Quando il condizionatore è invadente… bisogna rimuoverlo!

Cosa succede se abbiamo installato un condizionatore ingombrante? Se lo spazio occupato dall’impianto è pari al 60% della superficie comune va rimosso poiché non permette ad altri condomini l’installazione dello stesso. La sentenza n. 17400/17 è stata pronunciata dalla Corte di Cassazione in merito ad una controversia condominiale contro una coppia di inquilini che aveva installato un impianto esterno al loro appartamento. Secondo il Giudice di Pace era stato violato l’art. 1102 c.c., in quanto la porzione utilizzata dai coniugi non consentiva agli altri proprietari di provvedere ad una medesima installazione. Anche in sede d’appello la condanna è stata ribadita nuovamente sulla base di un fondamentale principio relativo al “pari godimento della cosa comune”.

In particolare è fatto divieto di alterarne la destinazione e di impedire agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. Nel caso specifico il giudice ha rilevato che l’impianto, occupando il 60% della superficie disponibile, impediva l’installazione di un analogo apparecchio da parte degli altri condomini del piano. Inoltre il mancato consenso di quest’ultimi costituisce una lesione del loro diritto e, la stessa stabilità dell’installazione, altera il rapporto di equilibrio tra i condomini nel godimento dell’oggetto in comune. Pertanto è stata ordinata la rimozione dell’impianto e la coppia è stata condannata a farsi carico delle spese processuali. Se volete installare un condizionatore occhio a rispettare le “parti comuni”!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Ecco i nuovi servizi offerti da Telepass Pay.

Grandi novità per i possessori di Telepass Pay che amplia la gamma dei servizi offerti: a breve si potrà pagare non solo il tradizionale pedaggio autostradale ma anche il bollo auto, le multe, i parcheggi sulle strisce blu e persino il tassista. Il nuovo circuito include anche il car sharing, il pagamento del carburante all’interno ed all’esterno delle autostrade ed il trasporto sui mezzi pubblici. I vecchi clienti potranno usufruire dei nuovi servizi e scaricare l’App (App Pyng) che sarà attiva a partire da ottobre per indicare molte altre informazioni tra cui le oltre 160 aree di servizio autostradale in cui sarà possibile pagare il carburante con il nuovo sistema.

Un’ultima novità, prevista dalle Autostrade per l’estate in corso, è la campagna “Prezzo ok”: nello specifico chi farà il pieno in aree di servizio, che aderiscono all’iniziativa in self service, avrà la possibilità di avere i prezzi del carburante identico a quello degli impianti sulla rete al di fuori dell’autostrada. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Codacons, Autostrade per l’Italia e le maggiori compagnie petrolifere. Quest’ultime si sono impegnate a tenere sotto controllo i prezzi dei carburanti nelle varie stazioni, assicurando che i prezzi praticati in autostrada siano allineati a quelli medi degli impianti dello stesso marchio al di fuori. Un gran bel vantaggio per i viaggiatori!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

“Green Network” attiva uno strumento che difende i consumatori da contratti poco chiari ed attivazioni non richieste.

Spesso quando un consumatore attiva un nuovo contratto rischia di cadere in una vera a propria truffa causata da una pratica commerciale poco chiara. “Green Network” protegge i cittadini da tutto questo aiutando l’utente a capire quali sono i passi da fare. Ad oggi è usuale sottoscrivere il contratto a distanza: la pratica viene gestita da un operatore telefonico che contatta il cliente per proporre delle offerte. Spesso però dietro a queste pratiche si nascondono delle ombre che possono mettere in cattiva luce anche l’azienda stessa. Per scongiurare tale rischio “Green Network Luce e Gas” ha attivato il “Quality Control” un servizio interno grazie a cui l’azienda vigila sulla correttezza dei contratti attivati e, nel caso venissero riscontrate delle anomalie, contatta direttamente il cliente per avvisarlo.

In particolare ogni operatore è tenuto ad informare in maniera corretta l’utente comunicando il nome dell’azienda per conto della quale sta operando e dichiarando le proprie generalità, nome e cognome, e il paese dal quale si sta effettuando la chiamata. L’utente deve quindi sapere chi e perché lo sta contattando così da poter decidere se continuare o meno la telefonata. In secondo luogo i contratti per telefono devono essere registrati, previo consenso esplicito dell’utente. Un altro strumento a disposizione del consumatore è un modulo attraverso cui segnalare all’azienda le telefonate indesiderate oppure l’attivazione di servizi mai richiesti.

Il primo modulo è dedicato all’attivazione di contratti “Green Network Energy” non richiesti: basta inserire i propri dati anagrafici, il numero di telefono dal quale si è stati contattati e un proprio recapito per essere in seguito richiamati. Stessa procedura per il secondo modulo, dedicato invece alle telefonate indesiderate da parte degli operatori telefonici. Come si può recedere da un contratto “Green Network”? Il cliente deve darne comunicazione all’azienda o tramite il sito www.greennetworkenergy.it, o tramite e-mail a supporto@greennetwork.it o, ancora, inviando una lettera di disdetta del contratto via fax all’800.912.758. Il diritto di ripensamento è valido anche nel caso di contratti per telefono non richiesti e, anche in questo caso l’utente ha facoltà di esercitare, senza oneri o penali, il diritto di ripensamento dandone comunicazione scritta tramite mail, raccomandata A/R o fax.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

In fase di sperimentazione il progetto “Lightlines” per la prevenzione degli incidenti su strada.

Potrebbe essere la novità del futuro che limiterà gli incidenti stradali quella di inserire una nuova tipologia di semaforo che aiuterà chi è distratto a non commettere errori. Quante volte infatti ci è capitato di essere in giro con il nostro smartphone e di distrarci leggendo un messaggio o rispondendo ad una telefonata? Per colpa di queste disattenzioni, specie quando siamo per strada e non ci rendiamo conto del traffico che ci circonda, spesso capitano degli incidenti anche gravi.

Un gruppo di studiosi olandesi sta cercando un rimedio per prevenire questo fenomeno grazie alla sperimentazione di un nuovo progetto. “Lightlines” è il nome del nuovo semaforo per pedoni che potrà rinforzare il semaforo tradizionale a vantaggio di chi si muove a piedi. “Lightlines” si basa su una tecnologia d’avanguardia che prevede delle strisce pedonali a led che s’illuminano in concomitanza col semaforo per attirare l’attenzione dei pedoni. In questo modo si cerca di prevenire il danno causato dalla distrazione di chi cammina guardando il cellulare, o semplicemente di chi è sbadato mentre è in strada.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Su codicesconto.com tutti i vantaggi per risparmiare sulle spese.

I codici sconto sono degli ottimi mezzi per risparmiare sulla spesa e promuovere a livello pubblicitario l’azienda che li emette. Tali codici sconto possono avere diverse modalità di utilizzo: garantire uno sconto fisso o in percentuale sull’ordine, offrire la spedizione gratuita, includere nell’ordine un omaggio. I codici sconto sono utilizzati, principalmente, negli acquisti on line e sono identificati da una striscia alfanumerica che deve essere digitata nel sistema informatico.

Vi sono inoltre anche due altre tipologie di sconto come ad esempio i “deals” ed i “coupon”. Il primo è un’offerta che consente un notevole risparmio economico a fronte di acquisti effettuati da una pluralità di persone. I “deals” promuovono viaggi, massaggi, cene o altro: qualora si raggiunga l’adesione di un certo numero di persone, stabilito dal negozio che offre tali prodotti, l’offerta diviene effettiva e coloro che hanno aderito acquistano concretamente. Lo svantaggio del “deals” è che il consumatore deve fornire in anticipo i dati della carta di credito dalla quale verrà scalato l’importo del prodotto acquistato al raggiungimento del numero minimo di acquirenti previsto. Qualora, però, non si dovesse raggiungere tale numero minimo, l’acquisto non si perfezionerà. Il “coupon” è invece un buono sconto digitale che può essere trovato on line. Una volta stampato ed esibito nei negozi “convenzionati” si potrà usufruire dello sconto. Oggi è possibile trovare i codici sconto consultando il sito codicesconto.com che raggruppa tutti quelli attualmente utilizzabili, sia pubblici che privati. Una vera e propria fonte di risparmio!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

E’ reato dire al capo “lei non capisce un c….”?

Tenete a bada la lingua se il vostro titolare vi stressa sul lavoro rimproverandovi senza darvi un attimo di tregua! Potrebbe costarvi caro se, al datore di lavoro, dite “lei non capisce un cavolo” ovviamente nella versione più colorita! La Corte di Cassazione, nella sentenza 234/2013, rimette in discussione un verdetto emesso in precedenza che dava ragione al lavoratore. In quel caso un uomo di oltre sessant’anni si rivolse con un linguaggio poco consono al suo titolare ma, la Corte, lo assolse poiché l’espressione “lei non capisce un ….” era di uso comune al punto tale da non potersi considerare ingiuria. Di differente opinione fu però la Procura che presentò ricorso definendo la frase pronunciata in quel contesto “volgare ed altamente offensiva”.

Il nuovo e recente verdetto ha quindi accolto il ricorso alla cui base si legge che “al di là della questione sull’appartenenza o meno al parlare comune del termine volgare riportato, l’espressione stessa va ad assumere carattere ingiurioso laddove vi veniva rimarcata, con particolare asprezza di tono, e nel corso di una discussione di lavoro, l’incompetenza della persona offesa nella materia oggetto di discussione”. In sostanza non si trattò solo di un semplice contrasto di opinioni bensì di un vero e proprio attacco volto a ledere l’onore professionale della parte offesa. Il nostro consiglio? Contate fino a dieci prima di aprire bocca!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

La truffa dei falsi tecnici dell’energia elettrica!

Attenzione alla truffa dei falsi tecnici Enel. Si tratta dell’ennesimo escamotage ideato da persone senza scrupoli per entrare nelle case e rubare. Questa volta la scusa è classica, quasi banale, controllare il contatore. I falsi tecnici girano sempre in coppia, con abbigliamento e pettorina per non destare sospetti. I malfattori cercano soprattutto di avvicinarsi a persone anziane che vivono sole. Si presentano con toni cordiali: “buongiorno signora, siamo i tecnici dell’Enel. Da alcuni controlli abbiamo riscontrato delle anomalie tra le bollette che lei ha pagato e i consumi della sua abitazione. Siamo stati mandati dall’azienda per controllare il contatore e, in caso, avviare la pratica per il rimborso spese”. La vittima, non fiutando il pericolo imminente, apre la porta.

Una volta entrati uno dei due falsi tecnici chiede al padrone di casa di farsi mostrare le ultime bollette ricevute, mentre il complice, con la scusa di guardare il contatore, perlustra l’appartamento a caccia di contanti, preziosi ed oggetti di valore. Una volta preso il bottino torna dal “collega” fingendo di aver terminato e, i due immediatamente lasciano l’appartamento con la scusa di proseguire il loro giro di routine. Solo in seguito il malcapitato si rende conto di essere stato truffato e derubato. Attenzione quindi a non lasciarvi intrappolare da false scuse, come ad esempio quella del rimborso spese, non aprite la porta e chiamate le forze dell’ordine. Sarà loro premura tutelarvi da questo tipo di raggiri.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile