Serve un prestito? Alcuni consigli per muoversi al meglio.

In caso di progetti all’orizzonte, siano essi la ristrutturazione di una casa o l’acquisto di un’auto nuova, è bene chiedere un prestito facendo però attenzione a come muoversi. Verificate innanzitutto l’affidabilità dell’operatore di mercato a cui volete rivolgervi: si può controllare su bancaitalia.it  la sua registrazione in qualità di mediatore creditizio oppure scegliete una banca o un ente autorizzato ad erogare prestiti. E’ importante inoltre chiedere il modulo europeo di informazioni di base sul credito ai consumatori, chiamato IEBCC o EBIC, per poter confrontare le varie proposte di prestito.

Ricordate anche di chiedere una copia del contratto di finanziamento prima della firma per poterlo esaminare in ogni dettaglio. Consultate anche i tassi in particolare il TAN ed il TAEG: il primo è relativo alla percentuale di interesse annuo che si pagherà sulla cifra prestata mentre il TAEG  è il costo totale che comprende sia il TAN che le altre spese tra cui i costi di gestione della pratica ed istruttoria della stessa.

Se l’ente, la banca o la finanziaria, costringe il consumatore ad acquistare una polizza particolare per erogare il finanziamento pratica un comportamento scorretto: in questo caso si può segnalare l’accaduto all’Antitrust. Ricordate infine che un mediatore, oppure un agente, spesso si fa pagare le commissioni per la prestazione lavorativa offerta al cliente: in questo caso il compenso deve essere comunicato prima della conclusione del contratto e deve essere scritto sullo stesso. Inoltre a tal fine evitate di scegliere operatori che chiedono un compenso anticipato prima dell’erogazione di un finanziamento che potrebbe anche non arrivare.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Stop alle banconote da 500 euro.

Il taglio più grande della nostra attuale moneta la famosa banconota viola da 500 euro è ufficialmente fuori produzione. Dal primo gennaio del 2019 è infatti entrata in vigore la direttiva del 2016 che prevedeva il ritiro di tale “pezzo” al fine di contrastare il riciclaggio del denaro. Secondo diverse indagini è emerso che il taglio da 500 è il tramite preferito da evasori e trafficanti, di armi e droga, per depositare grandi importi utilizzando poche banconote. Questo sistema ha fatto si che il flusso di versamenti aumentasse al punto tale da diventare un allarme vero e proprio.

Lo stop immediato riguarderà ben 17 delle 19 banche centrali dei paesi europei, ad eccezione della banca austriaca Oesterreichische Nationalbank e della banca centrale tedesca che continueranno a far circolare i pezzi da 500 fino al 26 aprile del 2019. Nel frattempo le banconote viola ancora oggi in circolazione avranno ancora valore legale e potranno essere utilizzate fino al loro esaurimento. La banconota infatti manterrà sempre il suo valore e potrà essere cambiata presso le Banche centrali dell’Eurosistema per un periodo di tempo illimitato.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Carta clonata? Consigli per non andare in panico.

I saldi si avvicinano e, a volte, anche lo shopping può avere qualche effetto indesiderato. Se la carta di credito è in tasca ma qualcuno la sta utilizzando per fare acquisti al posto vostro significa che è stata clonata. Non commettete l’errore di pensare che il principale responsabile di ciò sia lo shopping on line poiché secondo i recenti dati le frodi on line rappresentano solo lo 0,01% dei casi .

Spesso, la maggior parte delle volte, le carte vengono clonate quando si preleva dagli sportelli automatici oppure con i pagamenti che avvengono nei negozi. Esiste un apparecchio detto “skimmer” in grado di copiare i codici della carta per poi riprodurli fedelmente su un’altra. Quest’ultima viene utilizzata dai truffatori per fare acquisti al posto vostro. Se capita un episodio del genere la prima cosa è non abbandonarsi al panico: bisogna invece prendere il telefono e bloccare la carta di credito chiamando subito il servizio clienti della vostra banca. Tutte le banche per legge devono mettere a disposizione dell’utente servizi validi, veloci  e disponibili 24h su 24 affinché il cliente possa comunicare un utilizzo sospetto della carta e di conseguenza bloccare immediatamente il pagamento.

Una volta bloccata la carta il passo successivo è denunciare l’accaduto alle autorità. La denuncia va poi depositata in banca e sarà utile anche per chiedere il rimborso del denaro rubato. A tal fine  è necessario esibire le prove della clonazione della carta pertanto può essere utile dimostrare che ci si trovava in un altro luogo quando la carta stessa è stata utilizzata. In questo caso ogni pezza d’appoggio è valida: cartellino timbrato sul luogo di lavoro, biglietti di viaggio e scontrini vari sono idonei a valere come possibili prove del torto subito.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Tempo di … saldi invernali!

Il 2019 si aprirà all’insegna dei tanto attesi saldi invernali. Sarà per molti l’occasione giusta per rinnovare il guardaroba e non solo a prezzi vantaggiosi e scontati. Il calendario varia da regione e regione ma quasi in tutta l’Italia sarà il 5 gennaio a dare il via allo shopping frenetico ad eccezione della Basilicata in cui i saldi saranno anticipati al 2 gennaio, della Valle d’Aosta la cui data è il 3 gennaio mentre, in Sicilia l’inizio degli sconti coinciderà con la festa dell’Epifania, il 6 gennaio.

Diverse saranno  anche le date che metteranno fine al periodo promozionale, vediamole nel dettaglio: le prime regioni a mettere lo stop ai saldi saranno il Trentino-Alto Adige (16 febbraio) e la Liguria (18 febbraio). Toccherà di seguito (28 febbraio) anche a Piemonte, Puglia, Calabria e Lazio. Il primo marzo gli sconti termineranno anche in Basilicata e Marche mentre, in Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Umbria, Toscana e Sardegna i saldi finiranno il 5 marzo. Il 15 marzo sarà la volta della Sicilia mentre Friuli Venezia Giulia, Veneto e Valle D’Aosta aspetteranno il 31 marzo 2019. La regione in cui il periodo promozionale sarà più lungo è la Campania che vedrà spostata la fine dei saldi al 2 aprile 2019. Buono shopping a tutti i lettori!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Annunci sul web.

Quando leggiamo gli annunci sul web è bene tener presente alcuni accorgimenti che potrebbero farci  evitare truffe. Prendiamo come esempio la categoria degli appartamenti: se si ha intenzione di acquistare una casa prestate particolare attenzione agli annunci scritti in italiano scorretto o in inglese: spesso le truffe partono da paesi esteri. In questo caso sarà più difficile perseguire gli ideatori del raggiro. Se stiamo cercando su un sito poco chiaro, poco conosciuto, con annunci i cui contatti sono poco convincenti è bene fare un rapido controllo inserendo gli stessi su un motore di ricerca.

In questo caso il raggiro potrebbe consistere nel far contattare numeri a pagamento: una precoce ricerca potrebbe aprirci gli occhi su episodi simili accaduti a qualcun altro prima di noi. Occhio anche ai cosiddetti “annunci civetta” scritti con parole accattivanti ma presenti sul sito da molto tempo e proposti ad un prezzo molto conveniente. Spesso si tratta di appartamenti che sono stati messi all’asta che qualche agenzia si offrirà di aiutare a comprare dietro compenso. Quali sono le caratteristiche dei siti affidabili? Tali siti riportano in chiaro tutte le informazioni relative all’appartamento, descrivendo il prezzo, la zona dove l’immobile è ubicato, inserendo foto dettagliate e piantina.

Attenzione però spesso anche le immagini possono essere false: se avete dubbi con una semplice ricerca  si può fare un controllo utilizzando il motore di ricerca “Google”: basta cliccare con il tasto destro sull’immagine e poi “Search Google for Image”. Se invece state cercando di vendere  state attenti al furto d’identità: non pubblicate o inviate documenti, dati catastali e planimetria. Sono informazioni che si possono fornire anche in un secondo momento magari dopo aver incontrato il potenziale acquirente. Con i dati dell’abitazione ed i documenti falsi un finto acquirente ed un finto venditore potrebbero riuscire a truffare perfino banche e notai.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Contraffazione: cifre che allarmano.

La contraffazione è una truffa ai danni del consumatore che riguarda tutti i settori: abbigliamento, industria alimentare, beni di lusso, prodotti informatici e molto altro. Consiste nel falsificare un bene, un marchio, un brand e commercializzarlo come se fosse prodotto originariamente dalla casa madre con un’etichetta ufficiale e registrata. La contraffazione nasce dall’idea di fare soldi vendendo beni che imitano quelli originali per ingannare il consumatore e ricavare un profitto del tutto  illecito.

I dati di tale truffa allarmano: sono oltre 31 milioni i prodotti falsi sequestrati dalle autorità. Il picco più alto si registra in particolare alla frontiera che risulta essere uno dei punti più critici di tale commercio illegale: un mercato che, a quanto emerge, ha un valore commerciale di oltre 580 milioni di euro. Sebbene in questi anni, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, il fenomeno si sia ridimensionato, rispetto in particolare al 2016, è aumentata la proporzione dei prodotti contraffatti e potenzialmente pericolosi destinati all’uso quotidiano.

Ci riferiamo ad esempio ai prodotti sanitari, ai farmaci, ai giocattoli per i bambini ed agli apparecchi elettronici: tali categorie rappresentano ancora il 43% dei beni sequestrati. In cima alla lista dei prodotti contraffatti ci sono quelli del settore alimentare, seguiti dai giocattoli, dalle sigarette, e dall’abbigliamento. La nazione che produce e commercializza tali prodotti è la Cina al primo posto della classifica con all’attivo ben l’80% di produzione illegale e potenzialmente dannosa non solo per il mercato ma anche per la salute umana.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Call center: riconosciamoli dal prefisso per evitarli!

L’AGCOM (Autorità Garante per le Comunicazioni) da sempre impegnata nella lotta per la difesa dei consumatori ha ottenuto grazie alla delibera n. 156/18/CIR, l’istituzione di due prefissi atti ad individuare le chiamate provenienti dai call center.

La misura, frutto di una lunga lotta, è stata adottata per semplificare la vita all’utente che, grazie all’introduzione di questi caratteristici prefissi, potrà riconoscere ed evitare tutte le chiamate indesiderate. Addio quindi alle telefonate anonime ed alle numerazioni poco chiare: i call center non potranno più mascherare la propria identità e l’utente potrà difendersi una volta per tutte dal telemarketing selvaggio.

I prefissi a cui prestare attenzione sono lo 0843 e lo 0844. Il primo indicherà le agenzie che contattano l’utente per finalità statistiche mentre, lo 0844, identificherà le agenzie promozionali e di telemarketing che si rivolgono all’utente per scopi pubblicitari oppure comunicazioni a carattere commerciale. Utenti state in guardia: inserite le chiamate indesiderate ricevute da numeri con tali prefissi nella black list per non essere più disturbati!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile