Il 77% degli Italiani possiede uno smartphone ma cerca il risparmio

di Umberto Buzzoni

Lo studio Digital Consumer Survey di Accenture, dedicato alle aziende dei settori Communications, Media e Technology (CMT) è una ricerca approfondita sui comportamenti dei consumatori digitali. Nell’edizione dello scorso anno è emerso che il 77% degli italiani possiede uno smartphone mentre la media mondiale è del 72%.

L’Italia quindi è uno dei Paesi al mondo con il più alto tasso di penetrazione di smartphone, dopo essere stati ai primi posti delle classifiche mondiali per i telefoni cellulari, e solo il 20,5% di italiani usa ancora un telefono tradizionale.

Grazie ai dati raccolti da un’indagine condotta da Demoskopea si scopre pero’ che il 33,2% spende in media circa 10 euro al mese e il 66% possiede un unico numero di telefonino (71,5% al Nord-Est ). Due italiani su tre non spendono più di 15 euro al mese e uno su tre tra i 9 e i 10 euro. Uno su sei, poi, dichiara meno di 8 euro.

In base ai dati della ricerca Demoskopea gli italiani risparmiano sul telefono infatti l’89% preferisce la scheda ricaricabile al contratto. A confermarlo sono anche i dati di mercato in quanto si registra una crescita delle vendite per gli smartphone nella fascia di prezzo tra 85 e 130 euro (65 per cento).

Gli italiani non riescono più a pagare le bollette

di Umberto Buzzoni

Il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, a seguito di un monitoraggio dell’Autorità per l’energia sull’aumento della morosità ha dichiarato che “C’è un’ondata di povertà nel Paese senza precedenti». Le famiglie italiane non riescono più a far fronte a tutte le spese e a pagare le bollette dell’utenza elettrica, gas, idrica e telefonica in particolare per le famiglie con due figli o più.

Le richieste di sospensione del servizio elettrico per morosità sono a livelli elevati e in moderata crescita infatti nel 2012 sono state 1,608 milioni mentre nel 2013 sono cresciute a 1,76 milioni che corrisponde ad un aumento del 9%.

Secondo un’indagine dell’Associazione dei Consumatori nel 2014 una famiglia su tre non è riuscita a pagare tutte le bollette e le società erogatrici hanno registrato crediti record di 18 miliardi di euro. Tra le voci di costo sono annoverate anche le spese condominiali con il 25% delle famiglie (1 su 4) che risulta morosa. La regione dove si registrano le maggiori difficoltà nel pagamento delle bollette, secondo il Codacons, è la Sicilia, seguita da Calabria, Puglia e Molise, mentre quelle dove i cittadini appaiono più virtuosi e la concentrazione di morosi è minore sono Trentino Alto Adige, Valle D’Aosta ed Emilia Romagna.

Istat: 2 giovani italiani su 3 vivono ancora a casa con i genitori

di Umberto Buzzoni

Dai dati dell’Istat emerge un’Italia ancora in crisi con due giovani italiani su tre, tra i 18 e i 34 anni, che vivono ancora a casa con i genitori. Uno degli effetti della crisi è la difficoltà per i giovani di rendersi indipendenti che sono così costretti a prolungare la permanenza nella casa dei genitori.

La percentuale di giovani che vivono in famiglia negli altri Paesi d’Europa:
– in Francia 34,2%
– in Germania al 42,3%
– in Inghilterra al 34,2%

In Italia è in aumento di oltre cinque punti rispetto al 60% del 2008 e ad oggi risultano 7,4 milioni di persone che vivono ancora con i genitori. Tra le cause sicuramente la mancanza di un lavoro incide ma non è l’unico motivo in quanto spesso anche i giovani che hanno un lavoro restano a vivere a casa dei genitori infatti nella fascia tra i 25 e i 34 anni il 43% dei giovani restano a vivere con i genitori anche se hanno un lavoro a tempo pieno e tra i 18 ai 34 anni oltre un quarto (circa il 27%). In dettaglio sono soprattutto i maschi a restare nella casa di famiglia (57,5% tra i 25 e i 34 anni) mentre la percentuale di ragazze è inferiore di circa dieci punti (41,1%).

Facebook: nel 2014 ha creato in Italia 70.000 posti di lavoro

di Umberto Buzzoni

Lo Studio “Facebook’s Global Economic Impact”, commissionato dal social di Mark Zuckerberg alla società di consulenza Deloitte, ha riportato dati interessanti sul contributo di Facebook anche a livello economico.

Nel 2014 ha generato un giro d’affari a livello mondiale di 227 miliardi di dollari, pari a 194 miliardi di euro corrispondente al Pil del Portogallo, ed oltre 4,5 milioni di posti di lavoro di cui 1,076 milioni negli Usa.

L’indotto per le imprese europee è di 11 miliardi di dollari per la Gran Bretagna, di 7 miliardi per Francia e Germania e per le imprese italiane è di circa 6 miliardi di dollari. Questi importi oltre all’impatto diretto e alla partecipazione al business, considerano anche le società che sviluppano applicazioni per Facebook e organizzano eventi sul social network e l’impatto sulle vendite di tecnologia (tablet, smartphone) e connessione di rete.

Nel report inoltre sono presenti anche altri dati importanti come il numero di persone connesse al mese (oltre 1,35 miliardi di persone di cui l’83% da mobile) ed il numero di inserzionisti cresciuto del 50% da giugno 2013.

Legge di Stabilità per il 2015: novità su Ristrutturazioni e risparmio energetico

di Umberto Buzzoni

La Legge n. 190/2014, conosciuta come Legge di stabilità per il 2015, ha introdotto importanti novità sui benefici tributari relativi agli interventi di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico.

Nell’art. 47, lett. a) nel punto 1) vi sono due novità relativamente alle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici e delle parti comuni degli edifici condominiali che possono beneficiare dell’applicazione della detrazione del 65% se sostenute dal 6 giugno 2013 fino al 31 dicembre 2015. Grazie alla Legge di Stabilità 2015 è stata prorogata fino alla fine del 2015 e vi è stato un aumento della detrazione dal 50% al 65%. Inoltre nel punto 1) è stata estesa la detrazione del 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2015 per spese di recupero del patrimonio edilizio.

Nel punto 2) è stata prorogata fino al 31 dicembre 2015 la detrazione al 65% delle spese sostenute per gli interventi in funzione antisismica e di messa in sicurezza statica degli edifici ed è stata introdotta una nuova detrazione del 65% per i costi sostenuti tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2015 per acquisto e posa in opera di schermature solari con importo massimo di detrazione di 60.000 euro e acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con generatore di calore alimentati a biomasse con importo massimo di detrazione di 30.000 euro.

Nell’art. 47, lett. b, punto 3) è stata disposta un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2015 della detrazione del 50% (fino ad un massimo di € 10.000) per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di recupero edilizio. Infine l’art. 1, comma 657 ha incrementato dal 4% all’8% la ritenuta sui bonifici effettuati per usufruire delle agevolazioni fiscali per recupero del patrimonio edilizio e/o per riqualificazione energetica.

Tutti gli Aumenti del 2015: Multe, contributi, bollo auto, IVA e pedaggi

di Umberto Buzzoni

 La CGIA di Mestre ha stilato l’elenco degli aumenti scattati dal primo gennaio e tra i più penalizzati troviamo gli automobilisti e in generale le categorie professionali che quotidianamente utilizzano l’auto o il camion (taxisti, agenti di commercio, autotrasportatori) e, soprattutto, i lavoratori autonomi iscritti alla sezione separata dell’Inps.

L’elenco degli aumenti:

– acqua potabile
– benzina e gasolio per autotrazione
– Iva per l’acquisto del pellet
– birra e prodotti alcolici

– multe per violazione del codice della strada
– tasse automobilistiche (anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico)
– pedaggi autostradali

– contributi previdenziali per artigiani e commercianti
– contributi previdenziali gestione separata Inps
– tassazione dei fondi pensione
– tassazione sulla rivalutazione del Tfr
– riduzione delle esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita

Spese per il personale delle Regioni: la Sicilia spende 15 volte di più del Trentino

di Umberto Buzzoni

L’Adnkronos ha analizzato i dati presenti nel sito del Governo soldipubblici.gov.it e per i primi 11 mesi del 2014 la spesa totale delle Regioni per le competenze fisse per il personale a tempo indeterminato è pari a circa 1,5 miliardi di euro.

Al primo posto troviamo la Sicilia con una spesa di 575 milioni di euro che equivalgono a 115 euro procapite, segue la Campania con 139,8 milioni di euro e al terzo posto la Sardegna con 128,6 milioni di euro. La somma della spesa di queste prime tre regioni rappresenta la metà del budget totale. Inoltre mettendo in confronto la capolista con il Trentino Alto Adige che è ultimo in classifica per una spesa di 8,1 milioni di euro, in Sicilia ogni contribuente paga 15 volte di più.

Passando all’analisi della spesa procapite si conferma al primo posto la Sicilia mentre al secondo troviamo la Sardegna con 78,41 euro procapite e al terzo posto il Friuli Venezia Giulia con 71,81 euro. Il Trentino Alto Adige è ultimo in classifica anche per spesa procapite con un costo per contribuente di soli 7,72 euro.

Spesa complessiva

SICILIA con 575 milioni di euro

CAMPANIA con 139,8 milioni di euro

SARDEGNA con 128,6 milioni di euro

PIEMONTE con 96,9 milioni di euro

LAZIO con 90 milioni di euro

FRIULI VENEZIA GIULIA con 88,3 milioni di euro

EMILIA ROMAGNA con 63,4 milioni di euro

PUGLIA con 59 milioni di euro

VENETO con 56,3 milioni di euro

TOSCANA con 49,8 milioni di euro

CALABRIA con 42,9 milioni di euro

ABRUZZO con 38,9 milioni di euro

LIGURIA con 28 milioni di euro

UMBRIA con 27,6 milioni di euro

MARCHE con 27,5 milioni di euro

BASILICATA con 20,3 milioni di euro

MOLISE con 16,4 milioni di euro

TRENTINO ALTO ADIGE con 8,1 milioni di euro
Spesa procapite

SICILIA con 115 euro

SARDEGNA con 78,41 euro

FRIULI VENEZIA GIULIA con 71,81 euro

MOLISE con 52,33 euro

BASILICATA con 35,3 euro

UMBRIA con 31,19 euro

ABRUZZO con 29,64 euro

CAMPANIA con 24,23 euro

PIEMONTE con 22,16 euro

CALABRIA con 21,92 euro

LIGURIA con 17,87 euro

MARCHE con 17,56 euro

LAZIO con 16,2 euro

PUGLIA con 14,54 euro

EMILIA con 14,32 euro

TOSCANA con 13,27 euro

VENETO con 11,53 euro

TRENTINO ALTO ADIGE con 7,72 euro