Aumenta la domanda di avena da parte dei consumatori.

Sebbene la produzione italiana di avena continui a diminuire (-7% nel 2022-2023 secondo l’Istat), la richiesta del cereale è in aumento (+9%) . L’esplosione dell’avena è descritta nell’ultima edizione dell’Osservatorio Imagine: ipermercati e supermercati hanno ben 623 prodotti che indicano la presenza di avena in etichetta, dai biscotti allo yogurt. Il volume delle vendite è aumentato del 6% per oltre 298 milioni di euro. Bella rivincita per un cereale che è stato per lungo tempo snobbato.

Sebbene ricoprisse un ruolo importante nell’alimentazione di molti popoli, soprattutto nordici, l’avena portava con sé l’immagine di un alimento povero e rustico perché viene utilizzato anche per nutrire gli animali. Finché con il nuovo millennio arriva la dieta francese Pierre Dukan, che ne fa il pilastro della sua popolare dieta, seguita da più di 50 milioni di persone in tutto il mondo. La dieta Dukan non sarebbe la stessa senza l’avena. Al contrario, senza la dieta Dukan, l’avena non avrebbe raggiunto i nuovi livelli di vendita.

L’avena è ricca di fibre che aiutano a controllare il colesterolo e contiene tutto ciò che i consumatori attenti alla salute amano: vitamina B1 e vitamine del gruppo B in genere, tra cui anche folati, calcio, ferro, magnesio, manganese, fosforo, zinco. Possiede poi un altro grande vantaggio: è versatile. È infatti alla base di ricette popolari e può essere trasformato e consumato in tanti modi diversi: in grani e scaglie, come farina o come bevanda. Esistono gruppi di ricerca dedicati a quantificare i potenziali effetti protettivi nei confronti di alcuni tumori, promuovendo un sistema immunitario più efficiente, e i suoi effetti antiossidanti dovuti alla presenza di composti fenolici, flavonoidi e steroli, che potrebbero spiegare alcuni dei benefici per la salute cardiovascolare.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

 

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