In Italia prescrizione medica obbligatoria per la pillola dei 5 giorni dopo

di Umberto Buzzoni

Il 12 gennaio la Commissione Europea ha autorizzato l’acquisto in farmacia senza prescrizione medica per il contraccettivo d’emergenza ellaOne (principio attivo Ulipristal acetato), conosciuta come la pillola dei 5 giorni dopo, dopo il parere positivo rilasciato a novembre dal Comitato per i prodotti medicinali umani (Chmp) dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema). Secondo il Comitato, ellaOne funziona meglio se assunto nelle prime 24 ore e può essere usata in sicurezza senza prescrizione medica permettendo così di “velocizzare l’accesso delle donne a questo medicinale, e aumentarne di conseguenza l’efficacia”. ellaOne non è un farmaco abortivo ma un contraccettivo di emergenza che agisce ritardando l’ovulazione.

Questa autorizzazione europea sarebbe applicabile a tutti gli stati membri ovviamente in accordo alle procedure nazionali, ma in Italia il Consiglio superiore di Sanità, a seguito del parere richiesto dal Ministro Lorenzin, ha mantenuto l’obbligo della prescrizione e per quanto riguarda il test di gravidanza sarà richiesto solo se l’anamnesi della paziente induce un sospetto di gravidanza in corso. Nel comunicato diffuso dal ministero della Salute si legge che “In attesa dei dettagli del dispositivo, la decisione è che il farmaco EllaOne debba essere venduto in regime di prescrizione medica indipendentemente dall’età della richiedente. Ciò soprattutto per evitare gravi effetti collaterali nel caso di assunzioni ripetute in assenza di controllo medico”.

Approvato in Italia un Nuovo Farmaco per la Sclerosi multipla che sarà rimborsabile

di Umberto Buzzoni

In Italia arriverà una nuova cura, per contrastare la sclerosi multipla recidivante remittente, che è in grado di agire sull’organismo con l’attivazione della via dell’Nfr-2 cioè il processo di difesa che può spegnere l’infiammazione e lo stress ossidativo causato dalla patologia. Si tratta di un farmaco di dimetilfumarato sviluppato dalla azienda biotecnologica Biogen Idec e che rientra nella fascia A quindi rimborsabile.

Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di Biogen Idec ha spiegato che “Dal 2013 il nuovo farmaco è approvato negli Stati Uniti, Canada e Australia, mentre a gennaio 2014 è stato autorizzato nell’Unione Europea. Sono già oltre 135.000 nel mondo le persone esposte al trattamento con dimetilfumarato e siamo orgogliosi di poter annunciare finalmente anche l’approvazione italiana. Attendiamo ora l’inserimento del prodotto nei prontuari terapeutici regionali, che consentirà l’effettiva disponibilità del farmaco nei Centri Italiani di Sclerosi Multipla”

In Italia sono più di 70.000 i malati di sclerosi multipla e si registrano circa 2.000 nuovi casi ogni anno. Giancarlo Comi, Direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha dichiarato che “Numerosi dati clinici hanno dimostrato l’efficacia del trattamento orale con dimetilfumarato nel ridurre la frequenza delle recidive e la progressione della disabilità, due risultati importanti che hanno un impatto notevole sulla storia di malattia e sulla qualità di vita dei pazienti. Un aspetto innovativo è, oltre all’efficacia, il buon profilo di sicurezza e tollerabilità del nuovo farmaco”.

La Cuffia Paxman per non perdere i capelli con la Chemioterapia

di Umberto Buzzoni

Il trattamento con chemioterapia comporta la perdita dei capelli a causa dell’atrofia della radice del bulbo pilifero colpito dal farmaco ma la cuffia refrigerata Paxman può rappresentare una speranza.

Questo strumento innovativo porta la temperatura del cuoio capelluto a meno quattro gradi con la conseguente riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi che così risultano preservati dalla distruzione.

La Cuffia Paxman, ideata in Gran Bretagna, grazie al raffreddamento controllato del cuoio capelluto ma soprattutto alla sua capacità di mantenere una temperatura fissa, riesce a trattare due pazienti per volta e in totale 4 pazienti al giorno, evitando nel 50-70% dei casi la perdita dei capelli dovuta ai farmaci chemioterapici.

E’ stata sperimentata su 88 donne sottoposte a chemio (principalmente per tumore alla mammella e età media di 53 anni) all’Ospedale Ramazzini di Carpi (Modena) con esito positivo tra il 55 e il 62%. La cuffia è arrivata a Carpi grazie al contributo (30.000 euro) dell’Associazione Malati Oncologici (Amo) che ha contribuito anche per la fornitura ad Avellino.

Il 97% degli alimenti in UE contiene pesticidi nei limiti di legge

di Umberto Buzzoni

Il regolamento Europeo 788/2012 definisce un programma di monitoraggio per garantire ai consumatori degli Stati membri un contenuto limitato di antiparassitari e pesticidi nei prodotti alimentari di origine vegetale e animale.

La Relazione annuale del 2013 dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sui residui di pesticidi negli alimenti è il frutto dell’indagine svolta su 80.967 campioni di alimenti provenienti da 27 Stati membri dell’Unione Europea, Islanda, Norvegia e da Paesi terzi.

I paesi dichiaranti hanno dovuto analizzare 12 prodotti tra materie prime agricole e prodotti alimentari, cioè mele, cavoli, porri, lattuga, pesche, segale o avena, fragole, pomodori, latte vaccino, carne suina e vino, e identificare l’eventuale presenza di 685 pesticidi e la relativa quantità contenuta.

I risultati delle analisi:

  • il 97,4% dei campioni analizzati rientrava nei limiti di legge (non superando i livelli massimi di residui (LMR) stabiliti dalla legge)
  • il 54,6% era privo di residui rilevabili;
  • l’1,5% superava nettamente i limiti di legge con conseguenti sanzioni legali o amministrative nei confronti degli operatori del settore alimentare responsabili;
  • il 27,3% dei campioni presentava residui di più di un pesticida.

L’indagine viene effettuata per valutare se l’esposizione alimentare ai residui di pesticidi può rappresentare un rischio per la salute umana a lungo termine (cronico) o a breve termine (acuto). Secondo le conclusioni dell’Autorità, “è improbabile che la presenza di residui di pesticidi negli alimenti abbia un effetto a lungo termine sulla salute dei consumatori. Per quanto concerne l’esposizione a breve termine, il rischio per i cittadini europei esposti a livelli nocivi di residui attraverso la dieta è stato giudicato basso”.

Come Pubblicare un Libro Gratis e Venderlo Online

di Umberto Buzzoni

Far pubblicare un libro dalle case editrici non è facile ma grazie ad Internet è possibile pubblicare il proprio libro gratis raggiungendo facilmente un pubblico molto vasto.

I siti di riferimento sono Lulu (www.lulu.com) e Amazon (www.amazon.it). Lulu è un sito web che consente di pubblicare libri decidendone il prezzo di vendita e scegliendo tra il libro classico in formato cartaceo e gli ebook. Dopo la creazione dell’account gratuito saranno disponibili due opzioni: Inizia a pubblicare il tuo libro (libro stampato su richiesta quando viene ordinato) e Inizia a creare il tuo ebook (libro in formato digitale consigliato per diffusione e guadagno). Il sistema prevede diversi strumenti utili come la creazione della copertina e per poter pubblicare è necessario scegliere: Categoria, Lingua, Licenza, parole chiave, breve descrizione, postilla del copyright e specifica dell’Edizione.

Per pubblicare un libro su Amazon si può utilizzare il servizio di direct publishing che permette di creare il libro in formato elettronico, definirne il prezzo e renderlo disponibile sullo store di Kindle. Dopo essersi registrati gratuitamente ad Amazon è necessario preparare il libro perché rispetti i parametri richiesti per la sua impaginazione. Della vendita si possono incassare royalties del 70% sulle vendite se il prezzo è compreso tra 2,60 e 9,70 euro (solo in Italia) o del 35% se il prezzo è compreso tra 0,86 e 173,91 euro (in tutti i mercati).

Addio all’ecografia grazie all’Ologramma tridimensionale del feto

di Umberto Buzzoni

Uno strumento all’avanguardia, frutto della collaborazione della Philips con l’azienda israeliana RealView, potrebbe sostituire l’ecografia durante la gravidanza in quanto permetterà di vedere l’ologramma tridimensionale del feto.

Questo strumento tecnologico sarà di fondamentale importanza anche per i chirurghi che potranno operare con l’aiuto di riproduzioni in 3D degli organi. Il sistema è già stato sperimentato nella chirurgia cardiaca e non necessita di occhiali speciali per vedere gli ologrammi dato che permette di visualizzare un ologramma 3D in tempo reale dell’anatomia del paziente e interagire con esso mediante un pennino o con le mani.

Nel 2013 la società ha concluso uno studio clinico inteso a valutare l’uso del 3D durante un intervento mini-invasivo di chirurgia cardiaca al centro medico dei bambini di Schneider in Israele e in un’altra procedura è stato proiettato un ologramma delle arterie polmonari del paziente, un bambino di 2 anni.

Guadagnare vendendo oggetti di seconda mano: Mercato dell’usato vale 18 miliardi di euro

di Umberto Buzzoni

La vendita di oggetti di seconda mano è sempre più frequente tra gli italiani e nel 2014 si parla di un volume di affari di 18 miliardi di euro. Comprare l’usato permette principalmente di risparmiare ma anche di trovare oggetti vintage e introvabili.

In casa spesso si accumula una grande quantità di oggetti ed indumenti che non si utilizzano e che rappresentano solo un ingombro ma che se venduti possono rappresentare una fonte di guadagno.

Gli articoli più venduti sono oggetti per la casa e l’arredamento, i prodotti tecnologici e l’abbigliamento ma si può vendere praticamente di tutto inoltre secondo il quadro normativo vigente si può vendere un oggetto personale senza dover adempiere ad alcuna formalità sia che le vendita avvenga online che offline.

Per quanto riguarda la vendita offline ci si può rivolgere ai mercatini dell’usato locali affidando gli oggetti in conto vendita oppure affittare uno spazio nel mercatino rionale ma la soluzione più semplice e da gestire direttamente da casa è la vendita sul web (siti come eBay e Subito.it). Un’altra soluzione è il baratto che permette di avere quello che ci serve, e che altrimenti dovremmo comprare, disfacendoci di quello che non utilizziamo più.