Truffa sulla postepay. Si può chiedere il rimborso delle somme.

La PostePay è sicuramente una delle carte prepagate più diffuse. Viene utilizzata soprattutto per gli acquisti on-line ricaricando di volta in volta il credito necessario, evitando così di esporsi a truffatori di rete  con somme troppo elevate. Infatti i raggiri su internet possono essere molteplici e spingono le persone a difendersi con codici di sicurezza, doppi codici otp e conferme sul numero di cellulare.

Cosa fare se, nonostante tutte le precauzioni si è vittima di una truffa sulla propria poste pay? Una delle situazioni più classiche è rappresentata dalla  clonazione della carta ad esempio attraverso la manomissione dello sportello bancomat con l’introduzione di una telecamera e un lettore come lo skimmer (da cui prende il nome la truffa dello skimming). Un’altra situazione può essere il phishing attraverso l’invio di false mail che inducono l’utente a fornire i propri dati sensibili ai ladri autori della truffa. C’è poi l’hacking. Si tratta di un procedimento che avviene direttamente sui siti E-commerce dove vengono sottratti i dati delle carte che il compratore ha inserito inconsapevolmente.

E ‘chiaro quindi che qualora ci si accorga di mail “strane” con link non proprio trasparenti bisogna mettersi in allerta ed  evitare di cadere nella trappola che è stata predisposta. La PostePay non deve mai essere conservata assieme ai codici segreti che devono essere nascosti e non devono mai essere rivelati a nessuno. Bisogna controllare periodicamente i movimenti soprattutto se la carta è stata data in mano al venditore per concludere le operazioni di acquisto.  Occorre poi bloccare immediatamente la carta attraverso il numero verde quando ci si accorge di essere stati vittima di una truffa.

Per ottenere il rimborso delle somme indebitamente sottratti infine occorre prima di tutto presentare una denuncia presso i carabinieri o alla polizia. Bisogna poi, entro 60 giorni, compilare  il “Modulo di contestazione addebiti per servizi Postepay”. Una volta compilato il modulo va presentato presso un ufficio postale a mano o tramite raccomandata o pec.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Aumento del prezzo del carburante per le vacanze di Pasqua.

Pare proprio che questo fine settimana si spenderà un po’ di più per il carburante delle nostre autovetture. A livello nazionale e internazionale il prezzo della benzina e del diesel è balzato molto in avanti. Tutto questo in concomitanza con le vacanze pasquali quando milioni di italiani si metteranno in viaggio per raggiungere mete di vacanza o semplicemente parenti per trascorrere un po’ di tempo insieme. Ad oggi i prezzi del self service e del servito sono i seguenti:

Carburante Prezzo self service Prezzo servito
Benzina 1,820 €/l 1,961 €/l
Diesel 1,871 €/l 2,011 €/l

Chiaramente sulle autostrade il prezzo sarà maggiore e comporterà un maggior aggravio sulle tasche degli italiani. In alcuni tratti si sfiorano infatti i 2,5 euro al litro. In una nota che è comparsa su quasi tutti i mezzi di comunicazione l’Assoutenti si è detta preoccupata per questi rincari che potrebbero essere il risultato di pratiche speculative da parte degli addetti ai lavori proprio in concomitanza delle vacanze di Pasqua. Per questo l’ Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici chiede al governo di intervenire in  maniera puntuale per evitare spese esagerate e fuori controllo. L’Opec ha deciso di tagliare la produzione con la conseguenza che  le quotazioni del petrolio hanno subito un rialzo. Tale rialzo  però non può giustificare questo aumento del carburante. Il prezzo si è attestato infatti sugli 85 dollari al barile in linea con quelle che erano i prezzi del marzo scorso. Perché allora questi aumenti così decisi?

In Italia esiste un ente definito “Mister Prezzi” ( istituito per la prima volta dalla Legge finanziaria 2008) . Si tratta del Garante per la sorveglianza dei prezzi che ha il compito di controllare, di verificare sulla base di quelle che possono essere gli avvisi dei cittadini per evitare speculazioni. Speriamo vigili correttamente.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Differenza tra prima casa e abitazione principale.

Tante volte vengono utilizzati i termini prima casa e abitazione principale come se fossero sinonimi. In realtà non è cosi e vedremo in questo articolo che esprimono due concetti differenti ma soprattutto seguono regole differenti ai fini fiscali. Partiamo dalla prima casa ossia la prima dimora acquistata da un soggetto. Il Decreto Del Presidente  Della  Repubblica del  26 aprile 1986, n. 131,testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro, definisce concettualmente il significato di prima casa. Ci sono infatti delle agevolazioni per la prima casa come ad esempio l’imposta di registro del 2%, anziché del 9%, sul valore catastale dell’immobile e imposta ipotecaria e catastale nella misura fissa di 50 euro in caso di acquisto.

All’interno del testo unico si definisce prima casa testualmente l’immobile che “ sia ubicato  nel  territorio  del  comune in cui l’acquirente ha o stabilisca  entro  diciotto  mesi dall’acquisto la propria residenza o, se  diverso,  in  quello in cui  l’acquirente  svolge  la  propria  attività    ovvero, se trasferito all’estero per ragioni di lavoro,  in  quello in cui ha sede o esercita l’attività il soggetto da   cui dipende  ovvero,  nel  caso  in  cui  l’acquirente  sia  cittadino italiano emigrato all’estero, che l’immobile  sia acquistato come prima casa sul  territorio  italiano “. Ecco questo è uno dei tre elementi fondamentali del significato di prima casa. Il secondo è che  ’chi compra non deve essere titolare ( o in manera esclusiva o in comunione con il coniuge) di diritti di proprietà di altri immobili su tutto il  territorio nazionale usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa. Il terzo elemento è che l’immobile deve essere residenziale e non può rientrate in una di queste categorie catastali: A1( abitazioni di tipo signorile),  A8, ( ville) A9 ( castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).

Il concetto di abitazione principale invece è legato a quello di “dimora abituale”. In questo caso ci viene in aiuto  l’art. 12 c. 2 D.L. 201/2011 (Decreto Monti) che stabilisce testualmente che per abitazione principale si intende “ l’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.” Ci sono alcune agevolazioni fiscali legate all’abitazione principale come quelle sull’Imu.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Stop di ChatGPT del garante per la protezione dei dati personali. Vediamo di cosa si tratta.

In questi giorni non si fa altro che parlare di ChatGPT dopo che il garante per la protezione dei dati personali ha disposto lo stop aprendo contestualmente una istruttoria. Ma cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando. Si tratta di un prototipo sviluppato dalla società OpenAI chiamato Chat Generative Pre-trained Transformer (per l’appunto ChatGPT). Si tratta di una intelligenza artificiale che fa parte di quelle intelligenze amichevoli in quanto in grado di contribuire in maniera positiva al bene dell’umanità. Risulta capace di interagire al pari di un essere umano facendo leva su un incredibile capacità di apprendimento che la rende  quasi onnisciente. Questa caratteristica ha portato già diversi Stati a vietarne l’utilizzo in determinati settori. In realtà pare abbia una grave carenza ni matematica andando ni confusioni sulle più basilari nozioni di algebra.

Come si usa? Basta collegarsi alla chat.openai.com e poi attivare gratuitamente un account. Si può accedere ad una guida che spiega nei dettagli come utilizzare il prodotto che è gratuito ed è sviluppato in Beta. Fra le diverse applicazioni si può partire dal programma di domanda e risposte, l’elaborazione e la traduzione di scritti più difficoltosi, correzioni grammaticali, ma soprattutto l’elaborazione e la traduzione di linguaggi non comprensibili all’uomo. Il sistema è finito sotto accusa poiché le sue caratteristiche potrebbero essere utilizzate per la creazione di false mail, phishing, fake news. La comunicazione ufficiale del garante è stata la seguente: “Il Garante privacy rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di ‘addestrare’ gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma”. Vedremo come andrà a finire.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Nuove regole sul consumo in Italia.

Novità nei diritti dei consumatori! Nel mese di marzo infatti è stata recepita dall’Italia, con forte ritardo la direttiva Europea “Omnibus” n. 2019/2161 che modifica in maniera significativa le regole del consumo nel nostro paese. Quando entrerà in vigore? La prassi prevede che questo avvenga dopo novanta giorni dalla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale.  Quello che balza all’occhio analizzandola è sicuramente la terminologia utilizzata. Era scontato infatti che questa nuova normativa si rivolgesse al commercio elettronico e a tutte quelle attività di consumo che avvengono on line in quanto il sistema di tutela italiano risultava molto farraginoso nei confronti delle nuove attività commerciali che si svolgono su internet.

Proviamo da analizzare per grandi linee queste novità. Una delle principali leve negli scambi on-line è caratterizzata dal prezzo del prodotto o servizio. Il prezzo più basso è allettante ma nasconde il più delle volte diverse insidie. Ecco perché la nuova normativa mira a renderlo il più trasparente possibile. Nei casi di ribassi di prezzo deve essere indicato il prezzo più basso applicato nei trenta giorni precedenti cosi da porre il consumatore in una posizione di chiara informazione. Queste nuove normative poi si legano a quelle dei saldi e degli sconti.

Altro elemento significativo nei rapporti tra acquirente e venditore è costituito dalle recensioni. Diversi studi hanno mostrato come la stragrande maggioranza dei consumatori faccia affidamento sulle recensioni. Ecco perché la normativa impone che sia data una informazione completa e trasparente sulle stesse a partire dalla provenienza e sul modo in cui le stesse vengono controllate. È evidente come sarà importante specificare le metodologie di raccolta e di controllo per evitare sanzioni su recensioni false o manipolate. Parallelamente i market place (ossia le piattaforme che facilitano il contatto tra venditore e compratore) devono fornire informazioni puntuali, attraverso apposite sezioni dedicate.  sui meccanismi che portano a classificare i prodotti e sui risultati delle ricerche.

Ultima novità riguarda le clausole vessatorie che fino a ieri potevano essere dichiarate nulle mentre ora comportano anche una sanzione pecuniaria.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Siccità in Italia. Quali sono gli eventi più significativi del passato più recente?

L’Italia sta attraversando un periodo di siccità molto pesante soprattutto in alcune zone. I fiumi sono ad un livello veramente preoccupante. I contadini hanno prospettive molto negative per l’estate che sta arrivando e in molti stanno investendo in nuove tecnologie per il risparmio dell’acqua. Sulle montagne la neve scarseggia e tanti studiosi affermano che il tutto sia legato al surriscaldamento globale. La temperatura media sta infatti aumentando e  gli eventi atmosferici diventano sempre più estremi.

Ma quali sono stati gli eventi siccitosi che hanno interessato il nostro paese nel passato più recente? Partiamo dal 1954 quando per ben 5 mesi le piogge non interessarono soprattutto il sud del paese. Nel 1959 alcune regioni come Sardegna, Piemonte, Liguria ed Emilia per più di tre mesi, vennero interessate da mancanza di piogge. Nel 1962 il nostro belpaese rimase all’asciutto per più di 100 giorni. In Sicilia per quasi sei mesi non ci fu nemmeno l’ombra di una goccia di acqua. Nel 1976 il fiume po arrivo ad un’altezza minima di 335 metri. Nel mese di giugno ci fu un’afa incredibile con temperature al di sopra dei 40 gradi. Anche in questa annata la zona che soffri di più fu il nord ovest come poi accadde anche nel 1980. Il 1989 rimase alla storia per la mancanza di neve. Il clima molto mite sciolse anche quel po di coltre che si era depositata sulle vette più alte. La siccità si verifico nel periodo autunno-inverno che generalmente è quello più piovoso. Nel 1990 a causa della siccità si arrivo al razionamento idrico in molte città. Nell’anno 2000 ancora in nord ovest dell’Italia fu protagonista di un periodo molto lungo senza pioggia. La mancanza di neve sulle montagne portò gravi danni al turismo.

Infine per concludere possiamo citare i recenti anni 2011 e 2015. Per quel che riguarda quest’anno e bene ricordare come l’Europa abbia avviato uno studio dell’impatto della mancanza di piogge sull’Italia settentrionale (oltre che su la Francia e la Spagna) e i dati appaiono molto preoccupanti. E’ chiaro che a questo punto sono necessari dei provvedimenti.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano