Diabete: arriva anche in Italia la prima terapia che agisce sui reni

di Umberto Buzzoni

Arriva anche in Italia la prima terapia per il Diabete che agisce sui reni, già presente in 49 Paesi nel mondo. I reni possono essere visti come due “rubinetti del glucosio” che permettono l’eliminazione dello zucchero in eccesso e la riduzione della glicemia e la nuova terapia appartiene ad una nuova classe di farmaci chiamati inibitori del co-trasportatore di sodio-glucosio 2 (SGLT2), una proteina responsabile del 90% del riassorbimento del glucosio da parte dei reni. La nuova molecola “Dapagliflozin” è stata sviluppata da AstraZeneca, un’azienda biofarmaceutica che conta al suo interno di sette Premi Nobel, nata nel 1999 dalla fusione di Astra AB e Zeneca Group.

La molecola Dapagliflozin nata dallo studio di una sostanza naturale presente nella corteccia degli alberi di mele (la florizina), permette una riduzione della glicemia indipendente dall’insulina ed un basso rischio di ipoglicemie. Altri vantaggi derivanti da questa terapia sono porta la perdita di peso fino a 2-3 chilogrammi e l’abbassamento della pressione arteriosa.

Per la prima volta vengono considerati i reni per la loro capacità di controllo glicemico e gestione del diabete di tipo 2. Con l’assunzione di questa molecola si sfruttano meccanismi fisiologici in grado di abbassare la capacità di riassorbimento del glucosio da parte del rene con lo scopo di aumentare la perdita urinaria di glucosio. Inoltre non solo non interferisce con le altre terapie anti-diabete ma si integra con esse per il trattamento di tutte le fasi della malattia.

Un approccio innovativo di notevole importanza per quella che si può definire una vera e prorpia epidemia sociale dato che ad oggi in Italia si contano ben 4 milioni di persone affette e 387 milioni di persone nel mondo.

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