Cosa succede nel caso in cui la lavanderia smarrisce il vestito che abbiamo portato oppure dei ladri rubano la macchina mentre è in riparazione dal meccanico? Quali sono le responsabilità dell’esercente nei confronti del cliente? Secondo il Codice Civile chi custodisce il bene di un altro per un determinato periodo di tempo non è considerato responsabile se la perdita del bene stesso dipende da terzi e se il proprietario del bene viene immediatamente avvisato dell’accaduto. Nel caso specifico un cliente porta in riparazione un orologio di valore. Causa una rapina a mano armata il bene viene rubato insieme ad altra merce. Il cliente chiede quindi all’orologiaio i danni e l’esercente, pur avendo subito segnalato al cliente l’accaduto, viene condannato ad un risarcimento pari a mille euro. Il negoziante prosegue la causa in tribunale dove i giudici ribaltano la sentenza: secondo il riesame infatti il negoziante non ha alcuna colpa e responsabilità per il furto del bene, quindi il risarcimento non è da erogare. Infine il fatto di non aver avvisato il cliente immediatamente viene ritenuto un elemento che non influenza l’eventuale recupero del bene. La disputa non si ferma ed arriva in Corte di Cassazione: il cliente chiede ai giudici come mai la responsabilità dell’esercente scatti solo nel caso in cui si dimostri che l’avviso immediato del furto avrebbe potuto far recuperare l’orologio. I giudici della Cassazione si esprimono con la sentenza n. 1246 del 19/01/2018 decretando l’assoluzione del negoziante in base al fatto che, anche con una comunicazione immediata, l’esito della vicenda non sarebbe cambiato: ciò determina quindi la negazione del risarcimento. Chi ha in custodia il bene di un altro deve avvisare nel caso in cui il bene stesso sia smarrito o rubato, indipendentemente dal fatto che tale comunicazione possa o meno contribuire al recupero del bene. Se ciò non accade al cliente spetta un immediato risarcimento.
Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile