Cambio di operatore di un impianto fotovoltaico. Si può fare?

Se si è n possesso di un impianto fotovoltaico e si vuole risparmiare ancor di più sulla bolletta della luce, si può optare per la scelta di cambio di operatore senza che vengano meno gli incentivi legati al possesso dei pannelli solari. Il passaggio da un gestore all’altro sia all’interno del perimetro del mercato tutelato o passando dal mercato tutelato a quello libero, rappresenta un ‘alternativa valida e soprattutto fattibile a differenza del pensiero comune che lega il proprietario dell’impianto fotovoltaico al gestore originario. Si può tentare cosi di massimizzare i risparmi riducendo il costo dell’energia che viene prelevata. E’ importante precisare però, che nel mercato libero il costo al kWh dell’energia non è stabilito da ARERA e quindi il prezzo finale dipende dalle scelte del cliente che valuterà le diverse tariffe proposte dai vari gestori. In generale le tariffe si dividono in tariffa a prezzo fisso con un prezzo bloccato per almeno 12 mesi, o una tariffa variabile indicizzata al PUN (Prezzo Unico Nazionale) con aggiornamenti che saranno mensili.

Una delle possibilità più gettonate dai proprietari di impianti fotovoltaici è la Convenzione GSE (Gestore Servizi Energetici). Si tratta di un accumulo virtuale di energia che è stata prodotta ma non è stata consumata (operazione denominata “scambio sul posto”). L’energia in eccesso viene introdotta  nella rete pubblica e passa  attraverso un  contatore di scambio, che calcola in maniera precisa i kWh che sono stati immessi. Inoltre il GSE riconosce al cliente un “contributo in conto scambio” che viene calcolato sulla base  della quotazione  di mercato dell’energia che viene introdotta  nella rete pubblica.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Il bonus psicologo diventa strutturale.

Il Bonus psicologo ha avuto un boom di adesioni da quando è stato proposto sulla scena italiana. Ora diventa strutturale ossia permanente con un budget di 13 milioni di euro per i prossimi due anni. C’è stata dunque una significativa riduzione delle risorse impegnate che passano dai precedenti 25 milioni di euro ai 5 milioni per il 2023 e 8 milioni dal 2024 . La conseguenza è naturalmente che meno persone potranno beneficiare di questo bonus. Come dice il nome il “bonus psicologo” è un contributo a sostegno di chi si rivolge a professionisti iscritti all’ordine per curare ansia, stress o depressione e altri disturbi della personalità. È un contributo nato durante il Covid con il governo draghi utilizzato per sostenere le spese di assistenza psicologica durante la pandemia.

Possono accedere al contributo tutti coloro che “a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica, si trovano in una condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica”. Sono richiesti due requisiti fondamentali al momento della presentazione della domanda. Il primo è costituito dal possedere un Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 50mila euro. Il secondo è il possesso della residenza italiana. La domanda può essere attraverso una prima modalità ossia chiamando il contact Center Integrato, contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). La seconda modalità è utilizzando il portale dell’Inps accedendo tramite spid, cns o cie.

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Avv. Anna Maria Calvano

La truffa dello squillo senza risposta.

Quante volte è capitato di sentire il nostro telefono fare uno squillo e poi basta. Chiaramente la curiosità spinge a ritelefonare per capire di chi si tratta. Ecco, questa è la dinamica che caratterizza una delle ultime truffe in voga in questo momento denominata proprio” truffa dello squillo senza risposta”. A volte capita anche che seguano diversi squilli singoli dopo il primo proprio per stuzzicare l’interesse della povera vittima.

Si tratta però di un numero a tariffazione speciale con importi al minuto elevatissimi che prosciugano in breve tempo il credito telefonico.  I numeri scelti dai truffatori sono del tutto casuale. Ci sono dei sistemi software che inviano squilli a random senza una predilezione in termini di caratteristiche di chi le riceve.  I prefissi più comuni generati sono quelli della Gran Bretagna (+44) e Tunisia (+216). I numeri però si modificano continuamente. E’ chiaro che se non abbiamo udito squillare il nostro cellulare,  una volta preso in mano ci accorgiamo di una notifica con un numero straniero dobbiamo pensare che forse è il caso di evitare di richiamare. Magari conviene informarsi su internet per vedere se ci sono tracce di informazioni inerenti al numero.

E’ consigliato bloccare il numero in questione sia attraverso le funzioni del cellulare sia attraverso il proprio operatore. Vi sono poi delle applicazioni che possono bloccare i numeri pericolosi che sono salvati nei loro database evitando cosi di incorrere in questo tipo di truffe. Si può fare poi fare una segnalazione alla polizia postale dando loro la possibilità di indagare e di valutare la dimensione del fenomeno. Per quanto riguarda invece il rimborso della somma sottratta è difficilissimo farsi rimborsare dalla propria compagnia telefonica proprio perche la truffa parte nel momento in cui si va a richiamare il numero. Dipende dunque tutto dall’azione dell’utente e non si tratta di un addebito diretto.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Smarrimento del bagaglio aereo e risarcimento.

Oggi parliamo di un argomento che interessa un po’ tutti i viaggiatori ossia il risarcimento in caso di bagaglio smarrito. Basti pensare che nel 2021 all’interno degli aeroporti di tutto il mondo sono stati smarriti o rubati in media 27.325 bagagli al giorno. Cosa fare se sfortunatamente ci si ritrova in questa situazione? Nel caso ci si trovi in un aeroporto bisogna rivolgersi al più presto all’ufficio Lost&Found o Ufficio Bagagli Smarriti. Dove si trova questo ufficio? Di solito all’interno dell’area di ritiro bagagli. Occorre avere la carta di imbarco e ricevuta del bagaglio. Se il bagaglio dovesse risultare effettivamente smarrito si avvierà una procedura di denuncia compilando un modulo di Property Irregularity Report. Nel modulo verranno richieste le informazioni necessarie per identificare le valigie come per esempio il colore, la forma e il marchio insieme alle informazioni personali del passeggero.

Esiste un Regolamento (CE), il numero 889/02 che concede numerosi diritti per i viaggiatori ai quali vengono smarrite le valigie. Le compagnie infatti devono offrire in maniera celere dei buoni acquisto per beni di prima necessità oppure fornire i beni stessi. Tra i beni necessari si possono citare i deodoranti, dentifrici, vestiti e pigiama. Si può richiedere un risarcimento di massimo 1200 euro sia per i bagagli regolarmente registrati sia per i bagagli a mano.

Nell’ambito dello smarrimento dei bagagli si è espressa la Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 3308/2023. Il caso è quello di una passeggera di un aereo che ha subito lo perdita delle proprie valigie per poi riceverle dopo 5 giorni. Il primo giudizio aveva riconosciuto un importo di 400 euro ridotto poi a 115 euro in appello. La compagnia aerea si rivolgeva alla cassazione contestando la veridicità degli acquisti effettuati che erano stati dimostrati tramite dei semplici scontrini. Per i Giudici ermellini però per ottenere il risarcimento bastano solo gli scontrini o le ricevute fiscali e dunque hanno confermato l’indennizzo alla donna.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

La Consob e la sua attività di controllo e verifica.

La Consob è l’organo di controllo del mercato finanziario italiano. Sul sito della Consob si può leggere come la stessa “Verifica la trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli operatori per la salvaguardia della fiducia e la competitività del sistema finanziario, la tutela degli investitori, l’osservanza delle norme in materia finanziaria; Vigila per prevenire e, ove occorra, sanzionare eventuali comportamenti scorretti; esercita i poteri attribuiti dalla legge affinchè siano messe a disposizione dei risparmiatori le informazioni necessarie per poter effettuare scelte di investimento consapevoli; Opera per garantire la massima efficienza delle contrattazioni, assicurando la qualità dei prezzi nonché l’efficienza e la certezza delle modalità di esecuzione dei contratti conclusi sui mercati regolamentati.”.

All’interno del sito www.consob.it vi è un’apposita area dedicata alle truffe. L’esercizio nei confronti del pubblico dei servizi e attività di investimento è riservato ai soggetti che sono stati autorizzati dalla Consob. Molto spesso ci si imbatte in società o altri enti non autorizzati che organizzno delle truffe ai danni del consumatore finale. Ecco che il primo passo da effettuare quando si viene contattati o ci si imbatte da qualcuno che propone il trading on line bisogna verificare se è stato autorizzato. Nel sito della CONSOB è inoltre possibile consultare l’elenco delle imprese di investimento comunitarie che operano in Italia. Sempre da sito della Consob apprendiamo che nel caso in cui si ha il sospetto di interagire con un soggetto non autorizzato si può consultare la sezione “AVVISI AI RISPARMIATORI” del sito della CONSOB e verificare se nei confronti del soggetto in cui ti sei imbattuto la CONSOB ha pubblicato un warning e/o ha adottato un provvedimento con cui gli ordina la cessazione dell’attività svolta tramite un sito web. Come si può contattare la Consob in caso di dubbi? Leggendo sul sito web lo si può fare tramite il modulo SIPE/chiedi alla CONSOB o telefonando al numero 06.8477611 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30).

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Avv. Anna Maria Calvano

Elenco delle sigle più importanti utilizzate in Italia parte 2

Proseguiamo con l’ elenco delle sigle e degli acronimi più utilizzati nel nostro paese. In questo articolo elenchiamo la seconda parte che va dalla lettera a alla lettera i. Dati Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nato con la legge 133/2008 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112.)

JRC
Joint Research Centre
LCA
Life Cycle Assessment – valutazione del ciclo di vita
MAMA
Mediterranean Network to Assess and Update the Monitoring and Forecasting Activity in the Basin
MAP
Piano d’Azione per il Mediterraneo
MATTM
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
MEDIWATER
Mediterranean Water Quality – Qualità dell’Acqua nel Mediterraneo (AQUAMED)
MGM
Microrganismi Geneticamente Modificati
MIUR
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
MUD
Modello Unico di Dichiarazione Ambientale
NAMEA
National Accounting Matrix Environmental Accounts
NATO
North Atlantic Treaty Organisation
NEA
Nuclear Energy Agency – Agenzia Energia Nucelare dell’OECD
NEC
National Emission Ceilings
NFP
National Focal Point
NIR
Radiazioni Non Ionizzanti (Not Ionizing Radiations)
NMRI
Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti
NOE
Nucleo Operativo Ecologico
NORM
Naturally Occurring Radioactive Materials – materiali radioattivi di origine naturale
NORM
Radiazioni artificiali reti di monitoraggio
NPT
Non-Proliferation Treaty – Trattato di Non-Proliferazione nucleare
NRPB
National Radiation Protection Board
NU
Nazioni Unite
OA
Osservatori Ambientali
OCSE
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – (OECD)
ODN
Osservatorio della Domanda proveniente dalla Normativa
OECD
Organisation for the Economic Co-operation and Development – (OCSE)
OGM
Organismi Geneticamente Modificati
ONOG
Osservatorio Nazionale sull’Organizzazione e sulla Gestione delle Arpa-Appa
ONR
Osservatorio Nazionale sui Rifiuti
ONU
Organization of the United Nations (Organizzazione delle Nazioni Unite)
ONU/ECE
Commissione Economica per l’Europa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite
OO.AA.
Osservatori Ambientali
OPAC
Online Public Access Catalogue – Cataloghi on line di biblioteche italiane e straniere
PAA
Programma di Azione Ambientale (della UE)
PAC
Politica Agricola Comunitaria
PFR
Punto Focale Regionale (all’interno della rete SINAnet)
PGM
Piante Geneticamente Modificate
PIL
Prodotto Interno Lordo
PMI
Piccole e Medie Imprese
PP.AA.
Pubblica Amministrazione
PRIN
Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale
PRISMAS
Progetto Interregionale Sorveglianza e Monitoraggio Acque Sotterranee
PRTR
Pollutant Release and Transfer Register
PSR
Pressione-Stato-Risposte
PUM
Piani Urbani della Mobilità
RAIN
Gruppo Interregionale per i Recuperi Ambientali e l’Ingegneria Naturalistica
RALV
Rete Mareografica della Laguna di Venezia e dell’Alto Adriatico
RAM
Reparto Ambientale Marino (Capitanerie di Porto)
RASSC
Radiation Safety Standards Committee
REC
The Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe
RID
Trasporto di merci pericolose su ferrovia
RID/ADR
Trasporto terrestre (ferroviario e marittimo) di merci pericolose
RMN
Risonanza Magnetica Nucleare
RMN
Rete Mareografica Nazionale
RMSU
Regional Management and Support Unit (CE)
ROD
Reporting Obligation Databases
RRQA
Reti di Rilevamento della Qualità dell’Aria
RSA
Relazione sullo Stato dell’Ambiente
RUPA
Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione
SBN
Servizio Bibliotecario Nazionale
SCIA
Sistema nazionale di raccolta, elaborazione e diffusione dati climatologici di interesse ambientale
SCR
Sistema Cartografico di Riferimento
SDI
Selection Dissemination of Information – Servizio di disseminazione selettiva dell’informazione
SDD
Selection Dissemination of Documentation – Servizio di diffusione della documentazione (anche attraverso Internet)
SEDEMED
Sécheresse et désertification dans le Bassin Méditerranéen
SEPA
Agenzia svedese per la Protezione dell’Ambiente
SI
Sistema Internazionale (unità di misura)
SIA
Studio di Impatto Ambientale
SIDIMAR
Sistema Informativo Difesa Mare
SINA
Sistema Informativo Nazionale per il monitoraggio Ambientale
SINAnet
Rete del Sistema Nazionale conoscitivo e dei controlli in campo ambientale
SIRA
Sistemi Informativi Regionali Ambientali
SIRR
Sistema Informativo Rifiuti Radioattivi
SISTAN
Sistema Statistico Nazionale
SIU
Sistema Informativo Unico
SMAP
Short and Medium-term Priority Environmental Action Programme
SSN
Servizio Sismico Nazionale
SVS
Strategia d’azione ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia
TAV
Treno ad Alta Velocità
TDG
Committee of Experts on the Transport of Dangerous Goods (Comitato per il trasporto e la classificazione delle merci pericolose nell’ambito dell’ECOSOC)
TEM
Modo Elettromagnetico Traverso
TERM
Transport-Environment Reporting Mechanism (AEA)
TFEIP-UNECE
UNECE Task Force on Emission Inventories and Projections
THIST
Thesaurus Italiano delle Scienze della Terra
TIA
Tariffa di Igiene Ambientale
UE (EU)
Unione Europea (European Union)
UGM
Ufficio Generale per la Meteorologia
UdP
Unità di Progetto
UDP
User Datagram Protocol (informatica)
UN
United Nations – Organizzazione delle Nazioni Unite – Divisione per le questioni economiche e sociali, agenzie specializzate come UNEP e UNDP
UNCCD
Secretariat of the United Nations Convention to Combat Desertification – Convenzione delle Nazioni Unite sulla Desertificazione
UNCDS
United Nations Committee on Sustainable Development
UNCED
Unitied Nations Conference on Environment and Development (Conferenza su ambiente e sviluppo dell’ONU)
UNCEM
Unione Nazionale delle Comunità Montane
UNECE
United Nations Economic Commission for Europe – Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite
UNEP
United Nations Environment Programme (Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite)
UNEP/MAP
United Nations Environment Programme/Mediterranean Action Plan
UNEP.Net
United Nations Environment Network
UNFCCC
United Nations Framework Convention on Climate Change – Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici/
UNI
Ente Nazionale Italiano di Unificazione
US-EPA
Environmental Protection Agency (Agenzia per l’Ambiente statunitense)
VAS
Valutazione Ambientale Strategica
VET
Valore Economico Totale
VIA
Valutazione Impatto Ambientale
VOLTAIRE
Validation of multisensors precipitation fields and numerical modelling in Mediterranean test sites
WCED
World Commission on Environment and Development
WENRA
Western European Nuclear Regulators’ Association – Associazione tra le Autorità nazionali di dieci Stati dell’Europa occidentale
WMO
World Meteorological Organization
WPDD
Working Party on Decommissioning and Dismantling
WSSD
World Summit on Sustainable Development

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

I cibi ultra processati e il loro impatto sulla salute.

I ritmi della nostra vita sono diventati sempre più frenetici. Lavoro, impegni vari, famiglia ci lasciano poco tempo per cucinare e metterci ai fornelli per preparare piatti gustosi. Ecco che quindi spopolano i cibi ultra processati(cibi pronti da mangiare o da scaldare) che nell’occidente rappresentano il 50% dei cibi acquistati e consumati. Sono quegli alimenti confezionati dopo diversi processi industriali. Sono considerati dei consumatori molto gustosi e soprattutto molto rapidi da cucinare oltre ad avere confezioni con grafiche accattivanti che spingono all’acquisto.

I cibi che compriamo si possono infatti dividere in tre macro categorie:
1) i cibi non processati cioè quelli che non hanno subito alterazioni (frutta e verdura fresca, carne, pesce, uova, farine, latte o caffè)
2) i cibi trasformati cioè quelli che derivano dall’unione di due o tre alimenti (tipo il pesce in scatola)
3) i cibi ultra processati cioè quelli che hanno subito diverse lavorazioni e ai quali sono stati aggiunti additivi chimici(come ad esempio addensanti, edulcoranti), amidi, zuccheri (prendiamo ad esempio le merendine)

Diversi studi hanno dimostrato come il consumo assiduo dei cibi appartenenti alla terza categoria incida sulla comparsa di malattie, soprattutto cardiovascolari. In genere infatti contengono ingenti  quantità di zuccheri e di grassi e carenti di importanti sostanze per il nostro corpo come sono le fibre o vitamine. E’ importante sottolineare come non tutti i soggetti reagiscono in egual maniera al consumo di cibi lavorati e soprattutto non tutti i cibi lavorati creano problemi alla nostra salute.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano