Come nasce la protesta degli agricoltori?

Tutto è iniziato all’inizio dell’anno in Germania. Il governo di Scholz alle prese da mesi con un buco di bilancio di 17 miliardi di euro effettua dei tagli in diversi settori. Tra le vittime c’è anche il sussidio per il carburante destinato all’agricoltura. Una scelta che fa infuriare l’industria alimentare in tempi di crisi economica e inflazione. Migliaia di piccoli agricoltori organizzano blocchi stradali e marce in tutte le città tedesche. I trattori con cui marciavano e fermavano il traffico sono diventati subito il simbolo della manifestazione. Nelle settimane successive furono organizzate sfilate di trattori in Grecia, Romania, Polonia e Belgio. I cortei più grandi della Francia, con traffico bloccato per giorni in vaste zone del Paese. Gli argomenti sono tanti, ma un tema li supera tutti: l’opposizione al Programma Verde Europeo, il clima e le risorse ambientali dell’Unione Europea. Le richieste dei manifestanti sono diverse e talvolta contraddittorie. La spontaneità del movimento fa sì che più anime convivano con esso, e le questioni al centro del malcontento sono geograficamente diverse.

Lo sfondo di tutto è la frustrazione di un settore che è in crisi da tempo. L’argomento più ricorrente è legato al prezzo del gasolio: la crisi energetica ha fatto lievitare i costi per le aziende, mentre in molti Paesi europei si parla di ridurre i sussidi dannosi per l’ambiente, compresi i carburanti agricoli. Poi ci sono un gran numero di politiche ambientali più rigorose. Il piano di transizione agroecologia “dal produttore al consumatore” approvato dai governi europei prevede che il 4% dei terreni agricoli venga lasciato come foraggio per favorire il rinnovamento naturale del cibo. I proprietari ricevono un sussidio per seguire questa regola, ma il settore non la considera una soluzione accettabile.  Analogamente, si oppongono la decisione di destinare almeno il 25% dei terreni coltivabili all’agricoltura biologica e la decisione di ridurre l’uso di pesticidi. Un altro gruppo di richieste riguarda la concorrenza dei prodotti extra-UE. Gli accordi per l’importazione di prodotti agricoli ucraini sono stati la scintilla, ma il fulcro della protesta è stato l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur, su cui da anni si discute tra l’Unione Europea e alcuni paesi dell’America Latina.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

I commenti sono chiusi