Truffe storiche: la truffa del resto!

E’ una truffa vecchia come il mondo, ma attuale come non mai. Colui o colei che la mette in atto punta sulla distrazione del commerciante e sulla folla di clienti che in quel momento è presente nel negozio. Ma non solo: sfrutta un meccanismo psicologico che induce il negoziante a provare un senso di imbarazzo e vergogna nell’aver sbagliato a fare i conti sebbene quei gesti, di aprire e chiudere la cassa per ridare il resto, siano usuali.

L’obbiettivo, in sostanza, è quello di farsi consegnare dal cassiere un resto non dovuto. Il meccanismo più usato è pagare l’acquisto del bene con banconote di taglio grosso anche se l’importo della spesa è minimo. Ecco alcune situazioni tipiche.

LA BANCONOTA MANCANTE.

Al momento di ritirare il resto, il cassiere viene distratto da un complice, mentre il truffatore nasconde una delle banconote ricevute. La truffa scatta quando al cassiere vengono mostrate le banconote che si hanno in mano, che non corrispondono al resto esatto. A quel punto il malvivente invita il commerciante ad aggiungere quanto manca.

“MI SCUSI, HO CAMBIATO IDEA” !

Dopo aver acquistato qualcosa con una banconota di taglio grosso, il truffatore dice di cambiare idea e, con una scusa, chiede di restituire il bene acquistato per riavere i soldi indietro. Al momento del reso il truffatore sostiene di aver ricevuto un resto inferiore al dovuto.

“GUARDI LE HO DATO DI PIU’ “

Il truffatore paga la merce e riceve il resto, per poi sostenere di aver dato al cassiere una banconota di taglio più grande. “Guardi che le ho dato cento euro ma lei mi ha dato il resto di cinquanta”! Questa è la frase chiave dell’imbroglio a cui bisogna prestare attenzione.

LA BANCONOTA FALSA

Il truffatore paga l’acquisto con una banconota falsa, in modo da ottenere beni e servizi gratis e “ripulire” le sue tasche dalle banconote fasulle in possesso.

Come difendersi. Prestate attenzione quando vi porgono banconote di grosso taglio per pagare acquisti di importo basso; in questi casi non lasciatevi distrarre dalla confusione o dalla fila che si crea alla cassa. Date precedenza all’urgenza della situazione per non diventare vittime di truffatori senza scrupoli. Verificate sempre l’autenticità delle banconote poichè, sempre più spesso, si trovano in giro quelle falsificate. Le più comuni sono quelle da 20 e 50 euro. Se aguzziamo l’occhio però possiamo riconoscerle nel momento stesso in cui ci capitano in mano. Ad esempio dalla consistenza della banconota falsa che è diversa da quella vera. La banconota sembra infatti carta straccia e, se la strofiniamo con due dita, ci accorgiamo che non emette lo stesso suono di una banconota normale. Altro modo per testare se la banconota è vera è quella di girarla verso la parte dove c’è la striscia dorata che viene impressa sulla sua superficie. Se la fascia è presente la banconota è vera. Se la fascia dorata non c’è quello che abbiamo in mano è solo un pezzo di carta senza valore. Infine, qualora vi troviate in presenza di un qualsiasi tipo di situazione strana o anomala non esitate a chiamare i carabinieri.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

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