Novità su bollo auto e pace fiscale.

La pace fiscale riguarda molti aspetti della vita pratica e tocca da vicino anche gli interessi degli automobilisti morosi. La novità riguarda il mancato pagamento del bollo auto negli anni fra il 2000 e il 2010 che, come recita una sentenza di Cassazione, la n. 11410 del 30 aprile 2019, cancella i debiti relativi alla suddetta tassa. Oggetto di cancellazione diventa quindi la cartella esattoriale emessa a causa del mancato pagamento dell’imposta.

Fino al 2010 l’importo medio del bollo risultava essere inferiore ai 1.000 euro annui pertanto coloro che hanno ricevuto tale cartella rientrano nei canoni previsti per il suo annullamento. I provvedimenti di sanatoria riguardano anche coloro che sono in contenzioso con il fisco o hanno avviato ricorso contro la richiesta di pagamento del bollo auto. La Cassazione ha precisato che “l’annullamento è effettuato alla data del 31 dicembre 2018 per consentire il regolare svolgimento degli adempimenti tecnici. Per comunicare il conseguente discarico l’agente della riscossione trasmetterà agli enti interessati l’elenco delle quote annullate per via telematica”. Sarà poi cura degli enti stessi informare i cittadini sull’esito delle pratiche relative alla richiesta di pace fiscale.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

2.252 miliardi è il Nuovo Record per il DEBITO PUBBLICO

Risultati immagini per bankitaliaIl debito pubblico segna un nuovo record. Nel periodo di luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è dimostrato di 2.252,2 miliardi, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno. Questo e’ quanto emerge dal bollettino statistico della Banca d’Italia. Nei primi sette mesi del 2016, Bankitalia afferma che il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 80,5 miliardi.
A luglio le entrate dei contribuenti contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 38,6 miliardi contro i 37,8 miliardi nello stesso mese del 2015. Questo dato rilevato da Bankitalia, sottolinea come nei primi sette mesi del 2016 questa voce sia stata pari a 236 miliardi, in crescita del 4,9% rispetto al corrispondente periodo del 2015.

Equitalia: come ridurre i debiti con il pagamento in forma ridotta

di Umberto Buzzoni

Grazie alle norme contenute nel decreto-legge n. 212 del 22 dicembre 2011 e successivo nella legge n. 3 del 2012 sulla “Composizione della crisi per sovraindebitamento” i debitori di Equitalia possono accedere ad un pagamento ridotto in misura proporzionale alle loro attuali capacità economiche, se rispettate condizioni e requisiti precisi e dimostrati ( impossibilità di “fallimento tecnico” del debitore e il consenso di almeno il 60% dei creditori).

Questa legge, pensata per aiutare piccoli imprenditori, contribuenti e consumatori versanti in situazione di difficoltà economica, ha reso possibile la sentenza emanata dal Tribunale di Busto Arsizio a favore della signora Rossella Stucchi che ha estinto il suo debito che da 87 mila euro è passato ad 11 mila euro.

Nel 2002 la prima vertenza per un debito inevaso nel 1996 di 26 milioni di lire, che non poteva pagare con uno stipendio di circa un milione e due figli a carico. Nella cartella Equitalia l’importo pero’ era di 51 mila euro con 31 mila euro di interessi e 278 euro di compensi di riscossione.

In un primo momento la difesa aveva chiesto la rateizzazione del debito ma grazie alla legge sulla ”Composizione della crisi da sovraindebitamento” si è giunti alla definizione di un debito notevolmente inferiore, sulla base del patrimonio detenuto dalla donna in quanto titolare di una porzione della casa ereditata a seguito della morte del padre. Il valore del patrimonio calcolato è pari ad 11 mila euro ed il giudice ha applicato la norma ed accettato riducendo il debito di una percentuale superiore all’85%.

Se rispettate le due condizioni, impossibilità di “fallimento tecnico” del debitore e il consenso di almeno il 60% dei creditori, tutti i debitori che siano pubblici e privati possono accedere alla procedura di pagamento ridotto dei debiti con il fisco.