Una vacanza nel blu al Serenusa Village di Licata

2 personedi UMBERTO BUZZONI – Direttore de “IL CONSUMATORE”

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Scegliere un luogo dove trascorrere dei giorni di vacanza non è mai cosa semplice.

La scelta è sempre un rischio sia per l’ambiente che si può trovare sia per servizi che vengono offerti.

Ma trascorrere dei giorni di vacanza nel blu al Serenusa Village di Licata, nella splendida Sicilia, è stata per me una piacevole sorpresa, nonché un’occasione veramente speciale.

Di forte gradimento la cortesia e la disponibilità del personale, attento ai bisogni e alla necessità di tutti gli ospiti presenti nella struttura; struttura dotata di tutti i comforts e che si contraddistingue per la tenuta degli ambienti puliti e curati nei minimi dettagli.

Il piacere immenso di incontrare il Direttore Salvatore Piazza che, con estrema competenza ed efficienza, gestisce una struttura di tale portata, in un territorio dai mille colori e profumi come la Sicilia.

Grande disponibilità, dunque, di Salvatore Piazza da me constatata nell’ambito di esigenze personali rappresentate sin dal momento dell’arrivo e da lui affrontate e risolte con prontezza ed efficacia.

tre persone 1Allo stesso modo, nessun appunto, se non positivo, può muoversi all’organizzazione dell’intrattenimento per grandi e piccini. Eccezionale l’Animazione con il Capo Equipe Marco Vezzani e il Responsabile dell’Animazione Frank Lisi che,unitamente ai loro collaboratori, riescono ad allietare, durante la giornata, indistintamente tutti gli ospiti del Villaggio.

Gli spettacoli – presentati tutte le sere nell’anfiteatro della struttura- sono curati nei particolari, e nulla è lasciato al caso. Grandiosa la prontezza degli attori –soprattutto degli stessi Marco Vezzani e Frank Lisi -che nella loro opera di improvvisazione, rendono ancor più piacevole l’intrattenimento, coinvolgendo persone di ogni età.Infatti, il tempo, nell’assistere ai loro shows, trascorre velocemente, senza alcuna possibilità di lasciare spazio alla noia e agli sbadigli.

Bello, bellissimo non può non essere ogni giorno trascorso in questa splendida struttura. Pertanto, consiglio vivamente a tutti i miei lettori una vacanza al SerenusaVillage certo che ognuno si troverà a proprio agio usufruendo di tutte le comodità necessarie.

Una vacanza che ripeterò sicuramente in questa Estate 2014!

Direttore responsabile Umberto Buzzoni)

RACCOLTA DIFFERENZIATA E SICUREZZA: L’orario serale di conferimento è un pericolo per anziani e donne. L’associazione “La Prevenzione è Salute” denuncia alle autorità

anzianodi Raffaele Orlando

Sono Raffaele Orlando presidente dell’associazione, “La prevenzione è salute”, fondata in Termoli, presso lo studio notarile Giuseppe Cariello il giorno 6 marzo 2014.
Questo mio intervento è in linea con i seguenti fini statutari:
Art1L’Associazione principalmente intende scoprire e denunciare ai pubblici Enti competenti e
alle pubbliche amministrazioni i danni che hanno prodotto e continuano a produrre alla salute dei cittadini il Radon, l’Eternit, le Frodi Alimentari e le antenne delle radio private e statali, delle televisioni private e statali e  della telefonia, quando non sono in regola con le attrezzature e le normative di legge.
2. L’Associazione intende svolgere anche attività culturale e di formazione nei settori Cultura, Ambiente, Lavoro e Salute.”
 Art.21. L‘Associazione è situata nella cittadina di Termoli (CB) con sede in via Francesco D’Ovidio 22 2. L’Associazione opera soltanto sul territorio della Regione Molise.

Il mio primo intervento riguarda gli orari per il conferimento della spazzatura, scelti e imposti alla città di Termoli dalla caduta amministrazione Comunale.

Prendiamo ad esempio due ECOPOINT, quello di via Cannarsa – via D’Ovidio e quello di via Leopoldo Pilla e via Belvedere.

Come si legge dalla Delibera di Giunta affissa sui due gazebi di legno, i rifiuti debbono essere conferiti tassativamente dalle ore 22 alle ore 6 del mattino. Si stenta a credere che questa delibera sia stata scritta dalla Giunta comunale. Possibile che nessuno dei componenti la Giunta, si sia reso conto che sono orari assurdi e pericolosi, specialmente per gli anziani e per le donne. Per tutto questo inverno i vecchi, il più delle volte sotto la pioggia, partendo da via D’Ovidio hanno dovuto camminare per 150 metri per raggiungere via Cannarsa. Un tragitto tra le auto che provengono alle spalle, tra i gradini dell’unico marciapiede e tra i fossati  che si trovano in mezzo alla strada, come si può vedere sulle foto allegate e le centinaia di foto che saranno inserite sul sito in costruzione.

I vecchi di 70,80 ed anche 90 anni, sia maschi che donne, alle ore 21.00 dovrebbero già andare a letto, come raccomandano i medici, ma purtroppo vecchi debbono aspettare l’ora precisa. Possibile che nemmeno i consiglieri, tranne qualcuno, non si siano accorti che questo orario era ed è pericoloso non solo per la salute, ma anche per il pericolo di perdere la vita. Non è una esagerazione, come potete leggere nei ritagli di giornali allegati ed anche questi tra qualche giorno saranno sul sito www.prevenzione-salute.it

Il pericolo di perdere la vita può avvenire sia con le botte ricevute da malviventi in cerca di poche monete e sia per il freddo e la pioggia  che si vanno ad aggiungere  alle tante influenze e virus che abbiamo avuto  quest’anno. L’anziano muore, sembra una morte naturale e magari a fargli alzare  l’influenza   è stato il “22”.  Ecco perché, quale presidente di questa associazione, ho coinvolto tanti Enti.

Dai ritagli dei giornali si evince che  i ladri, per lo più giovani, per attaccare gli anziani  li aspettano nei pressi dei box della spazzatura. In via Cannarsa  alle 9 del mattino due giovani hanno tolto la borsa ad una signora che andava al lavoro. Nei primi giorni di quest’anno due giovani in motocicletta hanno strappato la borsa dalle mani ad una signora che è caduta e ha riportato ferite, che  ancora oggi non  riesce a sanare.  Il marito, che era con lei quando è stata scippata, è stato uno dei migliori carabinieri che abbiamo avuto a Termoli. “La Malavita con la globalizzazione è aumentata, ogni due minuti in Italia una casa viene svaligiata. I cittadini vivono nella paura e si fanno giustizia da sé. E’ quanto afferma il collega giornalista Fabrizio Gatti nell’articolo FAR WEST ITALIA, apparso sull’Espresso del 13 marzo 2014”.

Vi chiederete perché ho inviato a tanti Enti ed Autorità questa documentazione.

Perché molti di questi Enti, visti i pericoli che corrono gli anziani, potrebbero già intervenire immediatamente, ne hanno piena facoltà. Ma li ho coinvolti anche per  indicare ad eventuali  anziani presi di mira a chi chiedere il rimborso per eventuali danni subiti.

Ai procuratori dei Tribunali chiedo di verificare se nel provvedimento preso dalla Giunta ci sia qualcosa che non poteva fare.

La crisi ‘avvelena’, a tavola sempre piu’ alimenti scaduti e contraffatti

nasda AGI

La crisi pesa anche sulla qualita’ dei cibi e per risparmiare si diffonde l’utilizzo diingredienti ‘low cost’ che spesso nascondono frodi e adulterazioni”. E’ la denuncia della Coldiretti, secondo cui dall’inizio della crisi a oggi e’ aumentato del 248% il valore di cibi e bevande sequestrati dai Nas perche’ “adulterati, contraffatti o falsificati”. Nel 2013 in Italia sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 441 milioni di euro, soprattutto prodotti base come la carne (25%), farine pane e pasta (15%), latte e derivati (9%), vino ed alcolici (7%); elevata la percentuale di sequestri riferiti alla ristorazione (18%).

“Gli ottimi risultati dell’attivita’ dei Nas – sottolinea Coldiretti – confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perche’ si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacita’ di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i quali spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualita’ o metodi di produzione alternativi sui quali e’ importante garantire maggiore trasparenza”. “Lo dimostra il fatto – prosegue Coldiretti – che le importazioni agroalimentari in Italia hanno raggiunto la cifra record di 40 miliardi di euro nel 2013, con un aumento del 20% rispetto all’inizio della crisi nel 2007.

Sul mercato mondiale sotto la pressione della crisi e’ sostenuto il commercio di surrogati, sottoprodotti e aromi artificiali utilizzati per nascondere la bassa qualita’ degli alimenti. Si tratta di preoccupazioni che riguardano anche l’Italia che e’ un forte importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che nei cibi in vendita vengano utilizzati ingredienti di diversa qualita’ come il concentrato di pomodoro cinese, l’extravergine tunisino, le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate proveniente dall’estero”. Sempre nel 2013, sono aumentati del 14% gli allarmi alimentari nel nostro Paese con ben 534 notifiche sulla sicurezza di cibi e bevande potenzialmente dannosi per la salute, sulla base del sistema europeo di allerta rapido per alimenti e rispetto al 2007.

“Si tratta – ricorda la Coldiretti – di un balzo record nel numero di notifiche nazionali al sistema di allerta comunitario per la prevenzione dei rischi alimentari, rispetto allo stesso periodo di cinque anni fa: l’82% degli allarmi alimentari che si sono verificati in Italia sono stati provocati da prodotti a basso costo provenienti dall’estero”. “Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempire barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come made in Italy”, denuncia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando che “gli inganni del finto made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non e’ stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la meta’ delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere”.

TASI: ILLEGITTIMO PAGAMENTO IN DATE DIVERSIFICATE. CODACONS PRONTO AD AZIONI LEGALI CONTRO LO STATO

tasida Codacons

La decisione del Governo di diversificare il pagamento della Tasi a seconda del comune di residenza crea evidenti disparita’ di trattamento tra cittadini e viola le disposizioni della Costituzione Italiana. Lo afferma il Codacons, che affila le armi legali contro la decisione del Governo. “La situazione determinatasi a causa delle incapacita’ delle amministrazioni locali e centrale, e’ quella per cui alcuni contribuenti saranno chiamati a pagare la Tasi entro il 16 giugno, altri il 16 settembre, senza alcun valido motivo che giustifichi tale differenza, dal momento che i Comuni hanno avuto il tempo necessario per deliberare le aliquote – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Un simile provvedimento viola poi la Costituzione, che all’art. 3 sancisce l’assoluta uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge”. Il Codacons sta dunque studiando le possibili azioni legali da intraprendere nei confronti dello Stato contro una misura ingiusta che crea disparita’ di trattamento tra cittadini, per cause imputabili unicamente alla pubblica amministrazione.

AUGURI DI BUONA PASQUA

UMBERTO-1-300x225Auguro personalmente a tutti i lettori del MENSILEPOLIZIADISTATO una felice e Santa Pasqua.

Tornerò ad aggiornare il sito web, sempre più seguito, e di questo vi ringrazio, a partire da martedi 22 aprile.

Il Direttore

Umberto Buzzoni

a nuova imposta unica comunale (IUC) e le sue componenti (IMU, TARI, TASI): guida pratica

tasseda Aduc – di Rita Sabelli

Da quest’anno i Comuni applicheranno la nuova imposta unica comunale (IUC), che si compone della “vecchia” IMU, andata a regime e per la quale diventa definitiva l’esenzione per le case di abitazione, e delle nuove Tari e Tasi.

La Tari (tassa sui rifiuti) sostituisce dal 2014 la Tares, che è stata attiva solo per il 2013 e ha sostituito a sua volta le vecchie Tarsu e Tia; la Tasi (tassa sui servizi indivisibili) sostituisce dal 2014 la maggiorazione Tares, che ugualmente copriva, abbinata alla tassa sui rifiuti, i servizi indivisibili comunali (illuminazione pubblica, pulizia strade, etc.).

Per l’IMU, che rimane sostanzialmente invariata, è obbligato a pagare il proprietario dell’immobile, mentre per la Tari l’obbligato è l’occupante, a qualsiasi titolo. Sistema misto invece per la Tasi: paga l’occupante, ma se questi non è proprietario (o usufruttuario o titolare di altro diritto reale) la sua quota è parziale, decisa dal comune tra il 10% e il 30% del dovuto (il resto lo paga il proprietario).

Ma quanto si pagherà?
In attesa dei regolamenti comunali che dovranno definire tutti i dettagli (quando, quanto e come si paga), per la cui emanazione i Comuni hanno tempo fino a fine Aprile 2014, il riferimento sono le regole generali fissate dalla legge.

Per l’IMU le regole sono ferme: la prima rata (del 16/6/2014) dovrà essere calcolata con le aliquote comunali previste per il 2013 e la seconda (del 16/12/2014) dovrà invece essere calcolata -a conguaglio sulla base di tutto l’anno 2014- con le aliquote nel frattempo deliberate dal comune per il 2014 (e pubblicate sul sito del Min.economia www.finanze.it entro il 28/10/2014).

Per la TARI non vi sono tariffe nazionali di riferimento, come per l’IMU. I Comuni determineranno le proprie tariffe utilizzando, più o meno, gli stessi criteri presuntivi validi per le vecchie tasse sui rifiuti (Tares, Tarsu, Tia), in attesa dell’arrivo (si spera), entro Giugno 2014, di nuovi metodi per il calcolo puntuale dei rifiuti prodotti da ogni utenza. I comuni decidono anche le scadenze di pagamento, almeno due rate con cadenza semestrale.

Anche per la TASI le scadenze di pagamento sono liberamente fissate dai Comuni, sempre con almeno due rate con cadenza semestrale, anche differenziate rispetto alla Tari.
Per quanto riguarda le aliquote, che vanno applicate alla stessa base imponibile utilizzata per l’IMU, i Comuni le decidono attenendosi a queste limitazioni:
– aliquota base all’1 per mille e aliquota massima al 3,3 per mille (per il 2014).
– la somma delle aliquote Tasi e Imu per ciascuna tipologia di immobile non deve essere superiore all’aliquota massima IMU consentita dalla legge statale alla fine del 2013. A questo principio un recente decreto (dl 16/2014) ha aggiunto che tali soglie massime possono essere superate dai comuni per lo 0,8 per mille totale, distribuito come meglio credono.
Ne consegue che, per il 2014, sugli edifici residenziali:
– ferme le altre soglie, la soglia massima Tasi+Imu per le seconde case può arrivare fino all’11,40 per mille (senza addizionale al 10,60 per mille);
– ferme le altre soglie, la soglia massima Tasi+Imu per le case di abitazione di lusso, castelli, etc. (categorie catastali A1,A8 e A9) può arrivare fino al 6,8 per mille (senza addizionale al 6 per mille);
– ferme le altre soglie, la soglia massima Tasi+Imu per le case di abitazione diverse da quelle sopra (ed esenti IMU) può arrivare fino al 3,3 per mille (senza addizionale al 2,5 per mille).

Fermo quanto sopra, si capisce quante siano le combinazioni ottenibili distribuendo l’addizionale dello 0,8 per mille tra le varie categorie di immobili.
Tuttavia è presumibile che i Comuni non la utilizzeranno per le case di abitazione ma bensì per le seconde case o per gli immobili destinati ad altri usi (commerciali), anche considerando che per poter beneficiare dell’addizionale dello 0,8 per mille i comuni sono tenuti a prevedere detrazioni destinate -appunto- alle case di abitazione.
Quel che e’ certo e’ che i Comuni sono liberi di abbassare l’aliquota Tasi sotto quella di base (1 per mille), fino anche ad annullarla, prevedendo quindi esenzioni non contemplate dalla legge nazionale. Lo faranno?

Qui la nuova scheda pratica sull’argomento.