Ascensori e spese

ascensoreda Aduc- di Primo Mastrantoni

Ormai e’ diventato un tormentone in tutte le riunioni condominiali dove si esprime l’italica volonta’ al litigio.

Chi deve pagare le spese ordinarie e straordinarie dell’ascensore?

Come e’ ripartita la quota?

I condomini del piano terra contribuiscono?

Proviamo a far luce.
Le spese di ordinaria manutenzione, comprensiva di riparazioni, e’ ripartita tra tutti i condomini, secondo il criterio di ripartizione delle spese definiti dagli articoli 1123 e 1124 del Codice Civile, e cioe’ il 50% in ragione dei millesimi di proprieta’ degli appartamenti e il 50% in proporzione all’altezza del piano, considerato che, chi abita ai piani piu’ alti, fara’ un uso maggiore dell’ascensore. Le spese straordinarie devono, invece, essere ripartite, proporzionalmente ai millesimi, tra tutti i condomini proprietari dell’immobile.

IL CODACONS INVITA LE PICCOLE E MICRO IMPRESE A NON PAGARE LE TASSE NELLA MISURA DEI CREDITI CHE VANTANO NEI CONFRONTI DELLA P.A. INSERENDO NELLA PROSSIMA DENUNCIA DEI REDDITI L’ARTICOLO 1241 DEL CODICE CIVILE

da Codacons

La compensazione tra crediti e debiti fiscali deve essere automatica, senza lungaggini burocratiche e passaggi inutili, e senza l’onere della certificazione a carico delle imprese. Lo affermano oggi Codacons e Comitas (associazione delle piccole e micro imprese) commentando il prossimo decreto sui crediti della P.A. annunciato dal vice-ministro all’Economia Vittorio Grilli. Il processo di compensazione deve essere più snello e veloce, al fine di sostenere le imprese in difficoltà – proseguono le due associazioni – Grilli deve dare in tal senso precise indicazioni al Fisco, consentendo di inserire nella denuncia dei redditi di giugno la compensazione tra crediti e debiti attraverso la possibilità di allegare alla dichiarazione le richieste di pagamento ancora inevase.

Codacons e Comitas invitano poi le piccole e micro imprese ad una azione di autotutela e a non pagare le tasse nella misura dei crediti che vantano nei confronti della P.A., inserendo nella prossima denuncia dei redditi l’art. 1241 del Codice Civile che recita testualmente: “Estinzione per compensazione: Quando due persone sono obbligate l’una verso l’altra, i due debiti si estinguono per le quantità corrispondenti”. Intanto, sulla scia dell’ondata di suicidi che si sta registrando nel nostro paese, le due organizzazioni hanno depositato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire una indagine nei confronti del Ministero dell’economia per i reati di appropriazione indebita e istigazione al suicidio. “Lo Stato vanta crediti verso le imprese per una somma che arriva a sfiorare i 100 miliardi di euro – spiegano Codacons e Comitas – Trattenendo queste somme e non avendo finora varato la compensazione tra crediti e debiti fiscali, il Governo si rende complice dei suicidi, poiché alimenta le difficoltà finanziarie degli imprenditori, ai quali attraverso l’Agenzia delle entrate intima di saldare immediatamente i propri debiti. Proprio in relazione a tale inadempimento abbiamo presentato oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di procedere contro il Ministero dell’economia, per istigazione al suicidio e appropriazione indebita”. Da oggi inoltre, attraverso il blog www.carlorienzi.it, chi vanta crediti nei confronti della P.A. potrà chiedere di costituirsi parte civile nei confronti dell’esecutivo, al fine di ottenere il denaro spettante comprensivo di interessi.