“Mi mandi a quel paese? Va bene, ma ti denuncio e mi risarcisci!”

Se suonate ripetutamente il campanello del vostro vicino per far cessare i rumori che provengono dal suo appartamento e, per tutta risposta ricevete un bel “vaffa”, potete denunciare l’accaduto. Infatti, secondo la Cassazione, il vostro vicino sta commettendo un reato, quello di d’ingiuria. Il caso specifico riguarda una condomina che, infastidita dal rumore proveniente dal piano superiore, che non consentiva al figlio piccolo di dormire, aveva suonato ripetutamente il campanello per protesta. Al che, la vicina, infuriatasi a sua volta per il gesto estremo, comincia offendere la controparte mandandola a quel paese. La vicenda finisce in tribunale dove i giudici, sentite le testimonianze, condannano la donna colpevole di ingiuria.

I giudici hanno ritenuto attendibile la parte lesa che aveva riferito di essere stata investita da frasi ingiuriose. Inoltre, l’inciviltà del linguaggio ed il ripetuto epiteto “vaff…” accompagnato da altre espressioni rudi, non è soltanto indice di cattiva educazione ma anche del disprezzo che si nutre nei confronti dell’interlocutore. Bussare alla porta di un vicino, anche se più volte, non è fatto che possa ritenersi ingiusto tanto da legittimare una reazione tanto scomposta. Ad una richiesta di silenzio è ingiusto reagire con frasi ingiuriose, perché corrisponde alle regole del vivere civile che un vicino, per ragioni particolari, possa bussare alla porta per chiedere di fare meno rumore. Quindi se vi trovate in una situazione simile cercate di essere cortesi: in caso contrario potreste risponderne in prima persona davanti ad un giudice ed essere condannati a risarcire i danni.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

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