La Corte di Cassazione nell’ ordinanza n. 25030 del 23 ottobre 2017 respinge il ricorso di un comune confermando l’annullamento di una multa per eccesso di velocità. La foto dell’infrazione in questione era stata scattata da un autovelox posizionato lungo un rettilineo di una strada extraurbana secondaria. Secondo i Giudici quando lo strumento di misurazione è gestito da una pattuglia che opera in loco lungo un rettilineo, gli agenti possono posizionarsi in modo tale che, una volta misurata la velocità delle vetture in transito, sono in grado di fermare immediatamente il conducente colpevole di infrazione.
Come si legge nella sentenza: “nulla impediva agli organi di polizia stradale di posizionarsi in modo tale che potessero fermare l’autovettura di cui si era rilevato l’eccesso di velocità’‘. O almeno, le motivazioni specifiche che avrebbero impedito tale azione non sono state specificate all’interno del verbale: la multa è dunque nulla. “Il verbale di contestazione”, continua la Suprema Corte, “non poteva limitarsi a rilevare che l’accertamento era stato effettuato mediante autovelox: all’automobilista andava data la possibilità di difendersi immediatamente”.
Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile