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8 novembre 2016 alle 06:24 #5685
Gentilissimo Alfredot,
in riferimento alle sue domande le rispondo: 1) I denti del giudizio anche se non erotti, ma molto vicino alla gengiva geniena possono cariarsi in seguito al passaggio per contiguità dei batteri orali, comunque è una evenienza rara. 2) I denti del giudizio posti in posizione mesio-angolare che si appoggiano sulla radice e/o corona del dente vicinorio, possono cariare quest’ultimo per usura facendo forza per erompere nella cavità orale. Concordo con il collega che se i due denti del giudizio sono asintomatici e non c’è alcun segno di infezione o altra patologia in atto, l’estrazione può essere procrastinata. Non mi ha affatto alcun accenno dei rapporti dei due denti del giudizio con il nervo alveolare inferiore.
Saluti
Dottor Roberto ANTONI14 ottobre 2015 alle 05:39 #5172Gentilissimo signor Carmine Discenza,
le chiedo scusa per il ritardo nella risposta al suo quesito, purtroppo ero impegnato a seguire un corso di aggiornamento fuori Italia e non ho controllato la posta.
In merito alla sua domanda, le rispondo che è assolutamente necessario che lei esegua l’estrazione dell’elemento dentale o in questo caso della radice residua ricoperta dalla gengiva.
I residui radicolari sommersi, perchè ricoperti dalla gengiva e talvolta inglobati nell’osso, in alcuni casi non danno nessuna sintomatologia odontoiatrica apparente, ma talvolta posso causare delle forme di riassorbimento osseo intorno alla radice rimasta con conseguente formazione di tessuto infetto di granulazione, che rappresenta una forma di infezione locale silente, che nel tempo potrebbe formare un ascesso manifesto.
Le consiglio di fare una radiografie di controllo e provvedere all’estrazione.10 febbraio 2015 alle 04:41 #4755se i denti sono allineati e non bisogna prepararli sicuramente le faccette. Altrimenti per i costi forse risolve definitivamente cob delle corone in zirconia
8 febbraio 2015 alle 04:32 #4745Le faccette dentali si utilizzano per correggere problemi estetici dei settori anteriori dentali, in particolare su denti superiori dal primo premolare all’altro e ridare al paziente una buona linea di sorriso.
Si consigliano sopratutto per le discromie dentali, spazi interdentali, vistose colorazioni di precedenti otturazioni per carie destruenti. Sicuramente esistono diversi tipi di faccette e di diversi materiali.Le faccette vengono applicate sui denti dopo un pre-trattamento della superfie dentale e delle faccette con prodotti mordenzanti ed utilizzando un materiale composito per facilitare l’adesione agli elementi dentali
Le Luminers sono sicuramente le migliori in quanto sono fatte con materiali di avanguardia, hanno spessori estremamente sottili. I costi sono però più elevati, per ridurre quest’ultimi la casa americana ha aperto una succursale in europa. Comunque anche le Lumiers non sono esenti da problematiche. I pazienti devono fare molta attenzione a non mordere i cibi con eccessiva forza per evitare che si possano staccare. In questo caso si deve andare dal proprio dentista ed applicarle di nuovo.
Per trovare odontostomatologi che utilizzano le Luminers, basta andare sul sito della casa produttrice e li si può trovare chi applica queste specifiche faccette, in quanto per l’utilizzo fino a pochi anni fà, bisognava fare un corso abilitante3 febbraio 2015 alle 02:05 #4709Per semplice tecniche di igiene orale, nel caso di gengivite, mi referisco all’Igiene professionale, mediante l’ablazione meccanica del tartaro e successivo mantenimento domiciliare con l’uso quotidiano dello spazzolino e del dentifricio, con spazzolamento dentale secondo tecniche ben precise, coadiuvato dall’utilizzo del collutorio e del filo interdentale.
Certamente il fumo non aiuta al mantenimento dell’igiene orale, anzi facilita la calcificazione della placca batterica.
In alcune nazioni, dove le cure dentarie sono a carico dello stato i fumatori vengono messi fuori cura.2 febbraio 2015 alle 03:16 #4704La gengivite è una semplice infiammazione della gengiva dovuta all’accumulo di placca batterica. La semplice rimozione di quest’ultima risolve rapidamente il problema. La parodontite è un’infiammazione della gengiva con modico o elevato danno dell’osso di supporto del dente, quando la placca batterica scende al di sotto del margine gengivale, in questo caso bisognerebbe vedere la reale entità della patologia, che si risolve nei casi lievi con una rimozione meccanica della placca batterica calcificata (tartaro). Consigliando poi delle semplice tecniche di mantenimento dell’igiene orale. Per quanto riguarda il fluoro, non esistono in letteratura danni da eccesso di fluoro, in quanto l’organismo ne assorbe la quantità necessaria, eleminando quella in eccesso. Per la precisione nei luoghi di origine vulcaniche la presenza di fluoro è presente nell’acqua e negli alimenti autoctoni. Pertanto l’eccesso di fluoro non causa danni all’organismo. L’unica patologia che si conosce dovuta al fluoro è la fluorosi, che sono delle macchie brune su denti, tipiche dei soggetti che abitano in luoghi con eccesso di fluoro, che viene assorbito durante lo sviluppo dei denti e qui fissato e rappresenta una difesa per quest’ultimi.
Infatti i pazienti con fluorosi presentano si queste macchie sui denti ma non sviluppano la carie.2 febbraio 2015 alle 03:07 #4703La gengivite è una semplice infiammazione della gengiva dovuta all’accumolo di placca batterica. La semplice rimuzione di quest’ultima rislve rapidamente il problema. La parodontite è un’infiammazione della gengiva con modico danno dell’osso di supporto del dente, quando la placca batterica scende al di sotto del margine gengivale, in questo caso bisognerebbe vedere la reale entità della patologia, che si risolve nei casi lievi con una rimozione meccanica della placca batterica calcificata (tartaro). Consigliando poi delle semplice tecniche di mantenimento dell’igiene orale. Per quanto riguarda il fluoro, non esisteno in letteratura danni da eccesso di fluoro, in quanto l’organismo ne assorbe la quantità necessaria, eleminando quella in eccesso. Per la precisione nei luohi di origine vulcaniche la presenza di fluoro è presente nell’acquua e negli alimenti vegetali autoctoni. Pertanto l’eccesso di fluoro non causa danni all’organismo
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