Pacco arrivato in ritardo? Le Poste sono tenute a risarcire il danno.

Quante volte è capitato di ricevere un pacco o una lettera in ritardo o, nella peggiore delle ipotesi, di non ricevere proprio nulla? La Corte Costituzionale si schiera a difesa del consumatore e dichiara illegittima la norma che esclude ogni responsabilità delle Poste Italiane in caso di non tempestivo o mancato recapito del bene. La sentenza in questione è la n. 46/2011, una norma che tutela i diritti dei consumatori. Tale risultato è frutto di una battaglia iniziata da una società che aveva richiesto alle Poste italiane il risarcimento dei danni per aver perso la possibilità di partecipare ad una gara d’appalto. Il pacco che conteneva la domanda per presentarsi al concorso era stato erroneamente recapitato in un luogo di destinazione diverso da quello scritto sull’indirizzo.

All’inizio il tribunale incaricato di sbrogliare la questione concedeva solo un risarcimento spese. Le cose però si sono ribaltate in Consulta dove è stato dichiarato che l’articolo sei del dpr156/73, abrogato nel 2003 dal Codice delle comunicazioni elettroniche, appare illegittimo poiché introduce “un ingiustificato privilegio in favore del concessionario del servizio postale”, previsto per far fronte alla “complessità tecnica della gestione del servizio ed all’esigenza del contenimento dei costi, ma privo di connessione con le obiettive caratteristiche del servizio”. I consumatori che ricevono un disservizio da parte delle Poste possono rivolgersi al giudice non solo per chiedere il rimborso dei costi di spedizione ma anche per il risarcimento dei danni subiti.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

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