella programmazione di gesti volontari che colpisce pazienti che abbiano subito lesioni cerebrali dell’emisfero sinistro.

In due anni lo studio ha mostrato come questa breve stimolazione a bassa intensità produca un temporaneo, ma effettivo miglioramento della capacità di programmare ed eseguire movimenti volontari. La sperimentazione avvenuta su 6 persone sane e 6 pazienti con lesione all’emisfero sinistro prevedeva dei test, prima e dopo la scossa, tra cui imitare i 24 gesti, eseguiti da un operatore, distinti in 12 simbolici (segno di OK per esempio) e 12 non simbolici come il mettere una mano sotto mento. I risultati dei test hanno dimostrato che la stimolazione comporta una riduzione dei tempi di esecuzione e soprattutto migliora notevolemente l’accuratezza.

Vallar, ordinario di Psicobiologia e Psicologia fisiologica della Bicocca, ha commentato che «Questo risultato dimostra che capacità fondamentali dell’uomo, come fare un movimento per decisione volontaria e cosciente, possono essere rese più efficienti dalla stimolazione delle aree cerebrali che svolgono questa funzione. Inoltre, dimostrare la plasticità del cervello migliorandone la prestazione apre la strada ad applicazioni della stimolazione elettrica transcranica nel campo della riabilitazione di deficit neuropsicologici come l’aprassia».

Una Graffetta hi-tech può curare l’Ipertensione grave

di Umberto Buzzoni

L’azienda californiana ROX Medical ha ideato e sviluppato un nuovo dispositivo delle dimensioni di una graffetta che potrebbe rappresentare l’alternativa ai farmaci per il trattamento dell’ipertensione.

Il dispositivo chiamato “accoppiatore”, una sorta di graffetta hi-tech, viene impiantato nel paziente, tra l’arteria e la vena della coscia, con un intervento chirurgico indolore eseguito in anestesia locale di circa 40 minuti. I farmaci tradizionalmente prescritti per abbassare la pressione sanguigna agiscono sul sistema nervoso renale mentre l’accoppiatore agisce direttamente sugli aspetti meccanici della circolazione del sangue, facilitandone in maniera molto efficace il deflusso e di conseguenza evitando un possibile affaticamento cardiaco.

La sperimentazione, condotta dai ricercatori della Queen Mary University of London, è stata effettuata su 42 pazienti affetti da ipertensione per poter poi fare il confronto con i risultati ottenuti da 35 pazienti sottoposti alla terapia farmacologica standard. Dopo sei mesi dall’inserimento del dispositivo i pazienti hanno beneficiato di un abbassamento della pressione sanguigna e hanno potuto ridurre nel contempo anche l’assunzione di farmaci pero’ nel 29% dei pazienti la gamba in cui era stato inserito l’accoppiatore si è gonfiata quindi vanno esaminati gli effetti collaterali.

Il Dottor Lobo, autore dello studio, dalla Queen Mary University of London ha dichiarato «La pressione alta è molto pericolosa e può portare a patologie come ictus, infarto e malattie renali croniche. Dobbiamo trovare delle terapie più efficaci per trattare l’ipertensione, poiché i farmaci non risultano sempre efficaci. L’accoppiatore è un grande passo avanti nella ricerca di un trattamento alternativo, dal momento che sfrutta gli aspetti meccanici della circolazione del sangue, costituendo un approccio totalmente nuovo per il controllo della pressione sanguigna». «È ancora troppo presto per inserire questo dispositivo nel trattamento clinico di routine. Abbiamo bisogno di uno studio che ci permetta di verificare gli effetti a lungo termine dell’accoppiatore, e di comprendere meglio quanto sia sicuro e come funzioni all’interno del corpo».

App per smartphone: in 15 minuti le analisi del sangue e individua Hiv e sifilide

di Umberto Buzzoni

Una ricerca coordinata da Samuel Sia della Columbia University ha permesso l’ideazione e sviluppo di un apparecchio che collegato ad uno smartphone può essere utilizzato per diagnosticare rapidamente il virus dell’Hiv e la sifilide.

Il kit costa soltanto 34 dollari ma è in grado di eseguire le analisi compiute nei laboratori con attrezzature costose (circa 15.000 euro). Questo piccolo apparato nero con una puntura sul dito preleva la quantità minima di sangue necessaria per eseguire test clinici in soli 15 minuti individuando anche l’eventuale presenza dei marker di malattie infettive come Hiv e sifilide.

Questo dispositivo che trasforma un laboratorio in un piccolo accessorio low-cost, che si alimenta semplicemente collegandolo all’uscita degli auricolari di uno smartphone o di un pc, potrebbe salvare milioni di vite se impiegato nelle zone più povere dell’Africa e Asia dove le malattie sessualmente trasmissibili sono tra le principali cause di morte..

I primi test sono stati effettuati in Ruanda con operatori sanitari addestrati all’utilizzo in 30 minuti che hanno potuto analizzare 96 pazienti ed ora l’obiettivo è distribuire i kit agli operatori che lottano sul campo contro sifilide e Hiv.

Impianto elettrico 2.0: dall’Università La Sapienza per case più sicure e bollette meno care

di Umberto Buzzoni

Nel 2012 nell’Università La Sapienza di Roma nacque lo spin-off “Over” grazie all’idea dell’Ingegnere Informatico Adriano Cerocchi durante il dottorato nel dipartimento di Ingegneria, Informatica, Automatica e Gestionale. In due anni la start up si è trasformata in una società per azioni annoverando tra i propri azionisti anche l’Ateneo che partecipa al capitale sociale della Spa.

Il progetto nato dalla collaborazione di Cerocchi, il docente Roberto Baldoni e altri quattro ingegneri, può rivoluzionare il concetto di domotica in quanto il sistema permette all’utente di controllare o azionare, direttamente da computer, iPad e smartphone, tutti gli apparecchi o prese elettriche con i conseguenti vantaggi n caso di anomalie, stand-by ma anche per evitare inutili costosi consumi. Non si tratta quindi di solo risparmio ma anche di una maggiore sicurezza per la propria casa, ufficio o azienda, anche a distanza.

Grazie al supporto dell’Ateneo questo progetto di natura accademica ha potuto divenire una realtà imprenditoriale come spiega anche il Rettore Eugenio Gaudio «Il successo di Over spa rappresenta un primo fortunato caso che può diventare un virtuoso modello di sviluppo imprenditoriale per giovani e brillanti studenti. La Sapienza intende essere sempre di più un terreno fertile per la crescita e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali fondamentale per creare un ponte tra Università e mondo del lavoro.»