La truffa della finta contravvenzione.

I cittadini in cerca di un parcheggio sono stati colpiti nuovamente dalla truffa del finto verbale. Si tratta di un metodo che consiste nel ricevere una finta contravvenzione sul proprio veicolo parcheggiato. Sull’automobile poi viene lasciato un messaggio che informa di aver violato importanti norme del codice della strada. Si finisce per scoprire la truffa solo quando è troppo tardi, ma è possibile prevenire situazioni peggiori se si riescono ad identificare alcuni  segnali. Prima di tutto, bisogna esaminare bene  i verbali di divieto di sosta. L’assenza di un numero identificativo per l’ente o l’autorità competente in materia, indica che qualcosa non va. Il primo dubbio dunque è che le multe  risultano prive di elementi di riconoscibilità. Bisogna sempre verificare che nella zona dove si è ricevuto il verbale sia  presente una segnaletica che indica il divieto.

Un altro allarme deve scattare poi dalla richiesta di saldare la multa in contanti. L’importo della multa fittizia è generalmente inferiore a quello della sanzione reale, un modo per convincere più automobilisti a pagare. È fondamentale leggere attentamente la lettera e il verbale. Il documento può contenere errori grammaticali o di formattazione. Il numero di targa, la data e il luogo dell’infrazione devono essere tutti esaminati. Questo tipo di truffe viene spesso commesso in aree particolarmente trafficata, come ad esempio su un lungomare in piena estate, dove è molto probabile che si possa infrangere le regole nel parcheggiare la propria auto. La truffa molto spesso riesce perché i malviventi sono consapevoli che la stragrande maggioranza dei cittadini non sanno com’è fatto un verbale e soprattutto se ricevono le multa in paesi diversi da quello di residenza possono  pensare che il modo di compilare il verbale differisca da quello utilizzato nella propria area di residenza. Sempre più le persone segnalano alle forze dell’ordine questo tipo di truffa consentendo alle forze dell’ordine di identificare delle vere e proprie bande responsabili di questa attività fraudolenta.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

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