Chiamate indesiderate: in arrivo una legge contro il telemarketing selvaggio.

Afflitti dalle telefonate dei call center ad ogni ora del giorno? Dopo l’introduzione del Registro delle Opposizioni la legislatura si muove verso nuovi scenari per cercare di arginare il fenomeno in maniera più efficace. Secondo alcune ricerche infatti il Registro delle Opposizioni si è rivelato un flop e non esistono delle vere e proprie regole in materia che possano mettere un freno all’odioso telemarketing. Per questo un nuovo disegno di legge, approvato dal Senato lo scorso due agosto, ed in discussione alla Camera, si muove in questo senso con alcuni punti fondamentali: al Registro delle Opposizioni si potranno iscrivere anche i numeri di telefonia mobile (oggi non è possibile) ed anche tutti i numeri assenti dagli elenchi pubblici.

Una volta iscritti al Registro tutti i consensi dati in precedenza, sia online che offline, verranno cancellati e quindi gli operatori saranno obbligati a riferire all’utente contattato il modo in cui hanno ottenuto i suoi dati personali, se da elenchi pubblici o acquistandoli da apposite banche dati. Un altro focus del disegno di legge è il “prefisso unico” o “DDL” che prevede che tutte le chiamate pubblicitarie debbano essere riconoscibili da un codice univoco per tutte le società di call center. Basterà guardare il numero per capire che si tratta di telemarketing e, sulla base di questo, decidere se rispondere o meno. Staremo a vedere cosa succederà e se, questa volta, il nuovo progetto basterà a porre un limite alle chiamate no stop dei call center.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Nuove regole per gli statali sul licenziamento.

Il lavoro è uno dei temi sensibili su cui si è discusso molto in questo periodo ed, in particolare, il contratto degli impiegati statali ha visto importanti modifiche. Una delle più clamorose è il licenziamento in tronco verso chi compie molestie a carattere sessuale. Il colpevole di tali atti verrà in un primo momento sospeso dal luogo di lavoro fino ad un massimo di sei mesi e, se il comportamento sarà recidivo nell’arco del biennio successivo, scatterà il licenziamento vero e proprio.

Gli statali inoltre saranno tenuti a non accettare o chiedere, per sé o per altri, regali o altre utilità di valore superiore a150 euro, come contropartita per essersi adoperati, nell’ambito del proprio ufficio, a vantaggio diretto di chi fa il dono. In questo caso, per evitare un conflitto di interessi è prevista l’espulsione del dipendente che si macchia di tale gesto. La stessa regola vale anche per il dipendente che conclude, per conto dell’amministrazione, appalti con imprese con cui ha già fatto affari a titolo personale stipulando contratti o ricevendo altre utilità nell’arco del biennio precedente. E, per finire, la sanzione resta massima per quanti costringono i propri colleghi ad aderire ad associazioni, facendo molte pressioni e promettendo vantaggi di carriera o cadute di ruolo.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Il trucchetto della re-immatricolazione per non pagare tasse e multe!

Spesso negli ultimi anni anche in Italia si vedono circolare per strada automobili con targhe straniere. Come mai? La risposta è semplice: basta pagare 1500 euro per re-immatricolare l’auto in un paese straniero. La conseguenza è che l’automobilista in questione sarà inesistente per il fisco italiano. Addio quindi a qualsiasi tipo di multa o tassa che non verrà più pagata poiché il sistema di riscossione italiano non funziona in caso di targhe estere.  Cosa succede invece per l’assicurazione? Nel caso di auto immatricolate in Bulgaria, è prevista la copertura automatica grazie ad una convenzione Multilaterale di Garanzia stipulata a Madrid nel 1991.

Ciò significa che la polizia non controlla la copertura assicurativa di auto immatricolate in diversi paesi europei, tra i quali appunto la Bulgaria. E, considerando che l’assicurazione in tale paese costa circa 100 euro, la convenienza fa gola. La situazione però potrebbe presto cambiare poiché al momento in è discussione alla Camera l’articolo 132 bis, che, per arginare il problema, tende a limitare la circolazione dei veicoli con targa straniera sul territorio italiano solo ed esclusivamente ai residenti all’estero in grado di provare con documenti il possesso in regola del veicolo guidato. Staremo a vedere!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Il seggiolino da auto giusto per il tuo bambino.

L’articolo 172 del Codice della Strada indica quali sono i criteri giusti per rendere sicuro il trasporto di un minore durante i tragitti in auto. In particolare i genitori di bimbi che pesano fino a 36 chili ed alti fino ad un metro e mezzo sono obbligati ad utilizzare i seggiolini adeguando i dispositivi di protezione all’età ed al peso del minore. Ecco una lista di precauzioni utile ad evitare sanzioni e comportamenti scorretti: nei primi mesi di vita del bambino, la “navicella” è il mezzo ideale per spostamenti su strada. La “navicella” va montata sul sedile posteriore, con il corpo del bambino rivolto verso la portiera e bloccato con le cinture di sicurezza dell’auto. Al compiere dei sei mesi si passa “all’ovetto”: il bimbo non è più sdraiato ma assume una posizione semi orizzontale. “L’ovetto” va posizionato sui sedili anteriori o posteriori dell’auto, con il corpo rivolto nel senso contrario di marcia.

Quando il bambino ha da 2 a 6 anni, ed il suo peso non supera i 25 chili, si passa ad una specie di “sedile”, con schienale e braccioli. A tal proposito esistono in commercio dei seggiolini appositi da regolare in base alla crescita. L’obbligo della sicurezza del minore in auto vale fino al compimento del dodicesimo anno: per non comprare ulteriori dispositivi sono disponibili dei rialzi utili a portare il piccolo all’altezza adeguata e fissarlo con le cinture presenti nei sedili dell’auto. Se durante un controllo su strada non avete il mezzo idoneo per trasportare un bambino a bordo rischiate una pesante multa nonché una perdita di punti (fino ad un massimo di cinque) sulla patente!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Buoni pasto,ecco cosa c’è da sapere.

I buoni pasto sono una risorsa importante per le famiglie italiane e ci sono novità al riguardo relative ai giorni in cui possono essere utilizzati, a chi spettano, ed al limite per farne un uso cumulativo. Il nuovo decreto, entrato in vigore il 9 settembre scorso, stabilisce che i buoni pasto potranno essere concessi anche a coloro che hanno un contratto di lavoro subordinato part-time ed anche ai collaboratori aziendali non subordinati. Il buono pasto dovrà essere cartaceo ed indicare il codice fiscale del datore e della società che li emette, l’importo in euro, la scadenza, lo spazio per la firma del lavoratore e per il timbro dell’esercizio in cui verranno utilizzati.

Il buono pasto ha un carattere nominativo pertanto non può essere né venduto, né donato: essendo infatti di proprietà del lavoratore non è un titolo trasferibile neanche al coniuge che va a fare la spesa per conto della famiglia. I buoni sono parzialmente deducibili, quelli cartacei hanno un valore massimo di 5,29 euro non soggetti a tassazione mentre quelli elettronici hanno un importo, non soggetto a tassazione, pari a 7 euro. I buoni pasto possono essere usati presso varie attività commerciali quali bar, supermercati, mense, spacci aziendali, agriturismi. La nuova normativa stabilisce che i buoni pasto possono essere utilizzati anche in giorni non lavorativi ed in modo cumulativo fino ad un massimo di otto spendibili nello stesso esercizio per spese a solo carattere alimentare.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Cosa succede in caso di guida con patente scaduta.

Se siete fermati da una volante durante un controllo di routine su strada e la vostra patente è scaduta scatta immediatamente la sanzione pecuniaria. Prestate quindi attenzione alla data di scadenza del documento il cui rinnovo è obbligatorio. A seconda dell’età anagrafica del guidatore il documento deve essere rinnovato ogni dieci anni fino a cinquanta anni di età, ogni cinque anni tra i 51 e i 70 anni, ogni tre anni tra i 71 e gli 80 anni ed infine ogni due anni per gli ultraottantenni. La sanzione per chi non rispetta tale regola è una multa che va da 160€ a 644€. Inoltre il documento scaduto verrà ritirato seduta stante. A partire da questo momento il guidatore avrà tempo dieci giorni per sottoporsi alla visita medica obbligatoria ed avviare la pratica di rinnovo.

Come funziona il rinnovo? Si può andare presso una sede ASL o ACI, una scuola guida o ad un’apposita agenzia : il costo per la pratica varia dalle 70 alle 100 euro. A differenza del passato non verrà applicato un adesivo alla nuova data di scadenza, ma sarà spedita una nuova patente al domicilio del guidatore. La lettera arriva in contrassegno con un costo, a carico del destinatario, pari a circa 6,80€. Nell’attesa di ricevere il nuovo documento sarà comunque possibile circolare portando con sé il documento provvisorio rilasciato al termine della visita medica. Cosa succede in caso di incidente con la patente scaduta? Se un automobilista provoca un incidente mentre circola con il documento scaduto non avrà diritto all’assistenza della propria compagnia assicurativa nel risarcimento dei danni causati a terzi. Pertanto il colpevole dovrà pagare di tasca propria i danni provocati a cose e persone, sborsando cifre esose.

Nuove direttive UE per tutelare chi acquista on line.

Spesso chi acquista on line non è tutelato al 100% e incorre in vere e proprie truffe. Dall’esame di alcuni dati è emerso che il 37% dei siti web, per l’acquisto o la prenotazione online di viaggi, intrattenimento, abbigliamento, beni elettronici e servizi di credito, viola la legislazione UE. A migliorare la situazione ci ha pensato quindi il Parlamento che, in materia di sicurezza e salvaguardia del consumatore, ha approvato delle nuove regole contro i raggiri. Tali regole prevedono in primo luogo l’ampliamento dei poteri delle autorità nazionali in materia: le stesse potranno individuare siti poco affidabili ed imporre sanzioni e penalità, informare i consumatori su come ottenere risarcimenti, richiedere informazioni ai gestori di registri di domini per identificare i commercianti disonesti.

Non solo potranno anche acquistare, sotto copertura, beni o servizi per testare il rispetto delle norme e, in caso di anomalie potranno imporre la visualizzazione di un’avvertenza rivolta ai consumatori o ordinare al provider di rimuovere il contenuto digitale per limitare l’accesso allo stesso. Ci sarà anche una maggiore cooperazione con le organizzazioni a tutela del consumatore: il compito di queste ultime sarà il controllo e la segnalazione preventiva delle infrazioni al fine di combattere i commercianti disonesti che compaiono sulla scena del web. Il Testo Unico in materia della sicurezza on line è già stato approvato dal Parlamento UE con la maggioranza dei voti ed entrerà in vigore a breve.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile