Negli Usa Via Libera al farmaco prodotto con Stampante 3D

Primo via libera negli Stati Uniti alla commercializzazione di un farmaco prodotto con una stampante 3D e non con i tradizionali processi. L’approvazione, dell’ente americano per il controllo dei farmaci Fda (Food and Drug Administration) è arrivata per il medicinale usato per il trattamento delle convulsioni che può essere prodotto in dosaggi differenti in base all’esigenza del paziente. Questa decisione potrebbe aprire la strada all’era dei farmaci «su misura».

Il dispositivo, spiega in un comunicato l’azienda produttrice del farmaco, permette di ottenere una pastiglia molto porosa che si disintegra istantaneamente non appena il paziente beve un sorso d’acqua. La pastiglia può essere “caricata” con diverse quantità di principio attivo e, dopo l’approvazione da parte della Fda, potrebbe entrare in commercio per la prima metà del 2016.

Precedentemente l’Fda aveva approvato le protesi stampate in 3D ma questa è la prima volta che viene approvato un farmaco prodotto con questa tecnica e dche dovrà poi essere ingerito. L’azienda produttrice ha dichiarato «questo è solo il primo di una serie di farmaci che vogliamo produrre con questa tecnologia. Vogliamo trasformare il modo in cui i pazienti prendono i farmaci».

Pronto soccorso: un accesso ogni secondo. Necessari 300 medici in più all’anno

Quasi un accesso al secondo. Pazienti in barella nei corridoi affollati dei pronto soccorso, attese di ore e giorni per un posto letto, medici e operatori sanitari sottoposti a turni massacranti. E’ la fotografia ricorrente dei dipartimenti di emergenza e urgenza degli ospedali italiani soprattutto nei periodi ‘caldi’, come il picco dell’influenza invernale. Nel nostro Paese ci sono 844 pronto soccorso, in cui lavorano 12 mila medici e 25 mila infermieri. Ogni anno gli accessi sono circa 24 milioni: 2 milioni al mese, 67 mila al giorno, 2.800 l’ora e quasi uno ogni secondo. Sono questi i dati diffusi oggi da Simeu, la b, in occasione della seconda edizione della settimana nazionale del pronto soccorso dal 16 al 24 maggio.

Il picco dell’influenza. “Questo sistema è ormai in uno stato di grave difficoltà strutturale che è stato evidente all’inizio del 2015 quando i pronto soccorso hanno affrontato l’epidemia influenzale e il sistema dell’emergenza è andato in crisi – avverte la Simeu – Per contrastare il ripetersi di questi episodi serve introdurre un Piano di gestione del sovraffollamento “.

Le iniziative. Nelle principali città italiane verranno organizzati incontri con i cittadini e simulazioni di attività cliniche in pubblico per spiegare meglio le dinamiche dell’emergenza sanitaria e ascoltare le esigenze dei pazienti. Quest’anno la Simeu ha trovato un alleato nel Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanza attiva. La collaborazione Tdm-Simeu, per la settimana nazionale del pronto soccorso, prevede un monitoraggio civico condiviso delle strutture che rivelerà tempi, qualità, flussi di accesso e ricovero, l’attenzione prestata ai pazienti.

La prevenzione. “Ogni ospedale italiano dispone di un Peimaf (Piano di emergenza interno per massiccio afflusso di feriti), quasi nessuno di un Pgs per il sovraffollamento – spiega Gian Alfonso Cibinel, presidente della Simeu – eppure il massiccio afflusso di feriti è un evento raro e non prevedibile mentre il sovraffollamento dei pronto soccorso si ripete regolarmente tutti gli inverni. Serve un’organizzazione preventiva per ottenere un sistema più efficace ed efficiente. Alcune Regioni come la Lombardia e il Piemonte hanno prodotto delibere e linee guida che vincolano o invitano le aziende a elaborare i Pgs, ma è necessario passare dalle indicazioni alle risposte concrete”.

I Pronto soccorso, precisa però Cibinel, “non chiedono più risorse, ma una migliore gestione: il ministero prevede circa 30 posti l’anno per le scuole di specializzazione in emergenza e con i posti aggiunti dalle regioni si arriva a circa 80 posti, ma sarebbero necessari almeno altri 300 medici in più l’anno“. “Il pronto soccorso – sottolinea Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tdm – è sempre più spesso in sofferenza con i professionisti costretti a turni massacranti, e con disagi e attese per i cittadini. Per migliorare questo servizio abbiamo messo a disposizione per questa collaborazione il monitoraggio dei pronto soccorso attraverso le 300 sedi del Tdm. I dati raccolti serviranno alla definizione di azioni migliorative concrete”.

Mutui e bollette: aumenta il numero delle famiglie in difficoltà

L’Unione Nazionale delle Imprese a Tutela del Credito (Unirec) insieme a Il Sole 24 ORE hanno analizzato la situazione del debito contratto dalle famiglie italiane che presentano difficoltà con il pagamento delle bollette e delle rate di mutui e prestiti.

Per l’anno 2014 l’ammontare del non pagato, risultato della somma dei costi delle utenze domestiche ed i finanziamenti da rimborsare, era pari a 56,2 miliardi di euro che rappresenta un aumento del 16% rispetto al 2013 e che corrisponde al quadruplo rispetto a quanto registrato nel 2007.

Nel 2014 alle società di recupero crediti sono state affidate 40,6 milioni di pratiche ma non per tutte si ha avuto un esito positivo. Le famiglie sono in difficoltà con le spese quotidiane e i debiti contratti e solo nel 17,2% dei casi riescono a chiudere le pratiche di recupero. Le previsioni per il 2015 parlano di un debito per rate e bollette che arriverà a 60 miliardi e 44 milioni di pratiche di recupero credito.

L’88% delle pratiche di recupero credito riguardano le famiglie e solo il 12% le imprese. Le rate di mutui e prestiti rappresentano il 72% del non saldato con un valore medio di 2.000 euro. Molti casi inoltre sono molto vecchi e per essi non si può neanche chiedere la rateizzazione e andrebbe eseguito il pagamento in un’unica soluzione. A livello territoriale vi sono regioni con dati positivi come la virtuosa Friuli Venezia Giulia con un tasso del 28,5% mentre le prime quattro regioni attanagliate dal recupero crediti sono Sicilia, Campania, Lombardia e Lazio.

Nel 2015 lieve calo dei costi per mantenere una casa

Nel 2014 secondo i dati Istat il mercato immobiliare è tornato a crescere per la prima volta dopo sette anni consecutivi di cali. Gli acquisti di unità immobiliari, pari a 594.431 unità, sono cresciuti dell’1,6% rispetto al 2013 ad eccezione delle Isole dove si è registrato un calo dell’1%.

Questo dato va pero’ analizzato sulla base di quanto osservato dal Censis dato che la crisi economica nel 2013 ha fatto registrare volumi di vendita del mercato immobiliare pari a quelli del 1984.

Elementi che hanno inciso negativamente, secondo il Censis, sono state le tasse sulla casa (Imu, Tari e Tasi) e la diminuzione del reddito disponibile delle famiglie del 9,8% dal 2008. Va inoltre considerato che oltre ai costi sostenuti per la proprietà dell’immobile bisogna affrontare anche le spese per il mantenimento e le utenze come le spese condominali e le bollette per la fornitura di energia elettrica, gas e acqua. L’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori e l’Adusbef hanno stimato che nel 2015 per un appartamento di 90 metri quadrati situato in una zona semi-centrale di una grande area metropolitana il costo da sostenere mensilmente in caso di affitto sarebbe di 1.693,45 euro (una riduzione di 32,69 euro rispetto al 2014) mentre per una casa di proprietà il costo di mantenimento sarebbe di 1.151,20 euro al mese (una riduzione di 25,19 euro rispetto al 2014).

Le diminuzioni sono la conseguenza della riduzione dei costi per luce e gas, mutui meno onerosi (ribasso dei tassi d’interesse nel 2015 con un costo medio di 595 euro mensili contro i 618 euro del 2014) e alla riduzione degli affitti (1.212 euro al mese per il 2015 contro i 1.242 dello scorso anno). I cali pero’ saranno in parte compensati dai contemporanei rincari della fornitura del servizio idrico (+3% su base annua), delle spese condominiali (+4%) e della Tari che aumenterà del 6% rispetto al 2014.

Scoperta possibile origine dell’Alzheimer e speranze per la cura

Un team di ricercatori statunitensi della Duke University School of Medicine ha scoperto che quando compaiono i primi segni dell’Alzheimer nell’organismo umano avvengono alcune modifiche in particolari cellule immunitarie del cervello. Questa coincidenza potrebbe spiegare l’origine dell’Alzheimer e rappresentare una grande speranza anche per coloro che già soffrono degli effetti di questa malattia. Queste cellule, chiamate microglia, iniziano a consumare quantitativi elevati di un nutriente, l’amminoacido arginina, fondamentale per il buon funzionamento della memoria.

Uno degli autori dello studio, Carol Colton, ha spiegato che “Se sarà accertato anche negli uomini che il consumo di arginina gioca un ruolo così importante nel processo degenerativo, forse potremmo bloccarlo ed invertire il corso della malattia” e che lo studio “apre le porte ad un modo completamente diverso di pensare l’Alzheimer, in grado di farci superare il punto morto in cui ci trovavamo nella lotta contro la malattia.”

I primi test hanno dimostrato che bloccando il consumo eccessivo di arginina, mediante un inibitore enzimatico chiamato “difluorometilornitina” (Dfmo), nei topi sono diminuite le placche amiloidi, il cui accumulo è responsabile della progressiva degenerazione delle cellule nervose tipica dell’Alzheimer.

Se la sperimentazione dovesse confermare che anche negli uomini il consumo di arginina gioca un ruolo così importante nel processo degenerativo, questa scoperta potrebbe permettere di bloccare la malattia ed invertirne il corso.

L’anticorpo che blocca il virus Hiv: una speranza contro l’Aids

Una nuova speranza per le persone che hanno contratto il virus Hiv e che sono malati di Aids potrebbe arrivare dalla scoperta di un nuovo anticorpo capace di arginare o quantomeno far regredire progressivamente il virus dell’HIV. L’anticorpo si chiama 3BNC117 ed è stato individuato da un gruppo di ricercatori dell’Howard Hughes Medical Institute, tramite uno studio condotto presso la Rockefeller University di New York City, coordinato da Michel Nussenzweig.

Nei test, ad un gruppo ristretto di pazienti affetti da Aids, è stato somministrato l’anticorpo per 28 giorni ed il risultato è stato sorprendente dato che è stato registrato che è capace di ridurre fino a 300 volte la virulenza del virus concentrato nel sangue, con gli effetti di una singola dose che si prolungano per diverse settimane.

L’anticorpo 3BNC117 fa parte degli anticorpi di nuova generazione, chiamati bNAbs che sono capaci di bloccare diversi ceppi di Hiv ma va anche considerato che il virus dell’Hiv nel tempo ha dimostrato una grande capacità di modificarsi in continuazione. Questo anticorpo viene definito efficace in quanto “si attacca” in modo specifico al principale recettore con cui il virus Hiv si lega alle cellule umane CD4 per infettarle ed oltre ad essere una speranza come cura per coloro che hanno già contratto il virus potrebbe rappresentare la base per la creazione di un vaccino efficiente nella prevenzione dell’Aids.

Google Pony Express per pagare le bollette con Gmail e dire addio alle file

Il colosso di Mountain View sta lavorando ad un nuovo progetto chiamato Pony Express che sarà il servizio per ricevere le bollette e pagarle mediante Gmail. In pratica tutte le email delle bollette da pagare saranno raggruppate su Gmail (o Inbox) e si potrà effettuare il pagamento con carta di credito o conto corrente direttamente dall’app.

Il lancio in autunno sarebbe previsto solamente per gli Stati Uniti e in un secondo momento dovrebbe essere attivato anche in Europa. Prendendo ad esempio la bolletta di fornitura dell’elettricità, il servizio dovrà essere configurato inserendo i dati personali dell’intestatario del contratto e della forma prescelta di pagamento al fine di verificare l’identità.

Sarà possibile condividere le bollette con altri utenti e altro elemento molto utile è la possibilità di essere avvisati ogni qualvolta una bolletta è in scadenza. Non si conoscono ancora le condizioni cioè se verrà applicata una commissione sul servizio e per sapere tutti i dettagli, anche legati alla privacy e alla sicurezza si dovrà attendere la conferenza Google I/O che si terrà a fine maggio.