Attenti alla data di scadenza del vostro passaporto!

Se avete in programma un viaggio un buon consiglio è controllare la data di scadenza del vostro passaporto. Forse non tutti sanno che il nuovo passaporto elettronico ha una validità di dieci anni e la data di scadenza si può facilmente consultare all’interno del documento.  Se il documento è scaduto bisogna quindi avviare la procedura per il rinnovo rivolgendosi alla Questura, o ai Carabinieri, oppure all’ufficio postale o comunale. Bisognerà  presentare, oltre al documento d’identità, il modulo compilato e stampato per la richiesta prestando attenzione a distinguere il passaporto dei maggiorenni da quello dei minorenni. Inoltre, al momento della richiesta bisognerà restituire anche il documento in scadenza.

La procedura ha un costo di 116 euro totali di cui 73,50 € sono di contrassegno telematico la restante parte sarà versata tramite un bollettino intestato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Una volta completate queste procedure occorrerà attendere circa 15 giorni per il rilascio del nuovo passaporto. A tal proposito per accelerare i tempi il consiglio è quello di rivolgersi direttamente agli uffici della Questura. Un’ultima avvertenza: negli ultimi sei mesi di validità il passaporto è utile al solo scopo di provare l’identità di una persona! Pertanto il documento non può essere utilizzato in quel periodo per viaggiare nei paesi che non fanno parte dell’UE.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

BCE: il prezzo petrolio è sintomo di rallentamento economico

La BCE,  nell’anticipazione del Bollettino economico, dichiara che il calo dei prezzi petroliferi è il risultato di un rallentamento globale dell’attività economica. Questo perché mentre nel 2014 gran parte del calo del prezzo del petrolio si spiegava con il significativo aumento dell’offerta di greggio, oggi invece il prezzo più basso è il riflesso del calo della domanda globale.
La Bce dichiara che “anche se il prezzo basso del petrolio può sostenere la domanda interna grazie all’aumento dei redditi reali nei Paesi importatori, questo non necessariamente potrebbe compensare gli effetti più ampi dell’indebolimento della domanda globale“. Nel rapporto, a livello internazionale, si evidenzia come il rovescio della medaglia in quanto molti Paesi esportatori di greggio stanno vivendo una recessione grave, tenendo conto soprattutto che l’indebolimento globale della domanda ha avuto risonanze su altre economie emergenti. Il dato che preoccupa la BCE è che i  ribassi non sono più dovuti ad un eccesso di domanda bensì ad una sua riduzione.

3 Italia gli aumenti a partire dal 24 maggio: Segreteria Telefonica, MMS, chiamate internazionali e il servizio “Ti Ho Cercato”

di Umberto Buzzoni

L’operatore 3 Italia introdurrà nuove condizioni per MMS, chiamate internazionali, segreteria telefonica e il servizio “Ti Ho Cercato” partendo dal 24 maggio con il pagamento di 20 centesimi per le chiamate alla segreteria telefonica (4133) indipendentemente dalla durata della telefonata.

Tra il primo giugno ed il primo luglio l’opzione “All’estero come a casa” si trasformerà in “3Easy pass” con costo di chiamata pari alla tariffa nazionale, scatto alla risposta di 30 centesimi, addebito di 30 centesimi per chiamata ricevuta e traffico dati come da tariffa nazionale più scatto di inizio sessione di 30 centesimi.

Dal 21 giugno per ogni MMS inviato è previsto un costo di 1,12 euro indipendentemente dal volume dei dati trasmessi e le chiamate dall’Italia verso l’estero per la Zona 1 passeranno a 50 centesimi di euro al minuto, verso la Zona 2 costeranno 2,03 euro al minuto mentre non subiranno variazioni il costo delle videochiamate, degli SMS ed MMS.

Inoltre dal 26 luglio il servizio “Ti ho cercato”, che avvisa con SMS le chiamate perse, diventerà a pagamento con un costo di 90 centesimi al mese che verranno addebitati alla ricezione del primo SMS di notifica e solo nei mesi di effettiva fruizione del servizio. E’ possibile disattivare un servizio indesiderato dall’area clienti o chiamando il centro assistenza e per quanto riguarda il servizio “Ti ho cercato” si può disattivare inviando la stringa “*112#” dalla tastiera del cellulare e attendere il messaggio di conferma.

Da maggio cambiano i contratti in corso con Telecom Italia: come fare per tutelarsi

di Umberto Buzzoni

Dal primo maggio 2015 Telecom Italia e Tim confluiranno in un solo marchio “Tim” per tutti i servizi di telefonia fissa, mobile e internet. Questo comporterà un cambio nelle offerte dedicate alla linea di casa. La linea telefonica di casa passerà a “Tutto Voce” un’offerta di tipo “flat” con chiamate illimitate verso tutti i telefoni fissi e i cellulari nazionali al costo di 29 euro al mese.

I clienti possono scegliere un’altra offerta alternativa tra cui restare con un’offerta a consumo come l’offerta Voce per un costo mensile di 19 euro e telefonate a consumo. I clienti che pagano mediamente 38 euro a bimestre potrebbero ritrovarsi a pagarne 58 per il passaggio automatico previsto in caso ci sia stato traffico telefonico verso fissi o mobili nazionali nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2014 ma chiamando il 187 si potrà scegliere l’offerta “Voce” da 19 euro al mese.

Il cliente inoltre è libero di recedere dall’attuale contratto con debita comunicazione scritta entro il 31 maggio 2015 inviata a Telecom Italia Servizio Clienti Residenziali, casella postale n.211 – 14100 Asti o via fax al numero gratuito 800000187.

Come disattivare il servizio Sms My Wind diventato a pagamento

di Umberto Buzzoni

MyWind è il servizio che tramite SMS informa delle chiamate ricevute mentre il cellulare è spento, non raggiungibile o occupato in un’altra conversazione. Per ogni chiamata persa si riceve un messaggio con il numero di chi ti ha chiamato e la data e l’ora della chiamata.

Quando si compra una scheda ricaricabile il servizio My Wind viene attivato in automatico ma come si legge nel sito Wind dal 15 Dicembre 2014 è divenuto a pagamento per tutti i clienti ricaricabile.

Sms inviato da Wind agli utenti ricaricabile:
“Gentile Cliente, dal 25/02/15 cambiano le condizioni di My Wind, il servizio che la informa con un sms su chi l’ha cercata. Il costo sarà di 19cent per 7gg incluso quello di ricezione del primo sms e sarà addebitato solo in caso di fruizione del servizio. Può disattivare al 403020 o recedere dai servizi Wind senza costi entro il 24/02/15. Info su Wind.it

Il 30 dicembre Wind ha comunicato nel sito ufficiale il cambio delle condizioni. “Il 15 dicembre 2014 il servizio diventa a pagamento per i clienti con ricaricabile e piano tariffario “Wind 1″ e “Wind al secondo. Il 23 gennaio 2015 diventerà a pagamento per i tutti gli altri piani tariffari, ad eccezione di “Wind 12″, per il quale seguirà un SMS informativo sulla data effettiva di applicazione del costo. A seguito della presente proposta di modifica delle condizioni contrattuali puoi esercitare il diritto di recesso da tutti i servizi Wind, senza penali né costi di disattivazione, come previsto dall’art. 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, inviando comunicazione entro la data riportata nel messaggio ricevuto, con lettera raccomandata A.R. al seguente indirizzo: Wind Telecomunicazioni SpA – Servizio Disdette – Casella Postale 14155 – Ufficio Postale Milano 65 – 20152.”

Dopo aver chiamato il 403020 per richiedere la disattivazione bisogna tenere in conto che in caso di portabilità del numero il servizio è attivo sia sulla SIM provvisoria che sulla SIM su cui sarà trasferito il numero richiesto quindi la disattivazione si deve richiedere sia per la SIM provvisoria che per quella definitiva.

Il costo del servizio si applica anche con credito zero e segreteria telefonica attiva ma non funziona se è impostato il trasferimento di chiamata verso un altro numero di telefono. Inoltre il servizio si riattiva quando viene disabilitato il trasferimento di chiamata verso la segreteria telefonica o altro numero e in tal caso si dovrà richiedere nuovamente la disattivazione.

Guadagnare vendendo oggetti di seconda mano: Mercato dell’usato vale 18 miliardi di euro

di Umberto Buzzoni

La vendita di oggetti di seconda mano è sempre più frequente tra gli italiani e nel 2014 si parla di un volume di affari di 18 miliardi di euro. Comprare l’usato permette principalmente di risparmiare ma anche di trovare oggetti vintage e introvabili.

In casa spesso si accumula una grande quantità di oggetti ed indumenti che non si utilizzano e che rappresentano solo un ingombro ma che se venduti possono rappresentare una fonte di guadagno.

Gli articoli più venduti sono oggetti per la casa e l’arredamento, i prodotti tecnologici e l’abbigliamento ma si può vendere praticamente di tutto inoltre secondo il quadro normativo vigente si può vendere un oggetto personale senza dover adempiere ad alcuna formalità sia che le vendita avvenga online che offline.

Per quanto riguarda la vendita offline ci si può rivolgere ai mercatini dell’usato locali affidando gli oggetti in conto vendita oppure affittare uno spazio nel mercatino rionale ma la soluzione più semplice e da gestire direttamente da casa è la vendita sul web (siti come eBay e Subito.it). Un’altra soluzione è il baratto che permette di avere quello che ci serve, e che altrimenti dovremmo comprare, disfacendoci di quello che non utilizziamo più.

Risparmiare 500 euro all’anno cambiando i Fornitori di servizi

di Umberto Buzzoni

Cambiando i fornitori di servizi come elettricità, gas, telefonia mobile, ADSL e assicurazione auto ogni famiglia italiana potrebbe risparmiare oltre 500 euro in un anno.
Focalizzando l’analisi su quei consumi che sono comuni a tutti i nuclei familiari, come l’energia elettrica, il gas, la telefonia mobile, le linee ADSL e l’assicurazione auto, il portale Facile.it ha verificato per esempio quanti italiani hanno scelto, negli ultimi 12 mesi, di cambiare azienda fornitrice e a quanto ammonta il risparmio medio ottenuto.

Nel 2014 sono stati circa 2 milioni gli italiani che hanno perfezionato online il cambio di fornitore; numero, questo, che aumenta vertiginosamente se si considerano anche quelli che hanno confrontato tariffe e preventivi sul web, sottoscrivendo poi il contratto attraverso un canale.

Per la sola telefonia mobile parliamo di 16 milioni di italiani, sommando questo numero a quelli ricavati dagli altri settori analizzati, arriviamo a ben 23 milioni di contratti. A spingere i consumatori verso nuove controparti nei loro contratti di utenza è senza dubbio la grande concorrenza fra le aziende, ma anche la sempre maggiore confidenza che stanno acquisendo con la comparazione online.

Secondo le stime di Facile.it risparmiamo 50 euro all’anno cambiando contratto di fornitura di energia elettrica, 100 euro per il gas e altrettanti con una nuova compagnia assicuratrice di auto o moto, 150 euro per la telefonia mobile e 180 euro nel caso in cui si scelga un nuovo fornitore per la linea ADSL.