Superbollo 2018: chi lo paga e come funziona.

Il superbollo è una tassa erariale, riscossa direttamente dallo Stato, consistente in un importo aggiuntivo da pagare insieme al bollo tradizionale solo in alcuni casi. La tassa è stata introdotta nel 2011 per le autovetture con 225 o più kW di potenza, l’equivalente di circa 306 cavalli e, dal 2012, la soglia di kW è scesa a 185, cioè circa 252 cavalli. Sono proprio i kW di potenza a determinare l’importo del superbollo. Tra le auto più diffuse soggette all’imposta ricordiamo l’Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo che sprigiona 280 Cv e l’Opel Astra GTC 2.0 Turbo con medesima potenza. La tassa deve essere pagata dal proprietario del veicolo, dagli usufruttuari, gli acquirenti con patto di riservato dominio e da chi ha preso l’auto con locazione finanziaria.

Per fare il versamento occorre compilare il modello F24  da pagare alle poste oppure in banca. La grande differenza tra bollo e superbollo sta nel pagamento per la prima immatricolazione: per il bollo auto normale, in caso di nuovo acquisto va pagato in base ai mesi di possesso della macchina, il superbollo va invece pagato sempre per l’anno intero. Ci sono tuttavia dei casi di esenzione dal pagamento del superbollo in particolare se l’auto è stata ceduta prima del 1° gennaio 2018, per veicoli in dotazione al Presidente della Repubblica o ai corpi armati e veicoli storici di oltre 30 anni regolarmente iscritti ai registri. Sono esenti inoltre anche le auto elettriche, le auto ibride e le auto per disabili e portatori di handicap nonché le auto a metano e GPL. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate c’è un contatore per calcolare l’importo esatto del superbollo inserendo la targa del veicolo.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

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