Cosa succede quando si picchia una persona?

Sempre più spesso leggiamo articoli di cronaca che riguardano risse e pugni tra persone. Soprattutto tra i più giovani il fenomeno è in continuo aumento diventando quasi una moda. Tanti infatti sono i video che vengono postati su internet che riprendono scazzottate tra due o più persone. Ma cosa succede quando si picchia una persona? Si entra nella sfera delle lesioni personali (tali da provocare un malore nella persona offesa sia fisica che mentale) che sono proibite dal nostro ordinamento. In realtà la riforma Cartabia ha modificato i processi legati a questo reato e a detta di molti lo ha declassificato e reso molto minore rispetto al passato (tutto questo nell’ottica di una riduzione dei processi penali che stanno intasando i nostri tribunali).

Sulla base delle conseguenze provocate nella persona che ha subito i danni il nostro ordinamento classifica quattro tipi di lesione personale:lievissime, lievi, gravi e gravissime. Per lesioni lievi si intendono quei danni fisici o morali che non superano i 20 giorni di prognosi. Per lesioni lievi si intendono quei danni fisici o morali che superano i 20 giorni ma arrivano al massimo a 40 giorni. Per lesioni gravi si intendono quei danni fisici o morali che superano i 40 oppure provocano un pericolo grave per la vittima (pericolo di vita per esempio). Per lesioni gravissime infine si intendono quei danni fisici o morali più seri e irreversibili.

Prima della riforma Cartabia solo le lesioni lievissime venivano rimesse al giudice di pace mentre ora anche quelle lievi seguono lo stesso iter. Ciò significa che si rischia solo una multa che non andrà neanche a compromettere il casellario giudiziale. E parliamo comunque di persone che hanno subito danni fino a 40 giorni di prognosi. La mano della legge rimane pesante quando viene coinvolto il personale medico, vi è l’uso di armi o c’è una violenza sessuale.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Dichiarazione iva 2023. Scadenza il 30 aprile 2023.

Il prossimo 30 aprile c’è una importante scadenza fiscale, ossia la dichiarazione iva. L’IVA (imposta sul valore aggiunto) è un’imposta che si applica sul valore aggiunto sullo scambio e la produzione di beni e servizi. Attraverso la dichiarazione IVA tutti i soggetti interessati ( i titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa, attività artistiche o professionali) comunicano all’agenzia delle entrate sia gli acquisti (operazioni passive IVA) che le vendite (operazioni attive IVA) ma anche le operazioni esenti o altre operazioni particolari che riguardano l’anno precedente. In questo modo viene calcolato l’importo che deve essere versato nelle casse dello stato oppure il credito che si è generato che può essere chiesto a rimborso oppure a compensazione. E’ importante sottolineare come il tutto avvenga per via telematica. Il soggetto può presentarla autonomamente attraverso i programmi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate o attraverso un intermediario (un commercialista o un caf)

Fino al 2017 esisteva una dichiarazione unica (modello Unico) che comprendeva la dichiarazione dei redditi e la dichiarazione Iva. Dal 2017 invece le cose sono cambiate e ora le due dichiarazioni sono presentate distintamente e in tempi diversi. Durante l’anno ci sono delle dichiarazioni da effettuare che si chiamano liquidazioni periodiche iva (l.i.p.e.), che devono essere inviate trimestralmente all’Agenzia delle Entrate per riepilogare i dati Iva. Nell’anno 2022 le scadenze sono state le seguenti: trimestre 2022 (gennaio, febbraio, marzo): 31.05.2022; II trimestre 2022 (aprile, maggio, giugno): 16.09.2022 (spostata al 30 settembre); III trimestre 2022 (luglio, agosto, settembre): 30.11.2022; IV trimestre 2022 (ottobre, novembre, dicembre): 28.02.2023. Quindi durante l’anno si sa già l’importo dell’iva da versare che va riepilogata all’interno della dichiarazione IVA. Si possono essere però commettere degli errori. Se ci sono delle correzioni da effettuare si compila un particolare quadro denominato “quadro VH”.

Cosa succede se non viene trasmessa la dichiarazione iva? Se viene trasmessa entro 90 giorni dalla scadenza viene considerata valida ma si applicano le sanzioni previste dalla legge (da 250 euro a 2.000 euro). Dopo i 90 giorni viene considerata omessa con sanzioni molto elevate sull’imposta a debito.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

La truffa delle false vendite di immobili e i falsi mutui.

Tra le tante truffe denunciate in questo periodo ce n’è una che colpisce particolarmente in quanto ha per oggetto uno dei beni primari per ogni cittadino: la casa. Genera ancora più rabbia infatti un raggiro che mette in difficoltà le persone proprio in relazione all’acquisto della propria “dimora” luogo che dovrebbe essere di tranquillità e certezza. Nel caso che prenderemo in oggetto oggi un organizzazione criminale si era specializzata in falsi mutui. L’operazione era molto semplice. Attraverso una documentazione ovviamente fasulla i truffatori riuscivano ad ingannare gli istituti di credito per ottenere mutui per l’acquisto di immobili, che in realtà finivano nelle loro tasche. L’importo di tutta questa attività illecita ha raggiunto circa 700.000 euro.

