Truffa assicurazione auto: occhio ai siti on line.

Una delle truffe più pericolose è quella sulle polizze assicurative dei veicoli. In questo caso i malviventi coinvolgono ignari automobilisti nei loro piani criminali con rischi enormi in caso di sinistro. Inoltre la sottoscrizione di una falsa assicurazione online fa perdere i soldi investiti, i propri dati sensibili e, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, il sequestro del veicolo ed una multa onerosa. Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza è all’opera per smascherare tali truffe: in particolare le ricerche sono state concentrate su un network di più di 200 siti con assicurazioni auto a prezzi troppo vantaggiosi. Gli indagati sono accusati di esercizio abusivo dell’attività di intermediazione assicurativa e truffa aggravata per un giro d’affari pari a 700 mila euro.

Sul portale “Quotidiano Motori” è visionabile la lista degli ultimi siti web oscurati negli ultimi mesi dall’IVASS (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) per irregolarità. Potete andare a visionare quante segnalazioni di siti irregolari siano state presentate nei mesi di aprile maggio e giugno 2019. Attenzione: alcuni dei siti segnalati sono ancora attivi! Il funzionamento dei siti truffaldini è semplice: vengono ricreati i loghi delle maggiori compagnie assicurative accompagnati da falsi numeri RUI (Registro Unico Intermediari). Le offerte a prezzi stracciati viaggiano sui principali motori di ricerca e social media con l’obiettivo di raggiungere più persone.

Una volta che l’automobilista si mostrava interessato al prezzo veniva indirizzato sul canale di riferimento per sottoscrivere la polizza. Al termine dell’operazione viene richiesto il  pagamento della stessa che doveva avvenire tramite conti online o ricariche a carte prepagate per evitare la tracciabilità dell’acquisto. Prima di pagare informatevi: verificate sul sito dell’IVASS se l’intermediario, il sito Internet o la compagnia assicurativa sono in regola con le prescrizioni di legge. Nell’area comunicati stampa dell’IVASS sarà possibile trovare comunicati sempre aggiornati in merito a siti oscurati. Diffidate inoltre di offerte che arrivano tramite WhatsApp o altri social: potrebbe trattarsi di insidiosi tentativi di truffa ai vostri danni.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

RCA auto e dispositivo conta chilometri: occhio al contratto di comodato d’uso!

Per ricevere uno sconto sull’importo totale dell’assicurazione molte agenzie chiedono ai propri clienti di installare sul veicolo un dispositivo conta chilometri. Lo stesso, montato sulla batteria dell’auto, seguirà il percorso del veicolo nel tempo riportandone i km: al rinnovo del contratto RCA il conteggio finale determinerà uno sconto in base a precise tabelle di percorrenza. Se si leggono bene le carte il dispositivo è ceduto in comodato d’uso pertanto, una volta risolto il contratto, va restituito, entro trenta giorni, integro ed in perfetto funzionamento all’azienda X pena il pagamento di una penale. Ecco un esempio pratico: un consumatore si reca in un’agenzia di assicurazione per stipulare una polizza. L’agente propone l’installazione del dispositivo conta chilometri per poter usufruire di sconti particolari: il cliente accetta e firma anche un contratto di abbonamento con la società X che, in comodato d’uso, fornisce il dispositivo. Passa un anno e lo stesso consumatore rinnova la polizza RCA rinnovando in automatico anche il contratto di comodato d’uso. Ne passano due e la procedura è la stessa. Al terzo anno però qualcosa cambia: il consumatore a sua insaputa firma, tra le tante carte, l’interruzione del contratto di abbonamento ai servizi offerti dal dispositivo. L’impiegato in quel momento tace la cosa al cliente, perché, se il cliente non si accorge di nulla dopo trenta giorni pagherà una penale per mancata restituzione del dispositivo che va dai € 150 ai € 300 € .

Nel caso presentato la cessazione del rapporto di comodato d’uso è indicata nell’ultimo foglio di un blocco di pagine che l’impiegato fa firmare al rinnovo dell’assicurazione. Il cliente in quel momento si fida di chi ha davanti e non legge nel dettaglio le carte, cosa che farà magari in un secondo momento con più calma. L’invito è quello di leggere bene qualsiasi foglio si stia firmando, poiché in questo specifico caso, l’impiegato ha avuto un comportamento scorretto nei confronti del suo assistito. Se il cliente infatti non si fosse accorto in tempo di quanto stava per accadere avrebbe dovuto pagare la penale: si precisa infatti nel contratto di interruzione del comodato d’uso che “ il dispositivo di proprietà della società X che lo ha concesso al cliente in comodato secondo quanto stabilito dall’art. 1803 e seguenti c.c. deve essere rimesso a disposizione della società X”.

Andando poi sul sito della società X vengono precisati i termini della restituzione, entro 30 giorni dalla risoluzione del contratto, e le eventuali penali applicate. In questo caso si consiglia di riportare il dispositivo presso la sede della RCA e farsi firmare un foglio con data e timbro dell’avvenuta riconsegna del dispositivo.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Sconti RC Auto per il Mezzogiorno

ROMA – In arrivo sconti rc auto solo per chi fa installare la scatola nera sul proprio veicolo e per gli automobilisti che non abbiano provocato incidenti con responsabilità esclusiva, principale o paritaria negli ultimi 4 anni, che abitano nelle province in cui avvengono più incidenti stradali e in cui si pagano in media i premi più elevati, spesso al Mezzogiorno. Lo stabilisce un emendamento al ddl Concorrenza, approvato dalla commissione Industria del Senato.

Sugli sconti in materia rc auto, secondo un subemendamento dei relatori al ddl Concorrenza appena approvato in commissione Industria del Senato, l’Ivass con un suo regolamento da emanare entro 90 giorni dall’entrata in vigore del ddl Concorrenza, definisce i parametri oggettivi, tra cui la frequenza dei sinistri e il relativo costo medio, per il calcolo dello sconto aggiuntivo, ossia quello per gli automobilisti ‘virtuosi’ che abitano nelle province ad alto tasso di sinistri stradali.

Lo stesso, stabilisce che sempre l’Ivass verifica lo sconto aggiuntivo e garantisca la progressiva riduzione delle differenze dei premi applicati sul territorio nazionale nei confronti di assicurati con le medesime caratteristiche soggettive e collocati nella medesima classe di merito. Per quanto riguarda invece gli sconti rc auto obbligatori, quelli dedicati per esempio a chi monta la scatola nera sulla propria auto, si è stabilito che i costi di installazione, disinstallazione, abbonamento annuale, spese di funzionamento, sostituzione e portabilità del dispositivo installato (ndr) sono a carico dell’impresa assicuratrice.

Conciliazioni Paritetiche per risolvere una controversia per bollette ma anche per Vodafone, Wind e Telecom

di Umberto Buzzoni

La conciliazione paritetica è una modalità di risoluzione di una controversia nella quale l’utente è rappresentato da un’Associazione di Consumatori. Grazie a specifici accordi, riconosciuti dalle Authority, sottoscritti tra le Associazioni di Consumatori e le principali Aziende fornitrici di servizi, si può arrivare ad un accordo veloce e vantaggioso per il consumatore.

La conciliazione paritetica si può attivare non solo per controversie con gestori dei servizi idrico, elettrico e gas ma anche per i settori Trasporti (Alitalia, Autostrade, Trenitalia), Credito (Unicredit, Banco Posta, Intesa San Paolo), Turismo, Assicurazioni, Poste e Telecomunicazioni (Vodafone, Wind, Telecom).

Per poter attivare questa procedura bisogna in primo luogo sottoscrivere un Protocollo di conciliazione paritetica con un’Associazione di Consumatori (Adiconsum, Unione Nazionale Consumatori, Codacons, Altroconsumo, etc). Si può presentare la domanda di conciliazione paritetica solo dopo aver presentato reclamo scritto all’esercente ed aver ricevuto una risposta scritta ritenuta insoddisfacente o non aver ricevuto risposta nei termini stabiliti dall’Autorità (il venditore ha 40 giorni solari per rispondere al reclamo).

Solitamente la procedura non comporta oneri di attivazione ma può essere richiesta l’adesione all’Associazione Se il cliente accetta la proposta definita dalla commissione di conciliazione, il verbale che viene sottoscritto ha valore di transazione ai sensi del codice civile, ossia è a tutti gli effetti un contratto fra le parti.

Il 50% del Reddito finisce in Tasse secondo uno studio di Federconsumatori e Adusbef

di Umberto Buzzoni

La spesa annuale per le principali forme di tassazione come IVA, Irpef, accise, bolli, tassazione sulla casa, ticket e tasse occulte, raggiungono un ammontare totale di 17.020 euro che per una famiglia media con un reddito di 34.000 euro annui rappresentano quindi il 50,05% del reddito familiare.

 

 

Riportiamo i calcoli di Federconsumatori e Adusbef:

  • oltre 8.300 euro di Irpef, 588 euro di Irpef regionale e 300 euro di Irpef comunale
  • 3.800 euro di IVA
  • 866 euro di accise dei carburanti
  • 415 euro di accise tabacchi
  • mediamente 284 euro di TARI
  • mediamente 260 euro di ticket sanitari
  • 230 euro di TASI
  • 220 euro di bollo auto

Tra i dati rilevanti che emergono da questo studio inoltre si parla di un 90% della tredicesima che dovrà essere spesa per tasse, bollette, mutui e bolli e di un calo delle spese di Natale del 6,7%.

RC AUTO: in Italia le polizze costano il doppio rispetto alla media europea

di Maurizio Caprino
fonte: sole24ore.it

I premi Rc Auto in Italia sono in media più elevati e crescono più velocemente rispetto a quelli dei principali paesi europei. Lo rileva l’Antitrust che ha condotto un’indagine conoscitiva sul settore evidenziando una serie di rimedi possibili per tagliare i costi delle polizze. «Il premio medio – scrive l’Authority – è più del doppio di quelli di Francia e Portogallo, supera quello tedesco dell’80% circa e quello olandese di quasi il 70%. La crescita dei prezzi per l’assicurazione sul periodo 2006-2010 è stata quasi il doppio di quella della zona Euro e quasi il triplo di quella registrata in Francia. Parallelamente l’Italia si caratterizza per la frequenza sinistri e il costo medio dei sinistri più elevati tra i principali paesi europei: «In particolare, la frequenza sinistri è quasi il doppio di quella in Francia e in Olanda e supera di circa il 30% quella in Germania; il costo medio dei sinistri in Italia supera quello della Francia di circa il 13%, quello della Germania di oltre il 20% ed è più del doppio di quello del Portogallo. Tuttavia il numero delle frodi accertate ai danni delle compagnie in Italia appare quattro volte inferiore a quello accertato dalle compagnie nel Regno Unito e la metà di quello accertato in Francia», aggiunge l’Antitrust.