Con l’arrivo del mercato libero i call center lavorano a pieno regime per promuovere i loro contratti con numerose offerte e telefonate insistenti. Facciamo un po’ di chiarezza: la cessazione del mercato di tutela, ed il relativo passaggio obbligato al mercato libero dell’energia, è previsto per luglio 2020. Per questo motivo i fornitori sono già al lavoro con la promozione di campagne pubblicitarie che offrono nuovi contratti promettendo ai consumatori risparmi in bolletta. Per evitare di essere contattati bisogna iscriversi al registro delle opposizioni oppure bloccare sul cellulare i numeri in entrata con l’opzione “lista nera”. In caso opposto se si vuole rispondere ai vari call center per valutare le offerte ci sono alcuni consigli da ricordare. Innanzitutto bisogna chiedere sempre all’operatore di qualificarsi con un riferimento telefonico ed un indirizzo della società per la quale chiama. E’ inoltre importante non pronunciare mai la parola “SI” per evitare che possa essere registrata ed utilizzata come consenso all’attivazione del contratto.
Attenzione quindi alla prima frase: alla domanda: “Parlo con la sig.ra …?” rispondete “sono io” , evitando il “SI” come risposta. Si consiglia di non dare dettagli sul nostro contratto in vigore ad esempio cifra spesa, codici identificativi dei contatori, POD, codice fiscale oppure intestazione fornitura. Anche se hanno i dati del vostro contratto non significa che siano i vostri reali fornitori. Molto spesso si spacciano per tali ma se il vostro attuale fornitore intende comunicare variazioni contrattuali il tutto avviene in forma scritta e non con comunicazioni telefoniche. I fornitori infatti non sono proprietari delle reti poiché comprano l’energia e usano i distributori locali per far giungere luce o gas a destinazione, rivendendo quindi il servizio. E’ opportuno farsi dare il nome dell’offerta proposta e verificare sul sito le condizioni e le clausole della stessa, mentre, in caso di stipula di contratto è bene ricordare che si può esercitare il diritto di recesso immediatamente e comunque entro e non oltre 14 giorni con l’invio di una raccomandata A/R.
Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile