Paradosso canone Rai.

Sembra pura ironia ma in realtà la televisione ha meno introiti derivanti dal pagamento del canone Rai. L’evasione del canone raggiungeva alti livelli al punto tale da inserire l’imposta nella bolletta dell’energia elettrica. Nonostante la manovra e nonostante ora siano moltissimi gli italiani a pagare  i risultati non confermano le aspettative: gli importi raccolti sono infatti inferiori a quelli del 2013. Come mai? Il primo motivo è la diminuzione dell’importo unitario: gli utenti prima della riforma pagavano 113,50 euro contro i 90 odierni.

Alla Rai, dal cosiddetto extragettito, arriva un euro su due di quelli recuperati dell’evasione ed infine sull’importo dovuto viene tolto annualmentw un 5% forfettario, pari a circa 85 milioni. In sostanza su  90 euro pagate dal contribuente italiano Rai riceve solo 74,8 euro. Inizialmente era previsto il rientro di tutto l’ extragettito, che grazie all’inserimento in bolletta era stato recuperato dall’evasione del canone ma, nella Finanziaria 2018 si è deciso che metà di quell’importo sarebbe rimasta allo Stato. Pertanto i 105 milioni stornati dal bilancio non rimpinguano le casse della Rai ma sono rivolti a finanziare altre iniziative e progetti.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

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