Condominio: no al far west ed ai gavettoni tra vicini.

 L’inquilino che, al posto di rivolgersi al giudice, preferisce fare giustizia da sé rischia il carcere! Se risiedete accanto a locali aperti al pubblico durante le ore notturne e siete infastiditi da schiamazzi, via vai di gente e musica a tutto volume, rivolgetevi alle forze dell’ordine. In caso di inerzia da parte di queste ultime restate calmi poiché, anche se avete ragione e volete vendicarvi con atti ritorsivi, potreste essere accusati di reato. L’articolo 393 del Codice Penale sanziona il comportamento di chi, invece di ricorrere alla tutela giurisdizionale per far valere le proprie ragioni, ricorre alla violenza per opporsi a quelli che ritiene atti lesivi dei propri i diritti. La pena da scontare per questo delitto è notevole: il responsabile potrebbe finire in carcere per un periodo di un anno.

Ricorrere alla violenza non significa necessariamente far uso della forza o aggredire fisicamente qualcuno: qualsiasi azione lesiva dell’altrui libertà è considerata un atto di violenza, anche un semplice gavettone! Pertanto, anche gettare dell’acqua, specie se lurida, su qualcuno costituisce un atto violento, e può diventare il presupposto del reato di cui si discute. Il reato in questione tende a sanzionare proprio quei soggetti che credendo di essere nel giusto non tutelano le proprie ragioni nel modo che le norme del quieto convivere impongono, ossia rivolgendosi al Tribunale, ma ricorrono alla giustizia fai-da-te. Quindi state attenti: anche se l’afa notturna non dà tregua sarà meglio chiudere la finestra anziché spalancarla del tutto per affacciarsi col classico secchio di acqua fredda da rovesciare in testa ai presunti molestatori! Pazientate e, il giorno dopo, recatevi dal vostro avvocato o dai Carabinieri per denunciare l’accaduto.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

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