Nel corso delle recenti indagini sulla violazione degli account, la società di sicurezza Kaspersky ha registrato oltre 45.000 tentativi di phishing ai danni dei clienti di Poste Italiane nel terzo trimestre dell’anno.
E sebbene la cronaca quotidiana già da sé motivi la difesa attraverso l’adozione di software sempre più evoluti ed accorgimenti preventivi, sono ancora numerose le vittime degli hacker, professionisti della pirateria informatica e di illecite acquisizioni di dati ai danni degli utenti del web.
Nel caso di Poste, in particolare, molti clienti avrebbero ricevuto alcune email, apparentemente provenienti dalla Società, recanti un collegamento per l’accesso ad un sito “presunto”, previo inserimento di login e password, così da consentire il trafugamento dei dati bancari.
I cyber criminali non hanno difettato di varietà e fantasia, recapitando anche falsi messaggi “ufficiali” per comunicare l’avvenuto blocco o la disattivazione temporanea dell’account, o addirittura la ricezione di un telegramma leggibile solo on line, pur di invitare l’ignaro utente all’inserimento delle proprie personali chiavi d’accesso digitale al conto corrente.
La vigilanza della Polizia Postale ed i sistemi di sicurezza informatica possono ovviare al rischio, tuttavia la migliore prevenzione non può che cominciare da un uso consapevole del web, dall’attenzione alla condivisione delle proprie informazioni personali e dal diffidare delle sospette richieste di inserimento dati.
Petula Brafa