Smart working.

Lo smart working ovvero “lavoro agile” è la nuova strategia imprenditoriale da utilizzare con aziende che hanno dipendenti. Si tratta di una modalità di svolgimento delle prestazioni lavorative recentemente introdotta dal Jobs Act nel 2017 in base a cui l’attività lavorativa può essere svolta in parte all’interno dell’azienda ed in parte all’esterno, senza bisogno di una postazione fissa . L’esigenza di creare lo “smart working” deriva da una problematica moderna: conciliare gli aspetti della vita lavorativa con quella privata al punto tale da scegliere soluzioni che diano un maggiore equilibrio tra le due sfere. Pensiamo ad esempio al telelavoro ed alla possibilità di poter operare per alcuni giorni direttamente da casa: la flessibilità degli orari ed il non dover impiegare tempo per raggiungere la sede aziendale possono facilitare alcuni impegni come la gestione stessa della casa, dei figli o dei genitori anziani.

Lo smart working tuttavia non è ancora decollato nel nostro paese: dall’analisi dei dati emerge un quadro incerto poiché solo 114 aziende in tutta Italia hanno richiesto gli sgravi contributivi, pari al 5% della retribuzione, per mettere in piedi tale progetto. Secondo l’Osservatorio sullo smart working del politecnico di Milano l’interesse per questa nuova tipologia di lavoro agile è in crescita tra le grandi aziende che nutrono interesse verso nuove sperimentazioni, mentre si muovono con molta cautela sia le piccole che le medie imprese e le PA che guardano con sospetto tali novità. Secondo l’Osservatorio in Italia gli smart worker sarebbero più di 300.000 e molti degli intervistati ha manifestato grandi soddisfazioni per il “lavoro agile” complice di un ritrovato benessere che migliora l’equilibrio tra la professione e la vita privata.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

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