Un’équipe degli Ospedali universitari di Ginevra (Hôpitaux Universitaires de Genève o HUG) ha posato, per la prima volta in Svizzera, una protesi della caviglia la cui preparazione è stata effettuata ricorrendo a imaging e stampanti 3D. Questa tecnica è già praticata in Gran Bretagna, Germania, Italia.
Rispetto ai metodi convenzionali, essa presenta numerosi vantaggi: forte diminuzione della durata dell’intervento, maggiore precisione, personalizzazione della posa, meno irradiazioni, chirurgia meno invasiva e rischi di infezione ridotti, sottolinea un comunicato odierno.
Il metodo consiste nel realizzare, prima dell’intervento e sulla base di un scanner dell’articolazione del paziente, una riproduzione virtuale delle ossa. Seguono una ricostruzione tridimensionale dell’anatomia e la simulazione della posizione ideale della protesi. Sulla base di queste ricostruzioni sono prodotte, con una stampante 3D, le guide di posizionamento e di incisione, precise al millimetro, che saranno utilizzate durante l’intervento.