La guardia di finanza di un paese nei pressi di Milano ha svolto complesse indagini che hanno portato all’arresto di diverse persone con l’accusa di riciclaggio, falso e contraffazione di pubblichi sigilli (ricordiamo che la contraffazione di sigillo di un ente pubblico o di un pubblico ufficio, o il semplice uso di sigillo contraffatto porta ad una pena da uno a cinque anni di reclusione e una multa da 103 euro a 1.032 euro). I documenti falsificati erano numerosi. Si va dai cedolini, ai contratti di lavoro fino naturalmente ai documenti di identità (codice fiscale, carta i identità etc etc).

Possiamo sintetizzare la truffa del falso mutuo in tre passaggi fondamentali:

  1. Creazione di false “procure speciali a vendere” per poter cedere l’immobile ad un compratore.
  2. Presentazione della falsa documentazione relativa alla compravendita alle banche per ottenere il mutuo
  3. Ottenimento del finanziamento che veniva fatto sparire in conti esteri.

Il tutto ben organizzato. Ora il problema sarà per i proprietari di casa che si sono visti di fatto vendere il loro immobile a loro insaputa, invischiati ora in processi legali e per le banche che hanno erogato il denaro.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Spostato al 30 giugno 2023 il termine per l’adesione della Rottamazione Qauter.

La rottamazione delle cartelle esattoriali (meglio denominata “Definizione Agevolata”) scadeva il prossimo 30 aprile. Riguarda tutti i carichi che sono stati affidati all’Agenzia di Riscossione dal 01/01/2000 al 30/06/2022.Possono aderirvi anche i soggetti che avevano usufruito di rateizzazioni o altre misure di agevolazione. Se si aderisce si risparmiano gli interessi e le sanzioni, gli interessi di mora e le somme a titolo di aggio. Il risparmio dunque, soprattutto per le cartelle più vecchie potrebbe essere importante. La novità è che sono cambiati i termini per le scadenze sia della presentazione della domanda che della risposta da parte dell’agenzia di riscossione.

Attraverso un comunicato stampa infatti la stessa Agenzia Di Riscossione ha stabilito un nuovo termine per la presentazione della rottamazione quater (prevista dalla legge di bilancio 2023, articolo 1, commi da 231 a 252), che corrisponde al 30 giugno 2023. Ovviamente slitta anche il termine entro il quale l’Agenzia dovrà trasmettere ai contribuenti il riassunto di tutte le somme dovute all’interno dell’istanza di adesione. Mentre precedentemente il termine temporale era stato stabilito al 30 giugno 2023 ora viene spostato al 30 settembre 2023.

La prima rata doveva essere versata entro il 31 luglio 2023. In base alle modifiche illustrate precedentemente la stessa viene differita al 31 ottobre 2023. A questo proposito ricordiamo che sulla base del prospetto informativo procedere alla dichiarazione di adesione alla Definizione agevolata – art. 1 commi da 231 a 252, Legge n.197/2022 possono essere inserite intere cartelle o anche solo alcune carichi all’interno delle cartelle. È possibile pagare in un’unica soluzione o in un numero massimo di 18 rate (che corrispondono a 5 anni), di cui le prime due con scadenza il 31 ottobre e il 28 febbraio 2024 (nelle quali viene inserito il 10% dell’importo totale). Le restanti 16 rate dovranno essere pagate con l’applicazione degli interessi al tasso del 2 per cento annuo, a decorrere dal 1° novembre 2023.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

La Polizia Postale mette in guardia sulla nuova truffa.

Wikipedia definisce la polizia di stato come: “ il reparto specializzato della Polizia di Stato per tutte quelle attività di prevenzione, controllo e repressione degli illeciti penali ed amministrativi rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, delle attività criminose aventi ad oggetto la Rete Internet ed in generale del crimine informatico.” Dunque spesso sentiamo parlare di avvisi da parte della polizia di stato sulle nuove truffe e raggiri in circolazione tra la popolazione. Oggi ne prendiamo in esame una che utilizza la piattaforma telefonica di Watshapp.

Il messaggio oggetto del reato è ben esplicito e semplice :”Ciao mamma, il cellulare è rotto: questo è il mio nuovo numero”. Chiaramente il soggetto potrebbe variare e quindi da mamma si potrebbe passare a papà o a qualche altro parente o amico. Il passaggio successivo è la richiesta di salvare il numero in rubrica, tra i contatti. Da qui in poi parte una serie di richieste che portano il malcapitato o la malcapitato a fornire denaro e dati sensibili. Infatti il truffatore richiederà una ricarica postepay o un bonifico per uscire da una situazione di emergenza. In alcuni casi sono state chieste le credenziali per entrare nell’home banking. Questa truffa neanche a dirlo sta colpendo soprattutto gli anziani come è capitato ad una signora di 85 anni di Firenze che però è riuscita a rimanere fredda ed ha avvisato le forze dell’ordine.

A volte infatti basta riflettere e rimanere lucidi per accorgersi di essere finiti all’interno di un meccanismo perverso messo in atto da un truffatore o una truffatrice. Nel caso che abbiamo analizzato oggi per esempio è facile dedurre che se un cellulare si rompe non è necessario inviare somme di danaro al proprio figlio. Perché inviare tanti soldi per un telefonino che non funziona più? Ecco queste semplici domande ci possono portare sulla giusta strada che è quella di metterci in guardia e fare riferimento sempre alle forze dell’ordine.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano