Notizie curiose su gatti, mento e stranezze in Giappone.

Sapete perché i gatti si strofinano quando li accarezziamo? E’ una tipica abitudine di questi felini usata per marcare l’uomo con il proprio odore: il gatto preme contro le mani, o contro le gambe, la parte superiore della testa, poi un lato della bocca e infine struscia tutto il fianco, attorcigliando leggermente la coda. Spesso ripete l’operazione più volte, per poi allontanarsi. L’animale ha infatti le ghiandole odorifere che utilizza per marcare il territorio, soprattutto sulle tempie, lungo la mascella, alla base della coda, sui cuscinetti delle zampe. Gli strofinii quindi hanno la funzione di impregnarci con il loro odore: lo stesso trattamento è riservato a vari oggetti della casa, come stipiti delle porte e mobili. Infatti, perché il micio si senta a proprio agio, i suoi “coinquilini” e gli oggetti del suo ambiente ne devono condividere gli odori. Per questo, dopo essersi strofinato si siede e si lecca. In parole povere “ci sta assaggiando”!!! images

L’uomo è l’unico essere vivente ad avere il mento e tale protuberanza, esclusiva del genere umano, viene attribuita ad un processo di selezione naturale per masticare più facilmente. Il mento è infatti una parte ossea più avanzata della mandibola inferiore e, secondo alcune teorie, la sua presenza è da attribuirsi al cambiamento di alimentazione che interessò il genere umano a partire da due milioni di anni fa. La cottura dei cibi avrebbe reso più semplice la masticazione, eliminando la necessità di grossi denti e mascelle prominenti. I cambiamenti che portarono allo sviluppo del mento potrebbero pertanto essere direttamente legati alla cottura, che permise all’Homo Erectus di ridurre il tempo speso ad alimentarsi e portò a denti più piccoli. Il restringimento dei denti potrebbe aver quindi causato come sottoprodotto la comparsa del mento.

Un’ultima curiosità riguarda il Giappone. Se vi è capitato di passarci una vacanza avrete sicuramente notato che negli ascensori non si trova il pulsante con su scritto “quarto piano”. Questa bizzarra forma scaramantica (chiamata anche tetrafobia) si spiega con il fatto che in giapponese la pronuncia del numero quattro (shi) risulta identica a quella della parola morte. Nel linguaggio parlato il problema si risolve ricorrendo a una pronuncia alternativa del numero incriminato, corrispondente a yon, ma nel complesso si evita il più possibile di avere a che fare con tale cifra. La credenza popolare circa gli effetti nefasti del quattro coinvolge vari aspetti della vita di tutti i giorni. Può per esempio capitare che negli ospedali e in altri edifici pubblici, hotel inclusi, si passi dal terzo al quinto piano… O meglio, che il quarto piano “effettivo” sia indicato negli ascensori con il numero cinque!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Cambio gomme: entro il 15 maggio bisogna sostituire quelle invernali altrimenti potrete essere sanzionati.

Avviso a tutti gli automobilisti: il 15 maggio è la data ultima per il cambio delle gomme che da invernali dovranno essere sostiuite con quelle estive. Chi non esegue questa manovra può rischiare pesanti multe in caso di un controllo su strada.
Secondo le norme citate nel Codice dal 15 aprile scatta l’obbligo del cambio gomme: agli automobilisti viene data una proroga di tempo, fino al 15 maggio, per adeguarsi alla normativa.cambio-gomme-vigevano1
Cosa si rischia se tale sostituzione non viene fatta? In realtà gli pneumatici invernali possono essere lasciati se presentano un indice di velocità uguale, oppure superiore, a quello che viene indicato sulla carta di circolazione. Se invece non rispettano questi requisiti devono essere sostituiti obbligatoriamente. Se tale codice quindi risulta irregolare e si continua a viaggiare con le gomme invernali viene messa a repentaglio la sicurezza stessa del veicolo poiché il battistrada rischia di logorarsi più velocemente allungando i tempi di frenata anche a causa delle temperature superiori ai venti gradi.

Nel caso di un controllo fra metà maggio e ottobre inoltre si rischiano pesanti multe che vanno dai 422 euro ai 1.695 euro, con il possibile ritiro della carta di circolazione, perché il veicolo è considerato non conforme, e l’obbligo di prova e visita nella sede più vicina della Motorizzazione Civile. Per avere la certezza che gli pneumatici invernali possano comunque risultare idonei anche durante il periodo estivo occorre guardare il codice di velocità, un indicatore che segnala la velocità a cui la gomma può trasportare un carico che sia corrispondente al suo codice di carico nelle condizioni che vengono specificate dal produttore. Facciamo un esempio: se l’auto presenta una velocità dichiarata di 200 km/h, il codice di velocità dovrà essere superiore oppure uguale a U, che appunto corrisponde a 200 km/h. L’indice di carico invece è un indice che viene associato al massimo carico possibile sulla gomma alla velocità che viene specificato dal relativo codice di velocità nelle condizioni dettate dal produttore.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile del Consumatore

Da maggio 2017 nuove sanzioni agli automobilisti che verranno sorpresi con il cellulare!

Il Nuovo Codice Stradale affronta un delicato argomento che riguarda l’utilizzo del cellulare durante la guida. A partire dal mese di maggio 2017 entrerà in vigore una nuova legge che mira ad arginare o escludere l’utilizzo dell’apparecchio mentre si è in macchina punendo con multe salatissime chi verrà colto in flagrante mentre fa una telefonata o manda un sms. Il problema del cellulare alla guida è un fenomeno sempre più diffuso e, negli ultimi anni, gli incidenti stradali causati da tale cattiva abitudine sono aumentati vistosamente.

Basta fermarci un attimo ai semafori e guardare le macchine che affiancano la nostra per capire che ormai la tecnologia si è impadronita delle nostre vite. C’é chi, fermo ad un semaforo rosso, scatta un selfie, c’è chi controlla le email o le notifiche sui social, c’è chi parla o manda un sms incurante del fatto di poter diventare un pericolo per sé e per gli altri. Il cellulare infatti ci distrae: ci distrae dal tenere gli occhi costantemente fissi sulla strada, ci rende nervosi, ci impaccia nelle manovre non garantendo la manualità giusta che serve quando siamo al volante, ci fa perdere il controllo delle situazioni.cellulare

Per esempio sapevate che se rispondiamo ad un sms distogliamo l’attenzione dalla guida per una decina di secondi circa? E sapete cosa accade in questo brevissimo lasso di tempo? In dieci secondi a 50 km/h percorriamo circa 140 metri, più di un campo di calcio e, se qualcuno attraversasse la strada proprio in quel momento? Non possiamo andare avanti con la convizione che “a noi tanto andrà sempre bene” soprattutto da quando il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha diffuso nuovi allarmanti dati che mostrano che il 27% degli incidenti automobilisti sono stati causati dall’uso/abuso del telefono cellulare mentre si guida.

Il Nuovo Codice della Strada punta l’attenzione su due principi cardine: innanzitutto sul diviento assoluto di utilizzare il cellulare senza l’altoparlante e, sulle nuove sanzioni più onerose e rigide, che vanno da euro 180 a 680 euro. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio. La sanzione ed il ritiro immediato della patente di guida saranno applicati immediatamente anche a coloro che verranno sorpresi ai semafori o ai segnali di stop con il cellulare in mano. Automobilisti state attenti! Con l’inasprimento delle norme vi conviene evitare l’uso del cellulare e, se proprio non potete farne a meno, utilizzate gli auricolari o l’altoparlante, utilissimi per evitare sanzioni e distrazioni!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile del Consumatore

Cosa succede se la multa dell’autovelox ha la data sbagliata?

Ecco un articolo dedicato agli automobilisti che tratta un tema delicato: quello relativo alle multe. Cosa succede se la data indicata nella sanzione è sbagliata? Esiste un modo per tutelarsi dagli errori compiuti da terzi? La legge, in questa circostanza, da ragione agli automobilisti in quanto la multa per eccesso di velocità si può fare annullare se la data e l’orario riportati sullo scontrino dell’autovelox sono sbagliati.

Andiamo nello specifico prendendo il codice della strada che nell’art. 142 (ai rispettivi I commi 6 e 6bis) stabilisce che “per la AUTOVELOXdeterminazione dell’osservanza dei limiti sono considerate prove le risultanze di apparecchiature omologate”, anche per il calcolo della velocità media di percorrenza. Si legge inoltre che le postazioni di controllo sulla rete stradale “devono essere preventivamente segnalate e ben visibili” (dunque possono essere annullate le multe conseguenti alla rilevazione di eccesso di velocità da parte di un autovelox nascosto o non segnalato). Si legge inoltre all’art. 345 del regolamento di esecuzione e di attuazione del codice che le apparecchiature per il controllo dei limiti di velocità “devono essere costruite in modo da raggiungere detto scopo fissando la velocità del veicolo in un dato momento in modo chiaro ed accertabile, tutelando la riservatezza dell’utente”.

La legge, dunque, stabilisce che autovelox e telelaser sono la fonte di prova principale per la determinazione dell’eccesso di velocità e devono essere in grado di fornire valutazioni “chiare ed accertabili”. La sentenza emessa dal giudice di La Spezia vedeva vincere l’automobilista in questione poiché il Giudice annullò la multa per due ragioni ben precise che si appellavano a due sentenze precedenti, quella n. 13887 del 9 giugno 2010, in cui veniva stabilito che in caso di sanzione contestata è importante stabilire il “buon funzionamento dell’apparecchiatura che ha rilevato la velocità del veicolo” e che “un apparecchio che rilascia un documento con data diversa da quella reale è portatore di una anomalia”.

Pertanto è Impossibile giudicare valida una multa emessa in seguito alla rilevazione di alta velocità da parte di un apparecchio del genere.
La seconda sentenza in esame, la num. 22883 del 29 ottobre 2014, ha giudicato contraddittoria un’analoga decisione del tribunale che aveva condannato un’automobilista, stabilendo che il giudice aveva prima “attribuito fede privilegiata al verbale di accertamento” e poi “corretto tale valutazione”, anche se solo per quanto riguarda la registrazione dell’orario. Anche in questo caso, dunque, la multa doveva essere annullata. Automobilisti state in guardia: se arriva una multa guardate bene il modo in cui è compilata poiché se riscontrate anomalie in merito ad orari e date potete contestarle!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile del Consumatore

Lo sai perchè? Tante piccole curiosità.

Lo sai perchè l’attività fisica aiuta a prevenire l’insorgenza dei tumori?  Alcuni tipi di neoplasie sono sensibili agli effetti del movimento, che ne riduce l’incidenza: la relazione diretta è stata dimostrata per il tumore del colon, dell’endometrio e del seno. Anche se il meccanismo per cui l’attività fisica esercita un’azione anticancro non è ancora del tutto chiaro per gli altri tumori, chi fa sport si ammala meno di chi conduce una vita sedentaria perché il movimento induce l’organismo a produrre sostanze protettive.  Per quel che riguarda la prevenzione oncologica, non si sa a che età è meglio cominciare a fare sport. L’esercizio però è comunque utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e per evitare l’osteoporosi. Prima si comincia, meglio è. Molte delle abitudini acquisite durante l’infanzia o l’adolescenza hanno un forte impatto sul rischio di ammmalarsi di cancro anche da anziani. Si pensi inoltre anche all’importanza dell’alimentazione corretta o al fumo: si può sempre correggere un comportamento errato, ma non acquisirlo per niente è comunque una delle migliori strategie di prevenzione.
Lo sai perchè il matrimonio fa bene al fisico e alla mente?
Uomini e donne ecco una notizia che ha dell’incredibile. Uno studio americano firmato da uno staff di professionisti ha analizzato il matrimonio mettendo in evidenza dei particolari che vanno contro i luoghi comuni sull’argomento. A quanto pare il matrimonio fa bene sia al marito che alla consorte. Gli uomini ci guadagnano in benessere fisico perchè le mogli si occupano della casa e della cucina garantendo uno stile di vita sano e confortevole, mentre le donne migliorano nel benessere mentale, perchè per loro, avere una relazione stabile, equivale a rafforzare i sentimenti e la sfera emotiva ne trae benefici. Gli studiothsi hanno anche calcolato quale sia la fascia d’età migliore per dar vita ad un rapporto fisso: se per le donne sembra essere tra 20 e 25 anni, per gli uomini è meglio dai 25 ai 30.  Emerge dalla ricerca un altro dato interessante: un rapporto stabile e costante allunga la vita della coppia. L’impatto delle relazioni stabili a lungo termine sulla longevità è il risultato stabilito da uno studio condotto su un miliardo di persone di sette diversi Paesi europei.  Le persone sposate infatti hanno un tasso di mortalità del 10-15%  inferiore rispetto alla popolazione generale. Quindi, a conti fatti il matrimonio allunga la vita e fa bene sia al fisico che alla mente!
Lo sai che lo shopping fa dimagrire? Sicuramente non è l’ideale per il portafogli ma uno studio inglese assicura che lo shopping fa bene alla silouette. Camminare per ore ed ore, uscire ed entrare di negozio in negozio per scovare l’occasione migliore, sollevare pesanti borse della spesa aiuta a consumare calorie. Sembra una specie di palestra a cui le donne, instancabili ricercatrici della caccia all’occasione perfetta, non rinunciano pur di bruciare grassi. Camminare tra i negozi e sollevare pesi sono esercizi fisici a tuttu gli effetti che possono arrivare a far consumare ben 48 mila calorie all`anno, ovvero circa 920 calorie a settimana. I dati sono frutto di uno studio condotto nel Regno Unito che ha analizzato il comportamento di dieci patiti dello shopping muniti di contapassi e contacalorie. Lo studio si è concluso con un’intervista ad oltre mille persone. Le risposte più curiose e comuni sono state “faccio acquisti perchè adoro comprare e bruciare calorie”. Il 50% delle donne intervistate inffati cammina per ore e ore instancabilmente percorrendo un totale di circa 240 chilometri all’anno. Gli uomini invece sono più pigri e, in sette giorni, non riescono a superare i cinquanta minuti di shopping, e in quello stesso lasso di tempo non percorrono più di 1,5 chilometri di cammino.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile del Consumatore

Condominio e pollice verde!

Come comportarsi se il vostro vicino di casa ha il pollice verde ed ama adornare con le piante il pianerottolo? Il condomino in questione abita al piano terra e una delle porte di ingresso del suo appartamento è prospiciente al cortile condominiale. L’inquilino usa quello spazio per abbellirlo con piante ornamentali, sedie e tavoli. I vicini, infastiditi da questo comportamento, si recano in tribunale poiché, secondo loro, la norma violata è il primo comma dell’articolo 1102 del Codice Civile.pianerottolo-piante-comuni-condominio

Nello stesso si legge che: “ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto”. Che esito ha avuto la diatriba? Il condomino accusato dai suoi vicini ha vinto la causa. La sentenza (Cass. civ., sez. II, 9 febbraio 2011, n. 3188) infatti recita: “il potere del singolo condomino di servirsi della cosa comune incontra un duplice limite, consistente, l’uno, nel rispetto della destinazione del bene comune, che non può essere alterata dal singolo partecipante alla comunione e l’altro, nel divieto di frapporre impedimenti agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto.”

Pertanto “le allegazioni dei ricorrenti in ordine alle condotte ascrivibili al collocamento nella corte comune di vasi di piante, di panchine con sedie e tavoli in adiacenza dei muri di proprietà del resistente, non appaiono integrare gli estremi della violazione del principio di pari uso ricavabile dall’art. 1102 c.c., non apparendo in alcun modo pregiudizievoli rispetto ad un utilizzo della corte secondo la sua naturale destinazione di permanenza e transito al fine di accedere alle proprietà dei ricorrenti, non avendo gli stessi offerto alcuna prova o allegazione in ordine all’esistenza di un diritto di passaggio carraio sulla predetta area.” In sostanza è lecito il collocamento di sedie e piante nelle parti comuni da parte di un condomino se ciò non pregiudica il diritto degli altri!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile del Consumatore

Condominio: quando parcheggio è usato in modo imroprio.

Uno dei temi presenti all’ordine del giorno dell’assemblea condominiale riguarda il parcheggio. Capita a volte che i viali condominiali vengano usati per far sostare motociclette ed autovetture impedendo così il passaggio a chi possiede un garage. Spesso per mancanza di spazio o per comodità tali aree, che dovrebbero essere libere, vengono usate in modo improprio. Come comportarsi in queste situazioni?

E’ possibile vietare un comportamento scorretto che può causare disagio? Prima di approfondire la questione è necessario soffermarsi sull’ articolo 1102 del Codice Civile in cui si ricorda che “ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa”.CroppedImage860360-parcheggio-condominiale

L’uso della “cosa comune” però non comporta un abuso della stessa area per cui “il pari uso della cosa comune non postula necessariamente il contemporaneo uso della cosa da parte di tutti i partecipanti alla comunione, che resta affidata alla concreta regolamentazione per ragioni di coesistenza; che la nozione di pari uso del bene comune non è da intendersi nel senso di uso necessariamente identico e contemporaneo, fruito cioè da tutti i condomini nell’unità di tempo e di spazio, perché se si richiedesse il concorso simultaneo di tali circostanze si avrebbe la conseguenza della impossibilità per ogni condomino di usare la cosa comune tutte le volte che questa fosse insufficiente a tal fine”.

Per quanto riguarda i viali interni hanno tutti diritto ad usarli senza che ciò intralci il passaggio per accedere ad altre aree. Quindi impedire o rendere difficoltoso l’accesso ai garage risulta essere una condizione sufficiente per vietare l’uso del viale stesso Ciò può essere fatto tanto dall’amministratore (che per legge deve disciplinare l’uso delle cose comuni in modo che ne sia garantito il miglior godimento a tutti i condomini), quanto dall’assemblea, che, in ragione dei suoi generali poteri di gestione delle cose comuni, può andare più in fondo specificando le modalità d’uso da considerarsi lecite.