Occhio al TFR.

Attenzione ad una busta arancione che potrebbe giungere in questi giorni ai lavoratori. La busta in questione contiene una particolare richiesta quella di affidare il TFR (trattamento di fine rapporto) ai fondi pensionistici. La domanda è motivata dal fatto che le pensioni, nel corso degli anni, saranno ridotte al minimo e quindi non sufficientemente adeguate ai sacrifici di una vita. Pertanto sarà necessaria un’integrazione favorita appunto dalla liquidazione che il lavoratore percepisce dall’azienda.

Si tratta di una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori poiché il TFR è un accordo privato ed esclusivo stipulato tra lavoratore ed azienda che esclude la presenza di altri intermediari. Dare i propri soldi al fondo pensione significherebbe correre due grossi rischi che con il TFR non si profilano. Il primo è imbattersi in un crack finanziario: in questo caso il valore della parte monetaria investita può scendere e rappresentare una grande perdita.

L’altro rischio è determinato dagli alti e bassi dell’inflazione quindi il consiglio è quello di tenere il TFR per sé in quanto il suo valore non è soggetto né agli andamenti di mercato né all’inflazione. Se arriverà a casa la famosa busta arancione rispondete immediatamente con un no: per raccogliere qualche adesione in più ci sarà probabilmente la regola del silenzio/assenso, quindi onde evitare ripercussioni rispondete il prima possibile.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

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