martedì, 20 dicembre 2011

Blu Express, multa di 80.000 euro per ostacoli ai rimborsi

Blu Express, multa di 80.000 euro per ostacoli ai rimborsiL’Antitrust ha inflitto una multa di 80.000 euro alla Blu Express, la compagnia aerea low-cost della Blu Panorama, per pratica commerciale scorretta.

La compagnia aerea, infatti, ha imposto il pagamento di 15 euro (una cifra considerevole, secondo l’Autorità) per attivare la procedura di rimborso di un biglietto non utilizzato. Si tratta di costi amministrativi oggettivamente non giustificabili e che di fatto rendono inutile l’esercizio del diritto al rimborso.

CRISI: SACCOMANNI, TASSO TITOLI 7% NON E’ PUNTO NON RITORNO

crisi: saccomanni,tasso titoli 7% non e' punto non ritorno

da Codacons

L’opinione diffusa che il rendimento dei titoli di stato al 7% rappresenti un punto di non ritorno “non e’ corretta”. Lo ha sottolineato il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, precisando che l’Italia ha sopportato in passato tassi anche più alti.
Per il Codacons è vero che l’Italia ha sopportato tassi ben più alti, ma anche perchè aveva un’inflazione a due cifre. Quello che conta per gli investitori, infatti, è il tasso di interesse reale, dato dal tasso nominale meno l’inflazione. Quando nel 1980 l’Italia ha avuto un’inflazione che ha sfondato la barriera del 20% il tasso di interesse reale era addirittura negativo.

 

Istat: retribuzioni ferme a ottobre. Si allarga il divario con l’inflazione

istat: retribuzioni ferme a ottobre. si allarga il divario con lda Repubblica.it

La forbice tra gli incrementi degli stipendi e l’aumento del costo della vita tocca i livelli massimi dal 1997. Parte della colpa è del mancato rinnovo dei contratti di lavoro: 31 su 47 sono scaduti, in media da oltre 22 mesi.
Un operaio al lavoro alla Marzotto MILANO – Nel mese di ottobre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una variazione nulla rispetto al mese precedente e un incremento dell’1,7% rispetto a ottobre 2010. Lo rende noto l’Istat. Nella media del periodo gennaio-ottobre 2011, aggiunge la nota, l’indice è cresciuto dell’1,8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Manovra economica Monti. Abolizione delle Province. Un passo avanti e uno indietro

manovra economica monti. abolizione delle province. un passo avada Aduc – di Primo Mastrantoni

Abolire le Province? Si’, no, ni. La bozza della manovra economica del governo Monti prevedeva, di fatto, l’abolizione delle Province, visto che non poteva farlo con legge ordinaria, essendo previste nella Costituzione. Sostanzialmente si limitavano a 10 i consiglieri provinciali, presidente compreso, con norma statale o regionale, fissandone i tempi, cioe’ entro il 30 aprile 2012. Il provvedimento approvato invece fa marcia indietro e affida ad una legge dello Stato il compito di fissare la data a partire dalla quale si effettua la “cura dimagrante” delle Province. Insomma la lobby delle Province, o meglio dei partiti, e’ riuscita nel colpaccio. Vedremo in seguito cosa succedrea’. Servono le Province? Non ci sembra proprio perche’ negli ultimi anni hanno diminuito le spese in opere pubbliche di circa il 30%, mentre sono aumentate quelle correnti. Questo significa che le Province sono improduttive e vivono per mantenere il proprio apparato, quello politico con i consiglieri, la giunta e soprattutto la propria burocrazia che complica la vita ai cittadini. Costo complessivo: 16 miliardi di euro.

 

Manovra economica Monti. La cortina fumogena delle Province e delle indennita’ parlamentari

Manovra economica Monti. La cortina fumogena delle Province e delle indennita' parlamentari da Aduc – di Primo Mastrantoni

Abile o insipiente manovra? Ci riferiamo alla proposta del governo Monti di “asciugare” le rappresentanze provinciali e di limare le indennita’ parlamentari. Non si possono fare ne’ l’una ne’ l’altra con decreto e, in questo senso, la marcia indietro del governo e’ stata rapida. Ci chiediamo se chi ha scritto i testi sia competente o meno. Se meno, dubitiamo delle capacita’ di questo governo di scrivere correttamente i provvedimenti legislativi. Se competente, e viene difficile non pensarlo, ci sembra che si sia alzata una cortina fumogena che serve a mitigare la pesantezza della manovra economica per i contribuenti, mettendo alla gogna i rappresentanti delle due istituzioni. Con il decreto “Salva Italia” si stanno trasferendo i risparmi dei cittadini nelle casse dello Stato, prosciugate da chi ha governato il Bel Paese negli ultimi 30 anni. Governi che la maggioranza degli italiani ha votato con le elezioni del Parlamento. E chi ha detto che i parlamentari italiani costano di piu’ di altri? Il quotidiano La Stampa, nel giugno scorso, ha pubblicato i costi dei parlamentari europei e di alcuni Stati. Qui sotto il raffronto.